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Renato Curi |
03/03/2002 |
h.15.00 |
PERUGIA - TORINO 2-0 (1-0) Perugia: Cordoba, Rezaei, Di Loreto, Milanese, Zé Maria, Tedesco (al 79' Fusani), O'Neill (al 75' Gatti), Baiocco, Grosso, Vryzas, Bazzani (all'84' Samereh). A disposizione: Tardioli, Sogliano, Ahn, Berrettoni. All. Cosmi. Torino: Bucci, Delli Carri, Fattori, Galante, Comotto, Cauet (al 52' Quagliarella), Vergassola, Mezzano (al 75' Brambilla), Castellini, Maspero (all'82' Rossi), Ferrante. A disposizione: Sorrentino, Garzya, Venturin, Martinelli. All. Camolese. Arbitro: Cesari di Genova.< br> Reti: O'Neill 26', Vryzas 72'. Spettatori: 9.050 di cui 4.707 abbonati e 4.343 paganti. Note: Ammoniti Fattori, Mezzano, O'Neill e Baiocco, angoli 6-3 per il Perugia. Cronaca [Tratto da La Stampa del 4 marzo 2002] Zero tiri in porta e un inevitabile "senza voto" nella pagella di Oscar Edoardo Cordoba, 32enne portiere colombiano molto bravo con i piedi ma chissà con le mani. Il Toro che a Perugia ha chiuso a quota 7 la sua striscia di risultati utili perdendo l'imbattibilità nel girone di ritorno è tutto nella disarmante constatazione della sua povertà dalla metà campo in su. Intendiamoci subito. A Camolese le attenuanti non mancano. Mettiamo in conto quattro assenze pesanti (Asta e Scarchilli infortunati, Lucarelli e De Ascentis squalificati) e un'altra un po' meno (Franco, punta di rincalzo), un avversario in salute, un campo difficile e storicamente avaro di punti con i granata come quello umbro, il primo caldo dell'anno e pure le scorie (fisiche e mentali) del derby di 7 giorni prima. Mischiamo il tutto ma, con tutta migliore buona volontà, è proprio impossibile perdonare un'esibizione così priva di personalità, di ritmo e di convinzione come quella offerta dal Toro al "Curi", stadio tabù ormai dal 1979. Mancavano la spinta di Asta, il peso di Lucarelli, la qualità di Scarchilli e il dinamismo di un De Ascentis finalmente tornato vivo nel derby, ma alla vigilia Camolese si era rifiutato di mettere le mani avanti: "Lo spirito sarà lo stesso. Sarà più dura, ma ci proveremo comunque". Invece, è stato il nulla, o quasi. Con la difesa attenta e pronta nei fuorigioco. Mezzano puntuale a inaridire la vena di Tedesco, Vergassola onnipresente e Castellini bravo a proporsi sulla sinistra, il piano di contenimento dello stratega granata ha funzionato finch&eacut; la partita si è trascinata stancamente verso il vantaggio perugino firmato al 26' su punizione (che caso: all'andata Ferrante segnò il gol decisivo allo stesso minuto) dal numero 26 in rosso, il redivivo Fabian O'Neill al suo debutto da titolare con Cosmi. Poi, a risultato sbloccato, il Toro con i cerotti e con le gambe molli ha mostrato i suoi limiti: poca, pochissima qualità; Maspero a fluttuare senza sostanza e con passo lento tra la linea di centrocampo e un Ferrante troppo solo là davanti. Bilancio granata del 10 tempo: una bella azione al 7' (rimarrà l'unica del match) con apertura di Ferrante per Castellini, cross per Cauet che mette a lato di testa più un pasticcio in area di Maspero al 33'. Andato all'intervallo senza gol all'attivo per la dodicesima trasferta consecutiva, dal Toro ci si aspettava una ripresa se non altro rabbiosa contro un Perugia come al solito ben messo in campo ma irresistibile soltanto per gli show davanti alla panchina del mitico Cosmi, scatenato contro tutto e tutti. Il secondo tempo, al contrario, è stato un monologo umbro. Niente di trascendentale, per carità, ma con Ze Maria svegliatosi dal letargo dei primi 45', Baiocco, Tedesco e O'Neill padroni del centrocampo, Bazzani e Vryzas in movimento perenne e bravissimi a incrociare, dapprima il Perugia ha sfiorato il raddoppio due volte ancora su punizione (bel volo di Bucci al 12' sul sinistro di Grosso; traversa di Rezaei e Vryzas che sciupa da un metro sugli sviluppi di un altro calcio piazzato di Grosso) e al 27' ha chiuso il conto con Zizi il greco, lanciato da un'incomata del "gemello" Bazzani e rapidissimo nell'incunearsi fra Fattori e Delli Carri. Del Toro, prima e dopo il 2-0, nessuna traccia. Nonostante l'ingresso di una seconda punta (Quagliarella, troppo simile a Ferrante: ma ieri questo passava il convento..); nonostante il rilancio di Brambilla e il debutto in A di Paolo Rossi, altro "gioiellino" della brillante Primavera di Giacomo Ferri, leader in campionato e finalista in Coppa Italia dopo il 2° posto ottenuto al "Viareggio". Brutta domenica, insomma. Da dimenticare in fretta. Con le uniche consolazioni della posizione conservata nella parte sinistra della classifica, del buon vantaggio (7 punti) che resta sul quart'ultimo posto e soprattutto della consapevolezza che nel prossimo turno contro il Chievo uscirà lo squalificato Mezzano ma rientreranno Lucarelli, De Ascentis e Scarchilli. Gran bella giornata, invece, per il Perugia, che ha conquistato l'8° posto sorpassando Toro e Verona e ha forse finalmente trovato il giocatore che in questo caotico finale di stagione dove tutto è ancora possibile potrà sostituire Liverani: spernacchiato alla Juve, considerato da molti un ex giocatore vittima di infortuni a raffica e di una personalità fragilissima, l'uruguagio O'Neill per 75' ieri è tornato quello dei bei tempi di Cagliari, qualche chilo fa. Lanci illuminanti, ma anche voglia di lottare. Col suo andamento lento, ma con sorprendente continuità per uno che non partiva titolare da fine settembre (Juve-Roma 0-0). In più, la gemma dell'1-0: destro a giro su punizione da 20 metri, imprendibile. |
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