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Renato Curi
10/11/2002
h.15.00
PERUGIA - TORINO 2-1 (1-0)
Perugia
: Rossi, Rezaei, Di Loreto, Milanese, Zé Maria, Pagliuca (all'80' Criniti), Blasi (al 16' Fusani), Obodo, Grosso, Miccoli, Caracciolo (al 73' Vryzas). A disposizione: Tardioli, Malpoutis, Berrettoni, Viali. All. Cosmi.
Torino: Bucci, Delli Carri (al 4' Garzya), Galante, Mezzano, Osmanovski (al 57' Magallanes), De Ascentis, Vergassola (al 79' Scarchilli), Conticchio, Castellini, Ferrante, Lucarelli. A disposizione: Sorrentino, Balzaretti, Maspero, Fattori. All. Ulivieri.
Arbitro: Palanca di Roma.
Reti: Caracciolo 38' (P), Ferrante 81' (T), Zé Maria 87' (P).
Spettatori: 7.268 di cui 4.731 abbonati e 2.537 paganti.
Note: Ammoniti Conticchio, Vergassola, Grosso, Milanese, Bucci e Lucarelli.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 11 novembre 2002]
Quando a decidere un risultato è un rigore non evidentissimo trasformato all'88', il rischio è che tutta la partita venga ridotta alle polemiche relative a un unico episodio. Ci auguriamo che il Toro, battuto per la 7° volta in 10 partite di campionato giocate a Perugia, non cada nel tranello e analizzi serenamente le vere cause del quinto ko su 5 trasferte (record negativo del Dopoguerra), forte anche del fatto che, Piacenza a parte, sono rimaste a secco anche tutte le altre ''vere'' rivali nella corsa alla salvezza. Di fatto, dopo il passo avanti registrato contro il Bologna, il Toro ieri ne ha fatti due indietro. Un po' come già era successo dopo il primo successo stagionale ottenuto contro il Chievo, seguito a ruota dai ko interni contro Empoli (in Coppa Italia) e Brescia, inframmezzati per di più dall'esonero di Camolese. Evidentemente, i difetti e le lacune di questa squadra si possono magari mascherare ma non eliminare. Tre le magagne più clamorose, decisive anche a Perugia. Innanzi tutto, le amnesie e l'immobilità della difesa, puntualmente sorpresa sui calci piazzati dai saltatori avversari, in bambola nell'occasione dell'1-0, ingenua sul rigore del 2 1. Poi, la macchinosità nelcostruire gioco: quando il più propositivo diventa De Ascentis, che di mestiere non fa certo il fine dicitore, c'è qualcosa che non quadra. C'è che Vergassola e Conticchio sono in calo e non da ieri e che, In questa situazione, diventa un lusso pagato caro rinunciare in partenza alla qualità di Magallanes, protagonista tanto ieri quanto contro il Bologna di due buoni ingressi nella ripresa. La terza nota dolente è forse la più evidente: l'attacco, con la coppia Lucarelli-Ferrante considerata da Ulivieri intoccabile fin dal suo arrivo, è in crisi nera. Non inganni il gol del provvisorio pareggio firmato da Ferrante, che peraltro su azione non segnava dallo scorso 10 marzo. I piccoli progressi notati contro il Bologna hanno lasciato posto a un'impressione di imbarazzante pochezza. Mai una giocata in combinazione, raffiche di anticipi subiti, una sola punizione pericolosa guadagnata (da Ferrante, e Mezzano ha poi colpito il palo..), tanto nervosismo e un Lucarelli che ha manifestato limiti atletici e tecnici davvero notevoli. Vero è che l'astinenza del gol, salita a quota 1393', psicologicamente lo massacra, ma a questo punto cominciamo a pensare che una sosta ai box per ricaricarsi mentalmente e fisicamente potrebbe soltanto giovargli. Detto questo, al Toro resta l'amaro in bocca dell'occasione persa per portare a casa il primo punto esterno della stagione. Perugia si è confermato campo stregato a 2' dal 90', per colpa del secondo rigore stupido subito dai granata in 4 giorni. Contro il Bologna fu Sommese a toccare da tergo Vanoli, ieri è stato Galante a mettere le mani sulla schiena di Miccoli in occasione di un traversone da sinistra di Grosso, finito dalla parte opposta dell'area. Miccoli, che già si era procurato un penalty contro Modena e Roma, è franato rovinosamente a terra e Palanca, arbitro alla seconda presenza in A, ha concesso il rigore che, grazie al siluro di Ze Maria, ha momentaneamente tolto dai guai il Perugia. Francamente, non è che gh umbri avessero fatto molto di più. Del Toro per vincere. Senza il leader . Tedesco e, dal 16', privi pure.del suo vice Blasi, hanno mostrato due soli veri schemi: palla al funambolo Miccoli con la speranza che inventasse qualcosa oppure calci piazzati spediti in area con la speranza che le statuine granata lasciassero fare. Il primo tiro in porta della partita è venuto proprio così, al 22': testa di Rezaei dopo punizione di Grosso, parata in due tempi da Bucci. Il secondo tiro del Perugia è stato il gol dell'1-0, al 38': cross basso di Di Loreto (!) da destra, difesa granata addormentata, Caracciolo (per il resto nullo) svelto a correggere in rete sul primo palo. Nel frattèmpo. Toro modesto ma neppure fortunato. Finiva sul palo il bolide calciato su punizione da Mezzano al 30', mentre Vergassola al 44' tirava su Rossi da buona posizione dopo sponda di Ferrante. Stessa musica nella ripresa. Subito (4) testa pericolosa del solitario Grosso dopo corner e Toro dall'andamento lento fino all'innesto di Magallanes per Osmanovski (13'). L'uruguagio pescava bene (22') Ferrante, che però sprecava. Poi, dopo altri due rischi corsi dai granata in seguito a punizioni, era ancora lui a partecipare all'azione dell'1-1 (36'): percussione con tiro da sinistra di Castellini, Ferrante pronto a piombare sulla corta respinta di Rossi. Un pareggio durato appena 6'.