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Olimpico di Roma
27/04/2008
h.15.00
ROMA - TORINO 4-1 (4-0)
Roma
: Doni, Cicinho, Mexes, Juan, Tonetto, De Rossi, Pizarro (al 65' Brighi), Taddei (al 77' Cassetti), Perrotta, Mancini (al 73' Giuly), Vucinic. A disposizione: Curci, Antunes, Aquilani, Esposito. All.: Spaleltti.
Torino: Fontana, Motta, Di Loreto, Dellafiore, Pisano, Diana (al 44' Di Michele), Grella (al 67' Recoba), Barone, Lazetic, Rosina (al 46' Ventola), Stellone. A disposizione: Gomis, Franceschini, Lanna, Bjelanovic. All.: De Biasi.
Arbitro: Celi di Campobasso.
Reti: Pizarro 18' rig. (R), Vucinic 20' (R), Mancini 26', 32' (R), Ventola 50' (T).
Spettatori: 34.001 di cui 6.688 paganti per un incasso di 177.743 euro e 27.313 abbonati.
Note: Espulso Juan al 75' per fallo da ultimo uomo su Di Michele lanciato a rete. Ammoniti Dellafiore, Stellone, Pizarro e Ventola per gioco falloso; nel secondo tempo, sempre per gioco falloso, l'arbitro Celi ha ammonito per la seconda volta Dellafiore, senza tuttavia espellerlo, e mettendo a referto l'ammonizione a Pisano in occasione della prima ammonizione per Dellafiore, alludendo a proteste del terzino granata in seguito al rigore concesso alla Roma. Sarà il Giudice Sportivo a valutare se si tratta di doppia ammonizione di Dellafiore (che sarebbe quindi squalificato), o ammonizione per Pisano, che diffidato, salterebbe Torino-Napoli. Recupero 2' pt, 5' st, calci d'angolo 6-6. Presenti all'Olimpico circa 250 tifosi del Toro.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 28 aprile 2008]
Tutto ed il contrario di tutto. La Roma apparentemente turbata dalle voci su Soros asfalta il Torino, con una sicurezza mancata in punti chiave del campionato. Il tifo che sembra in bilico, pronto a schierarsi col magnate, diserta il raduno al Circo Massimo ed all'Olimpico intona il coro "noi non siamo americani". Un paio di bandiere stelle e strisce ad un passo da Rosella Sensi, tutto qui. Ma queste sono ore decisive per il futuro della Roma. A rovinare il pomeriggio di Rosella Sensi, l'ombra di due telefonate. La prima è quella con cui George Soros ha comunicato ufficialmente a Steven Horowitz, l'uomo incaricato della trattativa con Roma, di aver perso la pazienza e di volersi definitivamente ritirare dall' affare. La situazione quindi è destinata a degenerare rapidamente a meno che questa mattina o al massimo domani l'avvocato della famiglia Sensi Gian Roberto De Giovanni non chiami New York comunicando che la società ha intenzione di vendere, a una cifra prossima a quella offerta da Soros. Se ciò non dovesse avvenire gli americani potrebbero decidere di uscire di scena in maniera clamorosa, cioè divulgando i termini contrattuali dell'ultima offerta informale rifiutata da Villa Pacelli (che si aggirerebbe attorno ai 270 milioni complessivi, 220-230 per la famiglia più 40 per l'Opa) e anche alcuni dettagli del progetto tecnico. La seconda telefonata è quella con cui la Unicredit - la banca con cui Italpetroli ha 370 milioni di debiti - ha comunicato allo staff amministrativo della famiglia Sensi che a loro modo di vedere è giunto il tempo delle scelte: vendere la Roma o risanare il debito. La gravità del momento non si percepiva affatto allo stadio Olimpico. Partita "balneare", nemmeno 7mila paganti. Ma dopo qualche sbandata iniziale - colpi da fuori area di Barone e Grella, pallonetto di Rosina tra le braccia di Doni - la Roma ha scoperto la ferocia. Senza Totti e Panucci (ufficialmente bloccato dal mal di schiena, forse scontento), Spalletti ha dato fiducia proprio a Mancini ed è stato premiato. Nel giro di 17 minuti 5 gol, di cui uno annullato a Mexes al 15' per una lieve spinta su Pisano. Un minuto dopo il diluvio: fallo (iniziato fuori area) di Dellafiore su Perrotta, ammonizione e rigore che batte al 18' non De Rossi (Manchester è ancora un incubo) ma Pizarro, rasoterra sulla destra e Fontana intuisce soltanto. Al 20' fallo su Mancini a centrocampo, Celi fa continuare il contropiede, Perrotta smista a Vucinic che piazza il destro sotto il portiere; al 26' un Torino sempre più in bambola vede partire un cross di Cicinho sul secondo palo che Mancini trasforma in rete con guizzo di testa; al 32' altro contropiede, cross di Vucinic e perfetto tempismo di Mancini che azzecca il pallonetto. Una bocciatura, per il Toro (appena mitigata dal gol di testa di Ventola), ma anche per l'arbitro Celi, che ammonisce per la seconda volta Dellafiore senza cacciarlo, prima di espellere Juan per un placcaggio su Di Michele.