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Renzo Barbera
29/02/2004
h.15.00
PALERMO - TORINO 2-1 (2-1)
Palermo
: Berti, Ferri (al 44' Accardi), Biava, Conteh, Grosso, A.Filippini, Corini, Di Donato (all'86' Soligo), Jeda (al 62' E.Filippini), Gasbarroni, Toni - A disposizione: Comi, Vasari, Masiello, Pepe. All.: Guidolin.
Torino: Sorrentino, Saber (all'81'Rizzato), Mandelli, Fernandez (al 72' Galante), Balzaretti, Conticchio (al 72' Fabbrini), De Ascentis, Walem, Pinga, Rubino, Tiribocchi. A disposizione: Galetti, Martinelli, Mudingayi, Franco. All.: Ezio Rossi.
Arbitro: Racalbuto di Gallarate.
Reti: Tiribocchi 8' (T), Gasbarroni 39' (P), Jeda 40' (P).
Spettatori: 22.515 di cui 12.771 abbonati e 9.744 paganti.
Note: Ammoniti Di Donato, Mandelli, Fernandez e Corini. Angoli 5-5, recupero 3' pt, 4' st.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 1 marzo 2004]
Non è ancora tempo di festino, che cade a luglio, in onore di Santa Rosalia. Il Torino è riuscito egualmente nell'impresa di compiere il miracolo per il Palermo, che non guadagnava i tre punti dal lontano 11 gennaio. Risultato: hanno vinto i rosanero per 2-1 (acquisito nel primo tempo) e ora volano graziosamente verso la serie A. Mentre i granata, nuovamente, si leccano le ferite e soprattutto osservano la zona promozione a cinque lunghezze dal Messina e a otto dal quartetto Cagliari, Palermo, Ternana e Piacenza. Così vanno le cose della vita, direbbe qualcuno, ma per la squadra di Ezio Rossi sono cose storte perché quando il gioco si fa duro, cioè importante, Pinga e compagni non sanno crederci fino in fondo, Anche se stavolta è complice onestamente una discreta dose di sfortuna: un traversa di Conticchio e un palo di Walem nei primi 45' . Alla Favorita, comunque, bisognava non perdere. Invece si è perduto, grazie a una ripresa praticamente sempre subita. Il Toro, schierato nella formazione annunciata, ossia un 4-3-1-2 con Pinga a suo piacimento (almeno parrebbe) dietro le punte Rubino e Tiribocchi, comincia piuttosto bene. Alla garibaldina, per restare in tema di storia siciliana. Tirato un respirone di sollievo per l'occasione fallita da Jeda in apertura, infatti, all'8' il solito "Tir" (sei gol in altrettante gare di fila) mette dentro da una ventina di metri il pallone datogli da Rubino, bravo a difenderlo dopo averlo ricevuto da Pinga. Poi, al 18', un gran tiro al volo di Conticchio sbatte sul legno. Avrebbe potuto essere la mazzata giusta. Succede il contrario. Sorrentino, fin che può, ci mette mani e piedi, al 29' in acrobazia autentica su Biava. Il Palermo le prova tutte, finché al 39' Gasbarroni (il migliore con Toni) riesce a pareggiare. Un minuto appena, e arriva il raddoppio di Jeda che sfrutta la consueta distrazione dei ragazzi del Samurai. C'è spazio per una manciata d'orgoglio granata, che, ahinoi, muore sul palo preso da Walem. Quindi la storia della partita s'incanala, dopo l'intervallo, in un senso pressoché unico. La squadra di Guidolin, nel tifo caldo dei 22 mila assiepati sotto il sole ritrovato, vuole la botta della sicurezza. Il Toro, salvo qualche sortita come al 15' con Rubino, tampona con affanno le incursioni dei rosanero, che macinano varie occasioni da gol: una, clamorosa, buttata via da Emanuele Filppini al 31'. Nemmeno l'ingresso di Fabbrini e Rizzato, oltre a quello di Galante, che muta l'assetto tattico in un 3-4-3 audace, serve. C'è un assalto finale, è vero. Galante mette a lato al 40' , nel recupero persino Sorrentino si lancia nella mischia. Fatica inutile. Il Torino, non criticabile sul piano dell' impegno e per il primo tempo lodevole, paga l'incapacità di condurre le danze nel momento decisivo. Morale: le speranze tornano a farsi piccine, ma non impossibili.