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Bentegodi
30/03/2002
h.15.00
HELLAS VERONA - TORINO 0-1 (0-1)
Hellas Verona
: Ferron, Cannavaro, Zanchi, Teodorani (al 72' Melis), Oddo (al 72' Matteassi), Italiano, Colucci, Seric, Camoranesi, Gilardino (al 79' Cossato), Mutu. A disposizione: Nigmatullin, Salvetti, Cassetti, Dainelli. All. Malesani.
Torino: Bucci, Garzya (al 79' Mezzano), Delli Carri, Fattori, Galante, Vergassola, De Ascentis, Scarchilli (al 65' Maspero), Castellini, Franco Ramallo (al 79' Cauet), Lucarelli. A disposizione: Sorrentino, Venturin, Brambilla, Quagliarella. All. Camolese.
Arbitro: Saccani di Mantova.
Reti: Franco Ramallo 27'.
Spettatori: 14.532 di cui 11.569 abbonati per una quota partita di 146.839.30 euro e 2.964 paganti per un incasso di 45.573 euro.
Note: Ammonito Zanchi per gioco scorretto, espulso Italiano per doppia ammonizione; recupero 2' pt, 4' st, calci d'angolo 8-3 per il Verona.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport del 31 marzo 2002]
La primavera incalzante e Valeria Marini desnuda in tribuna, le tante assenze e le confuse presenze. Il campionario delle attenuanti è invitante, ma il Verona resista alla tentazione di servirsene, sarebbe il tracollo. L'Hellas s'è perso, non sa tornare in se stesso ed è stato risucchiato nel peloton della lotta salvezza. Dov'è finita la spregiudicata squadra che al Bentegodi fermò la Roma fresca di scudetto e che rimontò il Chievo nello storico derby d'andata? Qualcuno ha notizie di Mutu? In quale stadio si è smarrito Oddo? E il nuovo indirizzo di Camoranesi? Tutta gente che c'era e che non c'è più, che è svanita nei gorghi delle voci di mercato. Fa più danni un'indiscrezione di un'indisposizione. L'Hellas si è svuotato, gambe molli e testa pesante, e si avvia al solito tormentato finale di campionato. La sofferenza come stile di vita. E' bastato un Torino ordinato e puntiglioso per sparigliare il modulo di Malesani, lo spumeggiante 3-4-3 che un tempo faceva venire l'orticaria a chicchessia e che oggi sembra il prefisso di un telefonino. Numeri vuoti e reparti scollati. Non è stata una partita indimenticabile, però il risultato rende ulteriore giustizia a Giancarlo Camolese, allenatore privo di santi protettori, bravissimo a mescolare il minestrone di seconde e terze scelte messogli a disposizione, eppure punzecchiato di continuo dall'incontentabile proprietario del Torino, Franco Cimminelli, assente al Bentegodi causa ferie pasquali in Calabria. Camolese ha adattato il Toro al Verona: ha otturato i corridoi laterali di Malesani, ha occupato militarmente la metà campo con i morsi di De Ascentis e le geometrie di Scarchilli, ha tarpato i presunti geni dell'Hellas con marcature all' antica, palla o gamba, l'importante è che si colpisse qualcosa. In avanti piena libertà a Lucarelli e Franco: che si gettassero a capofitto negli spazi, lungo le autostrade con destinazione Ferron. E la partita si è sviluppata come Camolese aveva previsto. Verona scriteriato, proiettato all'attacco senza il paracadute di un centrocampo acconcio. Torino concentrato, equilibrato, pronto a colpire di rimbalzo. Il gol è arrivato al 27' del primo tempo ed è stata una rete-contenitore, significativa della vanità del Verona e dell'astuzia del Toro. Corner a favore dell'Hellas, le torri della difesa di casa avanzano. E' logico che succeda, sui calci piazzati è giusto sfruttare i colpitori di testa, ma è raro che una squadra di professionisti lasci un unico difensore a guardia dei due attaccanti avversari appollaiati come avvoltoi sulla trequarti. La palla inattiva non partorisce niente, lo sviluppo dell'azione consente a Teodorani un maldestro tentativo di tiro, i difensori del Verona non rientrano. Il pallone fila sulla traiettoria di Delli Carri che la scaraventa in avanti, per evitare guai peggiori. Il sano pragmatismo dello stopper. Il rilancio, però, innesca José Maria Franco Ramallo, uruguaiano misterioso, di incerto Dna calcistico, ribattezzato con affetto "Ramarro". Franco decolla, tra lui e Ferron ci sono 60 metri di campo. Ramarro-Ramallo li percorre di gran carriera, resiste al disperato recupero di Oddo, si presenta davanti a Ferron e lo infilza con un tocco impeccabile. Gol meraviglioso, se lo segnasse Ronaldo se ne parlerebbe per tre settimane di fila, ma la firma è di "Ramarro" Franco, che in quel che resta della partita non è all'altezza del suo acuto. Poco importa, a Verona ha vinto Camolese. Partito per salvarsi, il Camola scorge i fuggitivi dell' Uefa in fondo al rettilineo. Buona Pasqua, Cimminelli.