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Armando Picchi
14/08/2009
h.20.30
LIVORNO - TORINO 2-0 (0-0)
Livorno
: De Lucia, Raimondi, Diniz, Miglionico, Pieri, Filippini A. (al 75' Dionisi), Candreva, Bergvold, Pulzetti, Tavano, Cellerino (al 75' Danilevicius). A disposizione: Benussi, Perticone, Galante, Di Bella, Grandoni. All.: Russo.
Torino: Sereni, Colombo, Loria, Pratali, Pisano, Zanetti (al 52' Dzemaili), Loviso, Belingheri (al 77' Bottone), Gasbarroni, Amoruso (al 77' Abbruscato), Bianchi. A disposizione: Calderoni, Ogbonna, Rivalta, Gorobsov. All.: Colantuono.
Arbitro: Orsato di Schio.
Reri: Raimondi 73', Dionisi 81'.
Spettatori: 3.821 paganti per un incasso di 43.186 euro.
Note: Assenti nel Torino gli infortunati Diana e Säumel, gli indisponibili Vailatti e Rubin più Di Michele colpito da una gastroenterite prima del match; nel Livorno assenti Diamanti e Marchini infortunati più Cristiano Lucarelli, che rinvia il suo ennesimo ritorno al Livorno, ko nel riscaldamento. Recupero 0' pt, 4' st, ammoniti Pratali, Loria, Gasbarroni e Dzemaili. Loria, diffidato e ammonito, salterà per squalifica il primo match di Coppa Italia della stagione 2010-2011. Il Torino è eliminato dalla Tim Cup 2009-2010 al terzo turno preliminare: nel turno successivo il Livorno, sfiderà la vincente di Sampdoria-Lecce.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport del 16 agosto 2009]
Se questa è l'antifona, figuriamoci il resto. Complimenti al Livorno. Finché hanno retto le gambe - un'ora abbondante -, su un fronte e sull'altro, il verdetto è stato lampante: Livorno più squadra, Torino ancora da rivedere. Toscani bravi prima a orchestrare la manovra e a tenere in mano il gioco, poi a colpire con un micidiale uno-due di Raimondi e Dionisi alla mezz'ora della ripresa; granata costretti a recitare a soggetto, con l'unico spartito che per ora hanno mostrato di conoscere a memoria: ovvero, Gasbarroni pensaci tu. In breve, la sfida è stata tutta racchiusa qui. I padroni di casa, al debutto in una partita ufficiale dopo alcune sconfitte a sorpresa in pre-campionato, sono approdati con pieno merito al quarto turno, dove affronteranno la vincente della partita tra Sampdoria e Lecce. Un Livorno superiore dall'inizio alla fine grazie a ottime individualità, a un buon pressing e ad una manovra senza fronzoli (evidenti le reminiscenze della mentalità del Ruotolo calciatore), bravo a imbrigliare gli ospiti soprattutto sulla fascia destra, dove gli affondi di Raimondi e la buona vena di Pulzetti hanno messo in grande difficoltà Belingheri, creando così spesso un'evidente superiorità dei padroni di casa anche in mezzo al campo. Nessun alibi - e vale per entrambe le squadre - sul fronte delle assenze. E' vero che Colantuono ha dovuto fare di necessità virtù, scegliendo la formazione anche in base alle (tante) squalifiche con cui dovrà fare i conti in campionato, ma pure il Livorno, già privo di Diamanti, ha perso in extremis Lucarelli (noie muscolari), pur mantenendo il 4-3-1-2. E' piaciuta la mentalità dei padroni di casa, e non è sembrata solo una questione di gambe. Bravi a impostare la partita, con un Diniz superlativo in difesa, e una grande facilità di andare al tiro: i numeri parlano chiaro. Il Livorno ha tirato sempre e da qualunque posizione, Sereni se n'è accorto. Torino a due velocità: I granata avevano illuso con un discreto avvio, ma poi hanno finito con il subire - a tratti in maniera preoccupante - la spinta del Livorno. Colantuono è stato di parola, non rinunciando a un atteggiamento offensivo, ma gli sono mancati gli interpreti adatti alle sue intenzioni. Gasbarroni è stato superlativo, ma non gli si poteva chiedere di tenere certi ritmi per novanta minuti. E quando lui ha abbassato il ritmo, il Livorno (e non è un caso) ha colpito. Vita grama, per questo Toro.