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Olimpico
20/04/2008
h.20.30
TORINO - INTER 0-1 (0-1)
Torino
: Fontana, Motta (al 69'Ventola), Dellafiore, Di Loreto, Pisano, Diana, Corini, Grella (al 72' Bottone), Lazetic (all'86' Bjelanovic), Rosina, Stellone. A disposizione: Ferrauto, Rubin, Asamoah, Barone. All.: De Biasi.
Inter: Julio Cesar, Maicon, Burdisso, Materazzi, Chivu, Stankovic, Zanetti, Cambiasso (al 56' Suazo), Maxwell, Cruz (all'88' Rivas), Balotelli (al 37' Cesar. A disposizione: Toldo, Maniche, Pelè, Crespo. All.: Mancini.
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno.
Reti: Cruz 29'.
Spettatori: 21.865 di cui 16.401 abbonati per una quota partita di 301.758 euro più 5.464 paganti per un incasso di 197.760 euro.
Note: Terzo esordio sulla panchina del Torino per Gianni De Biasi, dopo aver rilevato la guida della squadra in settimana a scapito dell'esonerato Novellino. Ammoniti Corini, Stellone, Motta, Grella, Chivu, Pisano, Stankovic, Bottone, Burdisso. Calci d'angolo 7-3 per il Torino, recupero 2' pt, 4' st. Pioggia battente per tutto l'arco della partita, terreno insidioso e scivoloso ma in discrete condizioni. Presenti circa 2.000 sostenitori interisti nello spicchio di stadio riservato ai tifosi ospiti. Le due curve del Torino si presentano spoglie di striscioni dei gruppi organizzati e con un unico doppio striscione: "E adesso meritateci".
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 21 aprile 2008]
Fuga per la vittoria. L'Inter non spreca la grande occasione e raccoglie il successo che cambia la classifica. Lottando e soffrendo per difendere il gol che decide, che spinge la Roma indietro di sei punti e garantisce una dote che scolora i propositi di vendetta dei rossoneri in vista del derby. Vincere per la capolista non è stato facile, perché il Toro ha provato fino a quando ha avuto un po' di fiato, cercando di supplire con l'ardimento alle vistose lacune tecniche. Nel successo ancora lo zampino di Balotelli, formidabile l'assist per Cruz, poi Mancini lo ha spedito in panchina. Il Toro non aveva lasciato all'Inter nemmeno il tempo per fiatare, fedele al copione che istinto e necessità gli impongono. L'idea era non far ragionare l'Inter, strappargli la gara dalle mani e trasformarla in un mare in burrasca, arrembando, saltando addosso ad ogni pallone e ad ogni avversario. L'Inter un po' se l' aspettava, anche se non voleva attendere ma andare dritta a prendersi una gara che nascondeva nel suo cuore un tesoro grande: quei tre punti che possono essere decisivi. Ma questi erano i ragionamenti della vigilia, sul prato viscido del Comunale suona un'altra musica e tenere a bada i granata trascinati da Rosina e Stellone che sbucano ovunque è stata faccenda complicata. Il Torino sbuca in area con Motta all'11' sulla destra, la palla è davvero buoina, la battuta infelice. Soffre sul lato sinistro l'Inter, dove Mancini era partito tenendo indietro Chivu, con Maxwell più avanti forse per intercettare Diana. Fatica molto di più Cambiasso, preso in mezzo tra Grella e Corini che non fa complimenti, entra senza misura e ben presto finisce per prendersi un giallo. Intanto il problema per la difesa della capolista si chiama Rosina, sbuca ovunque, recupera, scambia e riparte, scatenato davvero e con lui gli altri a sostegno. Ogni palla che sfugge all'Inter è buona per provarci. Comincia Stellone al 13', ma il tiro è fuori, stessa sorte un gran colpo di Rosina un minuto dopo. L'Inter prova a salire, ma il pressing è asfissiante e se qualcuno, vedi Balotelli, allunga gli saltano addosso anche in quattro. Mancini cerca di sistemare una situazione troppo scomoda, riporta Maxwell in difesa, Chivu in mediana e spedisce Zanetti a uomo su Rosina. Funziona: l'Inter si rinsalda e il Torino, partito con un ritmo suicida comincia a lasciare qualche spazio. L'Inter sale subito, raccoglie un paio di angoli. Corini un giallo e Balotelli un corner alla mezz'ora. Il ragazzo, dal giorno del suo ingresso a tempo pieno è diventato il responsabile di ogni battuta da fermo: vede Cruz appostato sul primo palo, gli spedisce un pallone perfetto, l'argentino va in tuffo e l'Inter è in vantaggio. Un gol pesante non solo per quel che vale in classifica, ma anche sugli equilibri della gara. Il Torino accusa, se cala il ritmo emergono le difficoltà tecniche della squadra di De Biasi e al 33' rischia di brutto: Balotelli spalle alla porta si tira con una giravolta improvvisa, Di Loreto tocca, Fontana spiazzato, palla sul palo. Due minuti dopo colpo di scena, Mancini richiama Balotelli che è appena intervenuto in difesa, e fa entrare Cesar. Scelta tattica, probabilmente, volontà di compattare il centrocampo forse, certo il ragazzo stava facendo bene là davanti, anche se i suoi ripiegamenti non erano così limpidi. Al 43' Stellone segna dopo essersi aiutato con una mano ed è ammonito. La ripresa vede l'Inter molto raccolta, sale senza troppo dannarsi, lasciare spazi al Toro non conviene. Come dimostra la chiusura di Maicon, con gran tempismo su Latezic al 10'. Poi Mancini fa entrare Suazo, che non ne farà una giusta, per Cambiasso, De Biasi prova con Ventola per Motta, e lui creerà l'occasione per pareggiare al 37' ma J.Cesar salva respingendo col corpo. Mancini fa entrare un altro difensore, Rivas per Cruz che ormai cammina. Si arriva al 45', Cesar manca il raddoppio a porta vuota, lenti scorrono gli ultimi minuti con l'Inter che fa melina.