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San Siro |
03/11/2007 |
h.20.30 |
MILAN - TORINO 0-0 Milan: Dida, Cafu, Nesta, Kaladze, Favalli (al 63' Serginho), Brocchi (al 63' Inzaghi), Pirlo, Ambrosini, Seedorf (all' 80' Gourcuff), Kakà, Gilardino. A disposizione: Fiori, Maldini, Simic, Gattuso. All.: Ancelotti. Torino: Sereni, Comotto, Natali (all'82' Di Loreto), Dellafiore, Lanna, Motta (al 56' Bottone), Corini, Zanetti, Rosina, Di Michele, Ventola (al 46' Bjelanovic). A disposizione: Fontana, Oguro, Stellone, Malonga. All.: Novellino. Arbitro: Tagliavento di Terni. Reti: - Spettatori: 54.980, di cui 42.106 abbonati e 12.874 paganti per un incasso complessivo di 929.962,37 €. Note: Ammoniti Bjelanovic e Di Michele per gioco scorretto, Bottone e Corini per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 7-3 per il Milan, recupero 1' pt, 4' st. Esordio in maglia granata per David Di Michele, al rientro in campo dopo la squalifica inflittagli per il caso legato alle scommesse illecite. Cronaca [Tratto da La Repubblica del 4 novembre 2007] Può darsi che, per vincere la sua prima partita al Meazza in campionato, il Milan stia aspettando Ronaldo: domani l' eterno assente potrebbe essere finalmente convocato per la trasferta di Champions a Donetsk. Nel frattempo, però, i suoi compagni non sono riusciti a battere il Torino e per la terza volta di seguito non hanno segnato a San Siro. Lo 0-0 ha almeno interrotto la serie delle due sconfitte contro Empoli e Roma, ma la statistica non è molto consolante: tra le rivali nella corsa alla zona Champions, la Fiorentina ieri ha guadagnato due punti e adesso è a più 9. Eppure il gioco, stavolta, non è stato affatto da buttare. La volontà di interrompere il sortilegio è parsa chiarissima fin dall' inizio. Lontani dalla svagatezza e dalla supponenza di alcune tra le recenti recite casalinghe, stavolta i campioni d' Europa hanno esibito concentrazione massima. Lo stesso Ancelotti, limitando al solo Gattuso il turnover propedeutico alla trasferta ucraina, ha indicato con chiarezza come la priorità attuale sia il campionato. Con Oddo ancora bloccato dall' infortunio muscolare, Favalli surrogato del convalescente Jankulovski e Maldini in panchina accanto a Gattuso, che ha fatto posto ad Ambrosini al rientro dalla squalifica, le varianti alla formazione classica erano soltanto due: Brocchi in mediana e Cafu terzino destro. L' attacco è rimasto lo stesso capace di autentici sfracelli mercoledì scorso a Genova: lo stato di grazia di Gilardino ne ha suggerito la conferma, davanti agli indispensabili creativi Kakà e Seedorf. Il modulo col doppio trequartista si è scontrato col consueto limite connaturato alle caratteristiche tecniche di Kakà e Seedorf: inclini entrambi ad accarezzare il pallone e talvolta assai riluttanti a staccarsene, non sempre si affiancano al centravanti con la dovuta rapidità, finendo per agevolare la difesa avversaria. Pur ingegnandosi in un robusto pressing guidato da Paolo Zanetti e tenendo bloccati i quattro difensori, il Torino per la verità non si è affatto rivelato quel bieco modello di catenaccio che l' ingenerosa biografia di Novellino voleva dipingere. Anzi, si è disposto in campo con una certa spregiudicatezza: a seconda della posizione più o meno avanzata e decentrata dell' eclettico Motta, spesso ha addirittura impiegato tre punte, con Ventola (poi Bjelanovic) raggiunto dalle volate dell' eccellente Rosina e del narcisista Di Michele, al rientro dopo quattro mesi di squalifica. Il Milan ha saputo trovare varchi nello schieramento di un avversario tanto organizzato, però nel primo tempo ha peccato nella mira. I due errori più vistosi li ha commessi col piede sinistro Gilardino, mirabilmente liberato da due invenzioni di Seedorf (dribbling secco in area e cross perfetto al 16' , lancio rasoterra di prima al 20'): il primo tiro lo ha respinto Sereni, il secondo è finito a lato. Il portiere del Torino, che la Lazio di sicuro rimpiange dopo averlo a lungo ostracizzato, ha anche negato il gol a Pirlo, su punizione a rientrare (23') e su un sinistro dopo rapida conversione dal limite (46') e ha osservato compiaciuto le eleganti ma inefficaci galoppate di Kakà. Il Torino si è presentato una sola volta dalle parti di Dida, dove Rosina è crollato esausto, salvo aumentare il numero dei contropiede nella ripresa - Di Michele ne ha sciupato uno invitante al 7' - quando il Milan ha dovuto accentuare la propria vocazione offensivistica, per tentare di vincere. Poiché una rovesciata alta di Kakà e un destro al volo fuori di Pirlo erano un prodotto insufficiente, Ancelotti ha inserito Inzaghi e Serginho per Brocchi e Favalli e nel finale Gourcuff per Seedorf. A quel punto l' intera squadra, salvo Nesta e Kaladze, aveva licenza di attaccare. Ma in tutto l' arrembaggio soltanto Inzaghi, dribblando Sereni e calciando sull' esterno della rete (33'), si è davvero avvicinato alla fine del sortilegio. Che prosegue, con buona pace dell'esterrefatto Galliani. |
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