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Olimpico di Roma
22/01/2009
h.21.00
LAZIO - TORINO 3-1 (0-1)
Lazio
: Muslera, De Silvestri (al 73' Lichsteiner), Siviglia, Cribari, Kolarov, Brocchi (all'84' Dabo), Ledesma, Mauri, Foggia (al 46' Pandev), Rocchi, Zarate. A disposizione: Carrizo, Diakite, Firmani, S.Inzaghi. All.: Rossi.
Torino: Calderoni, Colombo, Natali, Dellafiore, Ogbonna, Abate, Corini (al 61' Barone), Dzemaili, Diana (al 37' Vailatti, al 65' Amoruso), Rosina, Bianchi. A disposizione: Fontana, Di Loreto, Stellone, Säumel. All.: Novellino.
Arbitro: Gervasoni di Mantova.
Reti: Natali 29' (T), Pandev 49' (L), Mauri 55' (L), Rocchi 91' (L).
Spettatori: 8.965 paganti per un incasso non comunicato.
Note: Ammoniti Rosina, Barone, Kolarov e Zarate per gioco falloso, Foggia per condotta non regolamentare. Calci d'angolo 7-4 per la Lazio, recupero 1' pt, 5' st. Presenti all'Olimpico circa 70 tifosi granata; partita valida per i quarti di finale di Coppa Italia, con gara unica in casa della Lazio che si qualifica per la semifinale. In tribuna il presidente della Macedonia Branko Crvenkovski.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport del 23 gennaio 2009]
La semifinale è della Lazio, ma il Toro pur sconfitto saluta la Coppa Italia con qualche certezza in più di poter risalire la china in campionato. Perchè, dopo aver fatto fuori la Fiorentina negli ottavi, mette in difficoltà anche la Lazio. Che deve sudare fino alla fine per ottenere una qualificazione che, alla vigilia, sembrava potesse arrivare molto più agevolmente. Per il secondo anno consecutivo la banda di Rossi si ritrova così nella semifinale di Coppa (ma all'andata giocherà senza Zarate e Foggia, squalificati), con l'obiettivo di far meglio di un anno fa quando la finale le fu negata dall'Inter. L'ingresso di Pandev a inizio ripresa cambia la Lazio e la partita. Dopo un primo tempo sonnacchioso, con il Toro che prima si limita a controllare e poi s'impadronisce della gara, la squadra di Rossi si trasforma con il macedone al fianco di Rocchi e Zarate. E' suo il gol che, dopo appena 4' della ripresa, rimette in gioco la Lazio e le spiana la strada al successo. Per Pandev è il quinto gol stagionale in Coppa Italia e il tredicesimo complessivo. Se Zarate accende la fantasia dei tifosi, Pandev resta l'elemento più importante dello scacchiere di Rossi. Ne sa qualcosa il Toro. Anche in campionato era stato il macedone a sbloccare il risultato. E anche in quell'occasione finì 3-1 per la Lazio. Lazio felice e vincente, dunque. Ma Rossi farebbe bene a riflettere anche su un primo tempo nel quale la sua squadra è irriconoscibile se non irritante. Il turnover cui fa ricorso il tecnico è un'attenuante solo in parte. Perchè se è vero che con otto undicesimi nuovi rispetto alla formazione abituale si perdono i punti di riferimento, è anche vero che i biancocelesti non fanno nulla per entrare in partita. La palla gira lenta, i reparti sono distanti e sembrano quasi dei corpi tra loro estranei e poi si sbaglia tanto. Soprattutto Ledesma, dai cui piedi transitano quasi tutti i palloni. Logico che all'intervallo sia il Toro a essere in vantaggio (Muslera sbaglia l'uscita sul cross di Rosina e Natali mette dentro). Ma nella ripresa è tutta un'altra Lazio. L'ingresso di Pandev dà la scossa. Ma da solo non basta a spiegare la metamorfosi. E' che i biancocelesti si mettono a giocare come devono e sanno: squadra corta e aggressiva, circolazione di palla veloce. Le occasioni da gol fioccano e in soli 10' la Lazio ribalta il risultato. L'1-1 è di Pandev, ben servito da Mauri; il 2-1 dello stesso Mauri con un gran gol da fuori area. Nel finale, dopo un palo di Mauri e uno di Zarate, arriva anche il 3-1 di Rocchi con un gran tiro da fuori. Il Toro esce a testa alta dalla Coppa, con un pizzico di rammarico ma anche col morale più rinfrancato dopo le ultime disavventure. Un buon viatico in vista della delicata e fondamentale sfida-salvezza di domenica a Lecce. Novellino manda in campo la formazione migliore. Con una classifica di campionato che piange e a soli tre giorni da una partita decisiva da giocare in trasferta, molti allenatori avrebbero fatto una scelta diametralmente opposta. Ma il coraggio di Novellino è comunque apprezzabile: le strade per ritrovare l'autostima sono infinite. E chissà che la prova discreta fornita dai granata all'Olimpico non li faccia sbloccare anche in campionato. Il 4-4-2 proposto da Novellino regge (bene) per quasi tutta la partita, a parte il quarto d'ora iniziale della ripresa. Apprezzabile anche il tentativo (che si rivela però vano) di riequilibrare le sorti della gara nella mezzora finale. I granata si arrendono solo nel recupero al gol di Rocchi. Un Toro così vivo, comunque, può rituffarsi con ottimismo nella lotta-salvezza,