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Garilli
14/12/2003
h.15.00
PIACENZA - TORINO 2-0 (0-0)
Piacenza
: Orlandoni, Cristante, Fattori, Magoni, Radice, D'Anna (al 67' Bocchetti), Miceli, Riccio, Tarana, Ambrosetti (al 20' Lucenti), Beghetto (al 73' Cipriani). A disposizione: Bagnacane, Patrascu, Campagnaro, Cacia. All. Cagni.
Torino: Sorrentino, Adami (al 73' Osmanovski), Martinelli, Fernandez, Balzaretti, Fuser, De Ascentis, Vergassola (al 77' Masolini), Fabbrini (al 46' Rizzato), Ferrante, Tiribocchi. A disposizione: Fontana, Frezza, Conticchio, Mezzano. All. Ezio Rossi.
Arbitro: Dattilo di Locri.
Reti: Riccio 58', Beghetto 69'.
Spettatori: 5.005 di cui 3.599 abbonati e 1.406 paganti.
Note: Giornata tiepida, terreno in buone condizioni. Ammoniti Cristante, Fernandez e Martinelli. Angoli 8-6 per il Torino. Recupero 2' pt, 3' st. In tribuna l'ex tecnico del Torino Gigi Radice.<
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 dicembre 2003]
Il sortilegio del Garilli non è stato infranto. Il Toro interrompe la catena di 5 risultati utili consecutivi, subendo sul campo stregato del Piacenza (ultimo successo granata nel gennaio 2000 poi altri quattro match, tutti persi) una batosta che lo spinge sempre più distante dalla zona promozione e ne intacca fortemente le ambizioni stagionali. Anche il punteggio dello stop (2-0) è stato il peggiore finora incassato dalla Rossi-band, sempre più frastornata. Il tecnico granata ha provato a scuotere la squadra apparsa in condizioni di gioco precarie già dal match con la Triestina, proponendo uno schema mai attuato in precedenza: un ringhioso - nelle intenzioni - 4-3-3 con Tiribocchi, Ferrante e Fabbrini, ovvero tutto il potenziale offensivo a disposizione, sull'erba fin dal primo minuto. I rifornimenti alle punte sarebbero dovute arrivare da un centrocampo ristretto ma illuminato da Fuser, capace di spaziare su ogni versante, e De Ascentis e Vergassola a fare da barriera corallina per gli squaletti D'Anna e Riccio, e soprattutto per il pensatore Miceli. Mosse tattiche nascoste da Rossi anche alla vigilia e che hanno finito per sorprendere Cagni (una sola vera punta, Beghetto, e Ambrosetti a supporto ma con mansione più di copertura a centrocampo) una ventina di minuti scarsi. In quell'arco di tempo, con il Piacenza impegnato a studiare le contromosse, si è visto il Toro più lucido della giornata. Ma sono apparsi vistosi più di alte partite i suoi limiti in attacco, un reparto incapace di affondare i colpi anche nelle occasioni nitide. Eppure la difesa biancorossa registrata sui mastini dal passo lento Fattori e Mangone, non si è dimostrata insuperabile (nonostante in casa abbia subito finora una sola rete), soprattutto nelle azioni condotte in verticalizzazione, ma il trio delle non meraviglie granata l'ha graziata sempre. La sconfitta è però anche figlia della retroguardia granata che si conferma caratterialmente debole, troppo di biscotto, nei momenti difficili. Il festival dello sciupìo T-F-F si manifesta al 4' con Ferrante che a centro area, servito di testa da Tiribocchi, sparacchia alto sulla traversa. Al 10' lo stesso Tiribocchi, dopo aver strappato palla sulla trequarti a Mangone si avvia solitario verso Orlandoni, la conclusione di destro nè angolata nè bombarola viene deposta comunque dal portiere piacentino in angolo. E' la fiammata migliore del Tir. Cagni annusa odore di bruciato e agisce, cambiando un elemento (Lucenti al posto di Ambrosetti) e in sostanza la partita: con Lucenti i biancorossi recuperano vivacità sulla trequarti, Tarana smette di dormire e Beghetto non si sente più orfano in area. Ma potrebbe essere il Toro a scuotere il torpore calato sullo stadio se Fabbrini, per ben due volte in un grappolo di secondi, al 26', agganciasse da avvoltoio d'area la sfera, anzichè sfiorarla malamente. Il Piacenza si segnala sul finire del tempo con Beghetto che anticipa Martinelli in scivolata: la deviazione rotola lontano dalla rete. Il ruzzolone del Toro nella ripresa. Rossi rinuncia a Fabbrini per Rizzato. I guizzi della giovane ala dovrebbero ispirare e punte. Invece si avverte soprattutto l'assenza (forzata) di Pinga, pur biasimato nelle ultime prestazioni per l'impalpabilità delle sue giocate: una spolverata della sua fantasia sarebbe stata utile al Toro per non farsi schiacciare nella propria metà campo. La retroguardia granata sbanda alla prima incursione seria piacentina: 13' Cristante crossa, Beghetto corregge con la fronte per Riccio che solo in mezzo all'area trapana Sorrentino. La bastonata decisiva al 24', quando su un rimpallo favorevole Lucenti sguscia in contropiede e Martinelli lo stende senza alcun tentennamento: dal dischetto Beghetto non fallisce. Cosa che invece continua a fare Tiribocchi (35') e tutto il Toro, sempre più brutto anatroccolo.