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Sinigaglia |
20/09/2003 |
h.20.30 |
COMO - TORINO 0-2 (0-1) Como: Ferron, Tarozzi, Lamacchi, Padalino, Rossini, Abeijòn, Rossetti (al 67' Pederzoli), Bressan, Rastelli, Makinwa (al 65' Chianese), Succi (all'83' De Francesco). A disposizione: Griffo, Piccolo, Benin, Pavone. All. Fascetti. Torino: Sorrentino, Adami, Mandelli, Fernandez, Castellini, Fuser, De Ascentis (al 59' Conticchio), Vergassola, Pinga, Tiribocchi (al 67' Fabbrini), Ferrante (all'89' Balzaretti). A disposizione: Fontana, Martinelli, Rizzato, Osmanovski. All. Ezio Rossi. Arbitro: Gabriele di Frosinone. Reti: Ferrante 6', Conticchio 87'. Spettatori: 4.620 di cui 589 abbonati e 4.031 paganti per un incasso complessivo di 63.546 euro. Note: Ammoniti Fernandez, De Francesco, espulso Pederzoli per doppia ammonizione. Sugli spalti oltre la metà dei presenti è di fede granata; calci d'angolo 9 a 6 per il Torino. Cronaca [Tratto da La Stampa del 22 settembre 2003] Chissá quante altre trasferte come quella di ieri sera a Como, ostiche e sofferte, il Toro dovrá affrontare nella B piú lunga della storia. Che ne sia uscito con i tre punti in saccoccia e con un 2-0 francamente troppo generoso é un gran bel segno di cinismo, soliditá e anche di fortuna. Tutte qualitá necessarie per poter essere fra le 5 che a giugno saliranno direttamente in A. Toro vincente ma non benissimo, dunque. Un po' come la sua divisa nera, che non permette di leggere dalla tribuna numeri e nomi sulle spalle. Semplice, a dirsi, la ricetta per il successo: un gol in partenza (6') per costringere l'avversario a fare la partita, a scoprirsi; un altro in chiusura (86') per evitare sprint col batticuore. Nel mezzo, peró, problemi vari e assortiti per contenere un Como che soprattutto nel 1 ' tempo e subito prima dello 0-2 (salvataggio sulla linea di Mandelli all'84') ha schiacciato gli All Blacks di Rossi mettendo in campo brio, gran movimento e una sola vera colpa: le opportunitá migliori sono capitare sul piede del giovane nigeriano Makinwa, brillante fino ai 16 metri ma assolutamente impalpabile sotto porta. Senza andare troppo per il sottile, dunque, festa grande per il Toro. Roba buona ce n'é tanta: un successo esterno che in campionato mancava da quasi un anno e mezzo, il primo gol stagionale di Ferrante (114° sigillo in granata e 94° assoluto in B), la conferma di Fabbrini (terzo spezzone di gara e 2° centro), ma soprattutto un'altra prova senza pecche di Sorrentino e il miglior Pinga di questo avvio di cadetteria. Piú che mai Mister Utilitá, il brasiliano con la bandana, vero e proprio uomo ovunque al servizio della squadra. Partita, comunque, di tutt'altro tenore rispetto al Como-Toro di 4 mesi fa, ultima tappa dei calvario di una serie A tutta da dimenticare fra squadre scarse, demotivate, rassegnate. Intanto, la cornice. Piú gente del prevedibile, al Sinigaglia. Oltre duemila granata sistemati nei distinti perché in curva ci sono gru e ruspe, ma anche una discreta rappresentanza locale di fedelissimi che tengono duro nonostante i guai combinati da Preziosi. Squadre irriconoscibili (e ci mancherebbe) rispetto a quel triste 24 maggio scorso. Il Toro ripresenta solo Sorrentino, Castellini, De Ascentis (alla prima stagionale da titolare), Vergassola e Ferrante; il Como ha cambiato 11 giocatori su 11. Fascetti, peró, da un campionato all'altro non é ancora riuscito a sistemare la difesa. Alla prima incursione (6'), é giá vantaggio granata: Vergassola recupera palla e lancia Tiribocchi sulla sinistra, il Toro de' Roma scavalla poderoso, salta l'immobile Padalino e mette al centro dove accorre Ferrante che brucia la concorrenza e, appena dentro l'area fulmina Ferron con uno splendido sinistro. Contropiede micidiale, grazie anche alle belle statuine di casa. Potrebbe sembrare l'inizio di una comoda passeggiata serale sul lungolago e invece cosí non é. Perché il dinamismo del tridente Rastelli-Makinwa-Succi e qualche buona iniziativa dei centrocampisti comaschi causano problemi impossibili da trascurare. Fernandez non dá mai l'impressione della sicurezza, Castellini é tenuto basso dalla vivacité del marpione Rastelli. Anche Pinga spesso e volentieri rincula ad aiutare dietro. Sorrentino, comunque, é sempre attentissimo: al 7' esce al limite su Makinwa, prelevato dalla Reggiana in C1; al 25' oppone i pugni a una bordata da lontano di Rossetti; al 28' é ancora bravo a ipnotizzare il solissimo Makinwa che gli tira addosso; al 40' smanaccia in corner un maligno pallonetto di Rossetti. Il Toro sbuffa, soffre, si vede poco. Quando esce dalla tana, peró, sono sempre dolori. Ha piú qualitá: due passaggi, un triangolo, ed é quasi in porta. Come al 16', quando un gol di Tiribocchi é annullato (giustamente) per fuorigioco. Come al 34', quando una manovra Fuser-Ferrante-Tiribocchi porta di nuovo il Pelato a sentire profumo di rete. Da dimenticare, peró, il suo tiro. C'é un po' piú Toro a inizio ripresa. E c'é molto Pinga: assist per Vergassola al 18' (tiro alto), sua conclusione a lato subito dopo. Il Como tira il fiato prima di dare tutto verso la mezz'ora: prova a chiedere due rigori (non c'erano), rischia il ko al 35' (Pederzoli salva sulla linea su Pinga), ma quando resta in 10 (doppio giallo a Pederzoli) é solo una prodezza di Mandelii a negare l'1-1 al neo entrato Chianese. Partita chiusa, di fatto. La sibila Conticchio, sfruttando una papera colossale di Ferron. |
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