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Garilli |
25/02/2005 |
h.20.45 |
PIACENZA - TORINO 1-0 (0-0) Piacenza: Orlandoni, Sardo, Campagnaro, Olivi, Bocchetti (al 78' Radice), Lucenti, Luisi, Riccio, Masiello (all'81' Di Vicino), Degano, Ganci (all'89' D'Anna). A disposizione: Aldegani, Patrascu, Nieto, Beghetto. All.: Iachini. Torino: Berti, Balzaretti, Mezzano, Mantovani, Pesaresi, Conticchio, Humberto (al 59' Carbone), De Ascentis, Pinga (al 67' Marinelli), Quagliarella (al 78' Bruno), Marazzina. A disposizione: Sorrentino, Giacchetta, Franco, Maniero. All.: Rossi. Arbitro: Dattilo di Locri. Reti: Ganci 84'. Spettatori: 7.313, di cui 1.223 paganti e 6.090 abbonati. Note: Ammoniti Bocchetti, Riccio, Ganci, Humberto, Mezzano, De Ascentis e Marinelli. Mezzano, diffidato, sarà squalificato. Terreno in buone condizioni nonostante la fitta nevicata caduta su Piacenza nei giorni scorsi, presenti circa 700 tifosi granata. Recupero 1' pt, 4' st. Cronaca [Tratto da La Stampa del 26 febbraio 2005] Non bastano i tanti cerotti e lo schieramento d'emergenza dalla cintola in giù per spiegare il nono ko stagionale del Toro, il quarto nelle ultime 5 trasferte. A Piacenza i granata hanno avuto a disposizione un'occasione d'oro (vincere e balzare in testa alla classifica, sia pure solo per due giorni) e non hanno nemmeno provato a coglierla. Un primo tempo di routine, senza rischiare ma pure costruendo ima sola palla-gol; una ripresa mortificante, in completa balia di un Piacenza con la bava alla bocca, rabbioso e persino bello, capace di ritrovare il gol dopo 378' di digiuno. Imbarazzante davvero il Toro del secondo tempo: non un segno di vita, una passiva accettazione della superiorità altrui e la triste constatazione, alla fine, di essere di nuovo ricaduto nei soliti errori di sempre e di soffrire ormai di un mal di trasferta evidentissimo come testimoniano i 442' senza reti lontano dal Delle Alpi. E' stata una sfida fra squadre pesantemente rimaneggiate, d'accordo. Assenze concentrate in attacco per il Piacenza, che da un mese deve rinunciare all'Under 21 Pepe (7 gol all'attivo, compreso quello che siglò il bugiardissimo 1-0 dell'andata) e recupera solo per la panchina Beghetto (5 reti per lui). Senza i suoi bomber, rimpiazzati dai rinforzi di gennaio Degano (dal Parma) e Ganci (dalla Reggina), Iachini è scivolato a metà classifica: un gol solo nelle precedenti. Sei partite. Anche il Toro fatica a segnare (due centri, entrambi di Marazzina, in 7 trasferte), ma la vera emergenza della vigilia l'ha dovuta fronteggiare in difesa: squalificato Peccarisi e infortunato Comotto, Rossi ha però ritrovato in extremis Mantovani e ha così potuto confermare la solita linea a 4, con Balzaretti traslocato a destra come contro il Crotone, e le ha piazzato davanti il mite brasiliano Humberto, vera novità della serata, assente in campionato dal 9 gennaio e chiamato a riscattare quattro mesi abbondanti di inconsistenza. Di inedito, per i granata, c'è anche la panchina: si rivedono Giacchetta (fuori addirittura dal 23 ottobre) e Maniero, ma soprattutto, con Codrea e Vailatti squalificati e Mudingayi infortunato, non c'è un centrocampista. Si gioca con il termometro a zero gradi e, per lungo tempo, anche le emozioni sono pari a zero. Poco, pochissimo da segnalare nel primo tempo, dove c'è però spazio per un petardo lanciato dal solito idiota mimetizzato nella curva locale che arriva sulla trequarti a sfiorare la testa di Riccio. Buona la partenza piacentina, sostenuta dal pressing alto di un centrocampo molto più bravo in interdizione che nella costruzione. Le tre manovre più interessanti vanno però a cocciare contro l'attentissimo Mantovani che al 3' anticipa secco al limite dell'area Ganci (lancio di Lucenti, dopo pallone rubato all'appisolato De Ascentis), al 7' precede in area l'incornata di Degano (invitante il cross di Sardo) e al 23' corregge in corner il tiro da 20 metri dello stresso Degano. Il Toro sta a guardare per un quarto d'ora abbondante. Non sembra che bruci dalla voglia di approfittare dell'occasione offertagli dal calendario: vincere per raggiungere al comando il Genoa. Si danna solo Marazzina nel rinculare a caccia di palloni, dietro sono impeccabili Mezzano e Mantovani, Humberto svolge (bene) il compitino, ma Pinga soffre il fiato sulle spalle di Riccio e Luisi e Quagliarella gira a vuoto, come quando al 16' sciupa il regalo di Campagnaro e sbaglia il tocco in contropiede che potrebbe lanciare Marazzina. La differenza in campo però c'è e quando i granata si decidono a farla pesare la partita trova un padrone. Sterile, però. Perché pur aumentando il ritmo, guadagnando cinque corner (a uno) e trovando finalmente spunti sulle fasce di Balzaretti e Pesaresi, il Toro impegna Orlandoni una volta sola, al 31', quando un pregevole tacco di Conticchio smarca il Balza sulla destra e il cross del biondo, deviato in area, giunge a Marazzina che inventa un delizioso pallonetto, deviato in corner da un balzo all'indietro del portiere emiliano. Nella ripresa si scende a -1 e, all'improvviso, sotto zero ci va pure il livello del gioco granata che si manifesta dalle parti di Orlandoni soltanto al 4' con due tiri successivi di Conticchio e Pinga ribattuti. Sembra il Piacenza la squadra in lotta per la serie A. Degano diventa incontenibile, Bocchetti e Masiello fanno disastri sulla sinistra. Persino Ganci, un fantasma per 45', semina il panico nella difesa in tilt del Toro. Nei primi 17', i rossiani beccano tre gialli, vengono graziati una volta da Lucenti (correzione in gol da due metri bucata sul cross di Degano) e un'altra dall'arbitro Dattilo che annulla una rete dello stesso Lucenti scatenando le proteste del Piacenza. Episodio difficile da giudicare: sulla punizione di Riccio, Olivi trova la porta con la testa. Berti smanaccia e sulla sua respinta Lucenti segna. Di sicuro non c'è fallo sul portiere, forse c'è il fuorigioco del centrocampista di casa. Il Toro è sull'orlo del ko, incapace di reagire. E con Carbone per Humberto lascia ancora più campo al Piacenza. Marinelli (per Pinga dal 22') non si vede mai e la giusta punizione arriva al 39', quando Ganci brucia sul tempo in elevazione una difesa imbambolata e firma di testa il suo primo gol piacentino, quello che inchioda i rossiani alle loro colpe. |
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