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Armando Picchi
22/05/2004
h.20.30
LIVORNO - TORINO 3-1 (2-1)
Livorno
: Mareggini, Cannarsa (al 78' Fanucci), Vanigli, Melara, Pfertzel, Vigiani, Passoni, Ruotolo (al 65' Grauso), Chiellini, Lucarelli, Protti. A disposizione: Pavarini, Balleri, Biliotti, Ciaramitaro, Danilevicius. All.: Mazzarri.
Torino: Sorrentino, Balzaretti, Mezzano, Fernandez (al 73' Martinelli), Marchese (al 73' Franco), De Ascentis, Walem, Conticchio, Pinga, Tiribocchi (al 62' Ferrante), Fabbrini). A disposizione: Fontana, Adami, Rizzato, Osmanovski. All.: Ezio Rossi.
Arbitro: Bolognino di Milano.
Reti: Lucarelli 11', 85' (L), Cannarsa 13' (L), Pinga 39' (T).
Spettatori: 14.680 di cui 5.781 abbonati e 8.899 paganti.
Note: Ammoniti Lucarelli e Mezzano. In tribuna Aldo Agroppi, recupero 1' pt, 3' st, angoli 4-3 per il Livorno.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 23 maggio 2004]
Tutto previsto. Con una doppietta di Lucarelli, inesorabile ex di turno, e un gol di Cannarsa, il Livorno sfiora l'Olimpo del calcio, battendo per 3-1 il solito fantasma chiamato Torino. Vittoria ineccepibile, quella dei labronici, che soprattutto nei primi 45' hanno divertito e insegnato calcio agli avversari. Sconfitta ovvia, quella dei granata peggiori della storia del club, che sono davvero una compagnia triste e indecente. Il Livorno parte come cavallo alato spinto dagli dei che, nel caso, sono il pubblico splendido di popolo, ribollente come caciucco, dello stadio dell'Ardenza, il vecchio Armando Picchi strapieno. La serie A, dopo un digiuno lungo 55 anni, se la sentono dentro, nella pelle, i ragazzi di Walter Mazzarri. Si vede immediatamente. Il Torino, dato che in campo c'è pure codesta squadra usurpatrice di nome glorioso, subisce penosamente pur facendosi pericoloso in apertura con Fabbrini. Fuoco fatuo. All'11 pt Cristiano Lucarelli, che sotto la Mole ci tornerà difficilmente, nonostante sia in prestito qui a casa sua, brucia il povero Sorrentino con un gran tiro folgorante sul secondo palo. Due minuti, ed è il 2-0: punizione di Passoni, incornata di Cannarsa, che colpisce indisturbato. Vola ancora il Livorno sulle ali proverbiali e dolci dell'entusiasmo, i granata sono sempre sotto. Spezzano la gara a senso unico solo con una punizione di Tiribocchi, l'unico che combatte sul serio assieme a Balzaretti e a De Ascentis, controllata da Mareggini, e poi, al 38', il penalty concesso maldestramente da Bolognino per una caduta di Conticchio, che in realtà aveva compiuto il fallo vero ai danni di Pfertzel, il presunto reo. Il francese, cascando, si è portato dietro il giocatore del Torino, ingannando quindi l'arbitro. Calcia Pinga, peraltro a lungo inconcludente, e segna immeritatamente il 2-1. Che il Livorno sia l'autentica squadra in campo lo sanno anche i tifosi granata, quei generosi "pazzi" venuti fin qui. Al 5' st, coscienti dell'inutilità di restare, se ne vanno applaudendo la tribuna amaranto, che ricambia. Solamente i tifosi, infatti, sono ormai il Toro, il suo passato, la sua storia. Sul terreno di gioco si replica, del resto, il primo tempo. I toscani partono di gran carriera, sfiorano il terzo gol con Protti al 17', ma il pallone va a lato di pochissimo. Gli amaranto, tuttavia, sono stanchi e, udite udite, il Torino, sia pure casualmente, piglia il palo con Pinga sul declinare del match. Però è Lucarelli, vendetta tremenda vendetta, a siglare il 3-1 al 39' : bellissima rete, se è per questo.