WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Massimino
13/02/2005
h.15.00
CATANIA - TORINO 1-0 (0-0)
Catania
: Pantanelli, Silvestri, Cesar, Paschetta, Manfredini, Caserta (al 55' Anastasi), Menegazzo, Padalino, Serafini, Russo (all'84' Cardinale), Jeda. A disposizione: Polito, Lo Monaco, Firmani, Pellé, Iannelli. All.: Sonetti.
Torino: Berti, Comotto, Peccarisi (al 72' Carbone), Mantivani, Pesaresi, Conticchio, Codrea (al 67' Marinelli), De Ascentis, Pinga, Quagliarella (al 67' Bruno), Marazzina. A disposizione: Sorrentino, Vailatti, Humberto, Franco. All.: Rossi.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta.
Reti: Manfredini 55'.
Spettatori: 7.949, tutti paganti per la Giornata Rossoazzurra decisa dalla società.
Note: Ammoniti Comotto, De Ascentis, Silvestri, Quagliarella, Jeda, Padalino e Menegazzo. Comotto, diffidato e ammonito, salterà per squalifica Torino-Crotone. Nel secondo tempo la gara è stata sospesa per 4' per uno scontro fortuito tra Marazzina e l'arbitro Ayroldi. Angoli 6-5 per il Catania, recupero 2' pt, 7' st.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 14 febbraio 2005]
L'atteso esame di maturità è rinviato, il Toro ha voluto restare ancora eterno studente. A Catania, d' altronde, ha fatto tutto da solo: prima ha sprecato le occasioni da gol, poi ha incassato la rete dei rossoazzurri e non ha più saputo reagire veramente. Il risultato è questa sconfitta per 1-0, determinata da Manfredini su calcio di punizione al 10' st. Una fermata inattesa che, se da un lato punisce in eccesso la squadra di Ezio Rossi, dall'altro evidenzia la difficoltà nel segnare quando il conte Max, al secolo Massimo Marazzina, non è nella giornata giusta. Non c'è forse da preoccuparsi, data l'altalena di buono e di brutto che caratterizza le altre pretendenti alla promozione. Però sul terreno del Cibali, in un pomeriggio di forte vento e di azzurri venati da nuvole in volo nel cielo siciliano, i ragazzi di mister Ezio hanno avuto la possibilità di chiudere la gara nei primi quarantacinque minuti che invece hanno sprecato malamente. Nessuno vuole tragediare, insomma, il Toro è pur sempre terzo in classifica. Ma non è nemmeno il caso di sentirsi troppo tranquilli. Con sole tre piazze per la serie A, di cui una con i play off, questi punti buttati via possono pesare assai nel futuro. Le cose, comunque, si erano subito messe piuttosto bene per De Ascentis e compagni. Già al 5' Marazzina andava vicino al botto, imbeccato a puntino da Pinga. In seguito, in due distinti momenti dopo la mezz'ora, quando l'incontro s'era risvegliato da un letargo levantino, Quagliarella si è trovato tra i piedi due palloni d'oro, però non è riuscito a metterli alle spalle di Pantanelli. La partita del Torino si è chiusa praticamente con quei rimpianti, ed è stato allora che la formazione allenata da Nedone Sonetti, in chiusura di tempo, si è fatta ardita. Fino al punto di reclamare un rigore per presunto fallo su Jeda al 43' . L'arbitro ha detto di no, tra le ovvie proteste del popolo di casa. Ma chi sbaglia oltre il consentito, infine paga, come recita la solita legge non scritta eppure maledettamente reale del calcio. Così i catanesi, che non erano parsi irresistibili, hanno trovato il gol all'improvviso, con la punizione di Manfredini filtrata sotto la barriera. E i granata, a quel punto, hanno rinunciato a reagire come sanno fare. Hanno avuto, senza dubbio, un paio di occasioni per pareggiare con Pinga (al 23') e Marazzina (al 34'), tuttavia nel complesso hanno persino subito il rivitalizzato Catania, che si è messo a giocare in modo decente, controllando la gara senza patemi. L'unico brivido reale, per così dire, si è manifestato con lo scontro chiaramente fortuito fra l'arbitro Ayroldi e Marazzina, al 13', che ha costretto il direttore di gara a farsi medicare in viso e a restare qualche minuto fuori. Questo la dice lunga sulla pochezza tecnica e caratteriale dei giocatori in granata nella domenica svagata. Il match si è trascinato sino alla conclusione, comprensiva di sette minuti di recupero per l'incidente ad Ayroldi, senza altre emozioni, fatte salve le citate opportunità avute da Pinga (partita grigia, la sua) e di Marazzina, che era stato servito da uno splendido assist di Marinelli (la sola azione degna di nota da parte dell'argentino entrato al posto di Codrea). Adesso per il Torino ricomincia una settimana di magone che dovrà sfociare, necessariamente, in una vittoria domenicale (contro il Crotone allo stadio delle Alpi), per non perdere il cosiddetto tram che si chiama desiderio.