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Marassi
17/08/2003
h.20.45
GENOA - TORINO 0-1 (0-1)
Genoa
: Gazzoli, Gregori, Baldini, Chini, Cordone, Cavallo (al 75' Colasante), Boisfer, Feussi, Mascara (all'82' D'Isanto), Caccia, Colacone (al 66' De Francesco). A disposizione: Barasso, Criscito, D'Antoni, Colurcio. All. Donadoni.
Torino: Sorrentino, Martinelli, Mandelli, Fernandez, Castellini, Conticchio, Walem (al 78' Masolini), Vergassola, Tiribocchi (al 48' Frezza), Ferrante, Pinga (al 66' Rizzato). A disposizione: Fontana, Mezzano, Balzaretti, Osmanovski. All. Ezio Rossi.
Arbitro: Cruciani di Pesaro.
Rete: Tiribocchi 10'.
Spettatori: 12.866 paganti per un incasso di 122.580.000 euro.
Note: Serata afosissima, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Conticchio, Boisfer, Frezza e Caccia. Angoli 5-2 per il Genoa. Recupero: 2' pt, 4' st.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 agosto 2003]
Non ha ancora lo sponsor sulla maglia né un contratto pay-tv. Quantomeno, però, il Toro da "lavori in corso" che, tribunali permettendo, fra 12 giorni comincerà il 7° campionato di B della sua storia è tornato a vincere una partita vera, cosa che alla gente interessa più di ogni altra. Non gli capitava dal 23 marzo scorso: 2-1 al Perugia. Ieri sera, 1-0 al Genoa, nel debutto esterno in Coppa Italia. Gran bel gol di Tiribocchi in partenza, palo di Pinga e spettacolare traversa di D'Isanto nel finale con un tiro al volo che avrebbe oscurato persino il famoso capolavoro di Van Basten in Olanda-Urss. In mezzo, tanta sofferenza: difesa tutta da registrare attorno al baluardo Mandelli, graziata dagli errori di Caccia; centrocampo spesso in affanno contro rivali più tonici. La qualità, però, c'è; le idee pure. In più, un Pinga tutto nuovo, e non soltanto per la bandana granata che protegge le ferite, ricordo dello schianto in autostrada di 70 giorni fa. Ha già lui, onnipresente, le chiavi del Toro. Guizzi e fantasia, ma anche sostanza e spirito di sacrificio. Per essere un derby tra fresche retrocesse giocato nell'afa appiccicaticcia, c'era tantissima gente a Marassi. Pubblico vero, da campionato: la Nord strapiena e dalla parte opposta tremila fedelissimi nella ritrovata Maratona da trasferta. C'era da immaginarselo, comunque. Rossoblu e granata, tifosi gemellati, non vedono l'ora di buttarsi alle spalle una stagione disastrosa: il Grifone è sceso in C1 dopo 33 anni; il Toro ha perso la serie A col peggior campionato di sempre. Sperare è lecito, dopo le rivoluzioni estive. Panchine nuove, squadre nuovissime: Donadoni comincia schierando tre reduci dallo scorso torneo; dei "vecchi", Rossi conferma soltanto Castellini, Conticchio, Vergassola e Ferrante più Sorrentino, che però aveva cominciato a giocare quando il frittatone era fatto. Dei sei nuovi granata, 4 arrivano dal Siena e del Marassi genoano conservano uno splendido, vivissimo ricordo: meno di 3 mesi fa la certezza matematica della storica promozione in serie A arrivò proprio qui, con un 3-1 aperto proprio dai gol di Tiribocchi e Pinga. E' proprio la coppia d'attacco di ritorno al Toro dopo la felice avventura nella città del Palio che rende più serena la serata di Ezio Rossi dopo un promettente avvio rossoblu. Il primo affondo è del brasiliano, con un sinistro che all'8' sfiora la traversa; il secondo, al 10', è già gol. Lo firma il pelato romano, lanciato splendidamente da un tocco di esterno destro di Ferrante: Tiribocchi salta in velocità il paracarro Gregori e mette dentro con un pregevole interno destro sull'uscita di Gazzoli. Il Toro abbaglia ancora al 27': il lampo, spentosi sul palo, è una punizione-gioiello di Pinga, da 30 metri. Per il resto, si cerca e non sempre si trova. Con Walem poco preciso nelle aperture, Conticchio che deve preoccuparsi più che altro del velocissimo 18enne camerunense Feussi, Ferrante persino troppo lezioso (tre tocchi di tacco nei primi 14'). Più gioco e più corsa, per il Genoa. Con meno qualità, però. In mezzo suona la carica capitan Cavallo: genovese di ritorno, tocca a lui vestire per la prima volta dopo due anni il "6" dell'indimenticabile Gianluca Signorini, una maglia che il Grifone ha dovuto rimettere in gioco perché la Lega di C non ammette deroghe alla vecchia numerazione dall'1 all'11. Davanti, poi, c'è Caccia, vecchio corsaro dell'area. Sa che la difesa a 4 del Toro è ai primi passi, vede che Fernandez è tutto fuorché un fulmine nella corsa, e si apposta lì, in agguato sulla linea del fuorigioco. Il giochino gli riesce spesso, ma non frutta nulla di concreto: al 16' e al 46' è bravo Sorrentino a chiudergli lo specchio; al 13' st è il 10 rossoblu a tirare malissimo. Traballa, la difesa del Toro. Soprattutto a sinistra, dove anche Pinga si dà da fare per coprire Castellini. Mandelli, il più abituato a giocare a 4, si sgola per far salire i compagni, liscia il pallone che al 46' lancia Caccia ma nella ripresa è tre volte provvidenziale. Sorrentino parte con due pericolose leggerezze ma si riprende bene: cerca sicurezza, la sua retroguardia per il momento non gliela offre ancora.