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Nereo Rocco |
19/12/2004 |
h.15.00 |
TRIESTINA - TORINO 0-1 (0-0) Triestina: Campagnolo, Minieri, Tarantino, Pecorari, Bruni, Rigoni (al 56' Munari), Parola, Soligo (al 70' Nardi), Princivalli (al 62' Tulli), Godeas, Moscardelli. A disposizione: Pinzan, Bianchi, Galloppa, Lai. All.: Tesser. Torino: Sorrentino, Comotto, Mezzano, Mantovani, Balzaretti, Mudingayi, Codrea, De Ascentis, Quagliarella (al 91' Conticchio), Marazzina (al 92' Bongiovanni), Franco (al 67' Peccarisi). A disposizione: Fontana, Carbone, Rizzato, Vailatti. All.: Rossi. Arbitro: Stefanini di Prato. Reti: Marazzina 48'. Spettatori: 6.562 di cui 4.602 abbonati e 1.960 paganti. Note: Ammoniti Mezzano, Mantovani, De Ascentis, Pecorari, Nardi e Tarantino; angoli 4-3 per il Torino, recupero 1' pt, 3' st. Esordio in serie B per l'attaccante granata Liborio Bongiovanni. Cronaca [Tratto da La Stampa del 20 dicembre 2004] Segnato in serie A, un gol come quello triestino di Massimo Marazzina ieri avrebbe occupato copertine di trasmissioni sportive e moviolisti così raramente impegnati a far ammirare il bello del calcio. Invece, la prodezza che ha fruttato al Toro il 5° successo esterno stagionale e la riconquista del 2° posto, sia pure in comproprietà con l'Empoli, se la sono potuta godere soltanto i 6562 presenti al Nereo Rocco giuliano, i fortunati possessori di Sky e, qualche ora più tardi, i malati della B, costretti ad attendere le pillole dispensate con incredibile parsimonia da Rai eMediaset. Poco male, comunque, per la gente granata, che, grazie anche a prodezze come quelle apprezzate ieri nella semiclandestinità, comincia davvero a credere nella possibilità di rivivere presto l'unico calcio che conta, quello di serie A. L'ottava rete stagionale del Marazzina fratello ispiratissimo di quello passato senza lasciare tracce da Roma, Sampdoria e Modena è stata bellissima ma pure importantissima perchè l'unica di una partita che per il Toro poteva essere complicata e che invece è poi diventata una schiacciante dimostrazione di superiorità. Vale la pena di raccontarla,'quindi. Si era al 3' della ripresa, dopo un primo tempo modesto e fin troppo tranquillo. Il Toro era rientrato in campo più deciso e lo aveva già dimostrato con uno spunto iniziale sulla destra e con più pressione sui portatori di palla. Parola, mente pelata dell'Unione alabardata, ha cercato un lancio rasoterra in profondità ma ha trovato l'opposizione dell'onnipresente Mudingayi. Il pallone contrato dal belga-congolese è arrivato a Marazzina che, appostato a metà campo, ha inventato la prima cosa giusta della sua domenica fin lì insufficiente. Palla al piede, è partito verso la porta triestina. Poi ha fatto una magia: tunnel a Pecorari. Poi, un'altra ancora: Tarantino saltato netto al limite dell'area. Infine, la chiosa al capolavoro: piatto sinistro nell'angolino, anticipando l'uscita e il tuffo di Campagnolo. Il tutto sotto lo spicchio delirante della Maratona da trasferta. Basterebbe questo a impreziosire l'ultima partita del 2004 granata. In verità, però, c'è stato tanto d'altro. Specie dopo l'1-0, quando De Ascentis (esterno deviato in corner al 7'), Quagliarella (in ritardo sul centro di Franco al 13', fermato fallosamente al limite da Pecorari al 33') e Codrea (punizione maligna corretta di poco fuori in barriera al 34') hanno sfiorato il raddoppio che avrebbe evitato di soffrire fino in fondo. Ma il Toro di ieri è piaciuto soprattutto per come ha reso quasi inoffensiva la Triestina del temuto tandem Godeas-Moscardelli. Un solo vero pericolo in 94': il palo esterno colto dal solissimo Princivalli con un sinistro dal limite 2' dopo il gol di Marazzina. Ma anche una sola parata di Sorrentino: facilissima, sulla conclusione da 30 metri ancora di Princivalli al 44'. Godeas si è sbattuto un sacco, ha fatto sponde e torri, ma ha predicato nel deserto: nullo Moscardelli, ben contenuti gli esterni Rigoni e Princivalli, conpoche e confuse idee Parola. Triestina sotto tono perchè soffocata dalla prestazione inappuntabile della coppia centrale granata Mezzano-Mantovani, dal miglior Comotto del campionato, dai chilometri macinati mai a caso da Mudingayi e De Ascentis, dall'ammirevole propensione al sacrificio del ritrovato Franco. Di fatto, il primo Toro stagionale senza Pinga ha balbettato da metà campo in su a causa del poco movimento dell'inedito tridente Franco-Marazzina-Quagliarella era praticamente inesistente, con il possesso-palla. Anche ruminando calcio con calma e senza acuti, però, la miglior occasione della prima metà l'hanno avuta i rossiani, al 43', quando un mischione originato da una palla persa in uscita da Campagnolo ha portato Comotto al tiro a botta sicura, rimpallato dal muro triestino. Poi, la perla marazziniana che ha cambiato il match e fruttato al Toro una vittoria esterna pomeridiana dopo 995 giorni di astinenza. Forse non è stato un caso, per una squadra abituata negli ultimi anni a dare il meglio di sé in notturna, che il gol spezza-tabù sia arrivato poco dopo l'accensione dell'illuminazione artificiale del Rocco. La sostanza, comunque, non cambia. Il Toro e la sua gente vivranno finalmente un Natale sereno, pieno di promesse. Con la miglior difesa del campionato, una rete inviolata da 306', un 2° posto in saccoccia e un Marazzina in vena di prodezze simili, é difficile non sognare grandi cose. |
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