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Rigamonti
19/01/2002
h.20.30
BRESCIA - TORINO 1-2 (0-0)
Brescia
: Castellazzi, Bonera, Calori, Mangone, Schopp (al 75' Esposito), Filippini A., Yllana, Filippini E. (all'88' Tare), Sussi, Giunti, Toni. A disposizione: Srnicek, Mero, Guana, Salgado, Caracciolo. All.: Mazzone.
Torino: Bucci, Galante, Fattori, Delli Carri, Asta, Vergassola, De Ascentis, Castellini, Maspero (al 60' Scarchilli), Lucarelli, Osmanovski (al 60' Ferrante, al 91' Comotto). A disposizione: Sorrentino, Garzya, Brambilla, Cauet. All. Camolese.
Arbitro: Pellegrino di Barcellona Pozzo di Gotto.
Reti: Yllana 52' (B), Ferrante 83' (T), Vergassola 87' (T).
Spettatori: 13.060 di cui 9.789 abbonati e 3.271 paganti.
Note: Ammoniti Bonera, Osmanovski, Fattori e Galante; espulso Asta per doppia ammonizione.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 20 gennaio 2002]
L'attesa di Baggio, quasi guarito ma ieri neanche in panchina, è ormai un peso opprimente per Mazzone, che senza il Codino non vince più e perde spesso: ieri lo ha bastonato persino il Toro, che mai aveva vinto fuori casa e che ieri sera ha rimontato una partita che gli stava, anche giustamente, sfuggendo dalle mani. Ma nelle infinite risorse del cuore, i granata hanno trovato pure stavolta il colpo d' ala giusta: Ferrante ha segnato il pareggio e ispirato il raddoppio, portandosi a casa tre punti che valgono un posto sul balcone della tranquillità. Il Brescia e Mazzone cominciano invece ad avere seriamente paura, chissà se l'ottimismo zen di Roberto Baggio lo tranquillizzerà. Mazzone aveva scelto la prudenza, cioè una punta sola e Tare in panchina. Camolese s'è invece affidato all' audacia, sostenendo le due punte (una delle quali Osmanovski, e non Ferrante: decisione non felicissima, si capirà poi) con il fantasista Maspero, ma all' atto pratico è stato subito il Brescia ad aggredire la partita. Il Toro ha atteso e rilanciato, ma alle punte non arrivati palloni decenti per lunghi quarti d'ora anche perché la nuova formula ha limitato la libertà di Asta, le cui scavallate sono sovente la migliore risorsa granata. I lombardi hanno cercato di appoggiare tutto il loro gioco sulle robuste spalle di Toni, spesso obbligato all' uno contro tre ma comunque abbastanza in gamba per tenerli sulla corda tutti, e per impegnare seriamente anche Bucci: è accaduto al 16', pronta girata e gran parata. Per tutto il primo tempo non c'è stato molto altro, se non rincorse e calcetti. Un tiro da fuori di Antonio Filippini al 41' appena oltre la traversa, ha rappresentato un episodio totalmente al di fuori del contesto, cioè una partitaccia stitica e confusa che non deve avere appassionato granché Giovanni Trapattoni, in tribuna per seguire Asta e Bonera. Lo spettacolo non gli ha comunque affievolito l'entusiasmo: ''Se posso, allenerò fino a novant'anni''. Arrigo Sacchi, lì accanto, non ha commentato. Siccome il Brescia ci aveva provato un po' di più, il gol in avvio di ripresa è stato il premio a quel poco. Sul quarto calcio d' angolo a suo favore (il Toro batterà il primo soltanto dopo un'ora), Giunti ha messo la palla sulla testa di Toni, il quale ha prolungato per il liberissimo Yllana, che fin lì era stato fra i peggiori in campo: che ha indovinato la zuccata giusta. Il gol non ha scosso il Brescia e ha fatto reagire Camolese, che ha messo in campo Ferrante e Scarchilli: tutti gli altri hanno continuato a dormicchiare (a parte Asta, finalmente audace), ma non i due nuovi entrati, che hanno raddrizzato la partita a otto minuti dalla fine. Punizione assist del centrocampista, girata fulminante del centravanti, gran bel gol. Il tocco magico dell'allenatore ha addirittura prodotto il miracolo, perché subito dopo Ferrante ha ispirato anche il raddoppio di Vergassola, abbandonato in mezzo all'area da una difesa che si è squagliata di colpo. Forse è stato anche troppo, e comunque l'espulsione di Asta (doppia ammonizione) nei minuti di finali non ha riconsegnato la partita all'equilibrio.