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Massimino
10/04/2004
h.15.00
CATANIA - TORINO 2-0 (1-0)
Catania
: Concetti, Fusco (al 76' Terra), Stendardo, Zoppetti, Giallombardo, Grieco, Montervino, Pagliuca (al 79' Genevier), Mascara, Oliveira, Sedivec (al 59' Scandurra). A disposizione: Mancini, Diliso, Berrettoni, Taldo. All.: Matricciani e Colantuono.
Torino: Sorrentino, Martinelli (al 46' Adami), Mandelli, Galante, Balzaretti, Fuser, Mudingayi, Walem (al 46' Rizzato), De Ascentis, Tiribocchi (al 71' Rubino), Fabbrini. A disposizione: Fontana, Fernandez, Osmanovski, Campo. All.: E.Rossi.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo.
Reti: Mascara 15', Grieco 66'.
Spettatori: 8.434, di cui 4.660 abbonati e 3.774 paganti.
Note: Giornata di vento caldo con raffiche che condizionano le traiettorie del pallone. Ammoniti Mandelli, Montervino, Martinelli e Balzaretti. Espulso Mascara per doppia ammonizione. Angoli 5-1 per il Torino, recupero 1' pt, 3' st.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 11 aprile 2004]
Di dopopartita caldi, con invettive dirigenziali, giocatori in silenzio e spogliatoi pronti a esplodere, il Toro ne ha vissuti tanti, ormai davvero troppi, nelle ultime due stagioni. Però, le parole e le facce di chi si è presentato in sala-stampa non erano mai state così eloquenti e pesanti come ieri, Ezio Rossi parla di "primo tempo vergognoso", Tilli Romero di "prova indecente". Renato Zaccarelli di "necessità di chiederci tutti che cosa vogliamo fare da grandi perché oggi siamo piccoli, molto piccoli". Tutti e tre, allenatore, presidente e direttore dell'area tecnica granata, concordano su una cosa: così non si può più andare avanti. C'è il rischio di sprofondare, di essere coinvolti nella lotta per la salvezza. Soprattutto di perdere persino la dignità. E allora, dopo una Pasqua difficilmente serena e la ripresa di Pasquetta al Comunale, da martedì tutti in ritiro (Bra, Sommariva e Cantalupa le sedi candidate). Per guardarsi in faccia e salvare il salvabile. Comunque, ancora con Rossi in panchina. Almeno fino all'anticipo casalingo di venerdì sera contro il Vicenza, quando un'altra prova sciagurata e senz'anima equivarrebbe al passo d'addio dell'intero staff tecnico. Ezio Rossi confessa: "Ebbene sì, negli ultimi minuti di gioco ho pensato alle dimissioni. E' stato un attimo, perché qui dovremmo andarcene tutti. No, non mi sembra giusto essere io l'unico a pagare, a fare il primo passo. Decida la società". E il Toro ha deciso solo per il ritiro punitivo. "Ho sentito al telefono Cimminelli: era inferocito - fa sapere Romero -. Ho visto una squadra indecente. Poteva essere la partita della svolta, serviva aggredire e invece ho visto solo sufficienza e accademia persino nel cercare di sfruttare le occasioni da rete che pure ci sono state. Andremo tutti in ritiro, adesso. E' il minimo che possiamo fare per chiedere scusa di prove del genere ai nostri tifosi, a chi si è fatto 1200 chilometri per vedere un tale scempio". E' un fiume in piena, il presidente: "Non siamo dei fenomeni ma quando leggo gli organici delle altre squadre, eccezion fatta per il Palermo, continuo a pensare che questo Toro non possa davvero produrre disastri come queste ultime sfide con Ascoli, Venezia e Catania. Mi è sembrato di vedere in campo un approccio simile a quello di Piacenza, nell'amichevole dello scorso 31 agosto. Allora, però, era una partitella diretta da un arbitro nemmeno federale. Qui, invece, ci giocavamo l'ultimissima chance di risollevarci. Inqualificabile". Rossi parla da allenatore tradito, sguardo basso e parole che piovono come macigni: "Non volava una mosca nello spogliatoio. Erano tutti morti, i miei. Un primo tempo così, però, non è concepibile. Siamo stati vergognosi, come atteggiamento. Dobbiamo tutti guardarci dentro, fare autocritica, pensare a migliorare noi stessi piuttosto che a criticare gli altri. E poi, basta guardare avanti. Ora dobbiamo badare soltanto a salvarci, al più presto possibile". E infatti, mentre si allontana, s'informa dei risultati di chi sta nella colonna di destra della classifica. "Rossi per me non si tocca", puntualizza Zaccarelli che però parla anche di "necessità di parlarci, di confrontarci, di verificare al nostro interno situazioni tecniche per provare a ripartire". Già, ma se venerdì contro il Vicenza si presentasse in campo un altro "Toro seduto", di sicuro non ci sarebbe più nessun intoccabile.