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Olimpico
12/12/2009
h.15.30
TORINO - SASSUOLO 0-1 (0-0)
Torino
: Sereni, Colombo, Loria, Ogbonna, Rubin, Gorobsov (al 72' Zanetti), Loviso, Säumel, Gasbarroni (all'82' Leon), Bianchi, Di Michele (al 76' Vantaggiato). A disposizione: Calderoni, Zoboli, Pisano, Vailatti. All.: Beretta.
Sassuolo: Bressan, Polenghi, Rossini, Minelli, Bianco, Riccio, Magnanelli, Salvetti (al 67' Fusani), Noelli, Masucci (al 63' Martinetti), Gorzegno (all'83' Consolini). A disposizione: Pomini, Piccioni, Quadrini, Titone. All.: Pioli.
Arbitro: Trefoloni di Siena.
Reti: Noselli 77'.
Spettatori: 10.997 di cui 9.434 abbonati per una quota partita di 94.517 euro, più 1.563 paganti per un incasso di 21.073 euro.
Note: Ammoniti Masucci, Minelli, Colombo e Rossini, tutti per gioco scorretto. Calci d'angolo 10-7 per il Torino, recupero 1' pt, 4' st. Esordio in panchina per Beretta dopo i problemi burocratici che gli hanno impedito la presenza a Lecce contro il Gallipoli la settimana scorsa. Prima assoluta tra Torino e Sassuolo.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 13 dicembre 2009]
Si sbricila anche stavolta, il Toro d'argilla. Basta un refolo di vento per far saltare il pentolone granata; e che in panchina ci sia Beretta e non Colantuono, in fondo, è solo un dettaglio. Finisce con la contestazione che approda fino in tribuna vip, con una cinquantina di tifosi che arrivano fino al seggiolino (vuoto) di Cairo proprio mentre il pessimo Trefoloni fischia la fine, ma quando il presidente è già negli spogliatoi da quasi mezzora. La rabbia granata, tenuta a freno fino al gol di Noselli (in netto fuorigioco), non sbollisce neppure fuori dallo stadio: 500 tifosi rimangono a urlare per una buona ora davanti ai cancelli, mentre una delegazione di sei tifosi entra nello spogliatoio granata per un confronto "civile", per utilizzare la terminologia di Beretta, avvenuto senza la presenza di Cairo e Foschi. Ma neppure l' amarezza per la sesta sconfitta stagionale, la quarta casalinga, cancellava la proverbiale ironia della Maratona: "Volevamo un presidente, è arrivato un deficiente" il coro più gettonato fuori dai cancelli. Clima bollente, quindi, che rischia di far saltare in aria le restanti speranze di promozione; tant' è vero che la truppa domani alza le tende e parte per una settimana di ritiro in Veneto in vista della partita di sabato prossimo contro il Vicenza. E dire che, nel primo tempo, la squadra aveva anche fatto vedere qualcosa di buono. Un Toro che tentava di esprimere gioco, che si cercava, che teneva la palla bassa e provava a velocizzare la circolazione. Ma anche un Toro che pungeva troppo poco, discreto fino alla trequarti, ma poi fumoso ed evanescente. Insomma, un discreto possesso palla, ma di tiri in porta veri e pericolosi manco uno. Se sul fronte del gioco si vedono i primi indottrinamenti di Beretta, a partire dalla difesa altissima, le vere crepe granata emergono anche stavolta dal punto di vista psicologico. Squadra senza attributi, si è scritto più volte; e anche stavolta l'ha confermato. Inesistente la reazione dopo il gol di Noselli, nonostante mancasse ancora un quarto d' ora. Ma i granata si sono afflosciati anche nei confronti dell' arbitro: non una protesta per il netto tocco di mano di Rossini su colpo di testa di Bianchi, stessa cosa sul gol di Noselli che - pur sfruttando l'errore di Loria - è in palese fuorigioco. Per il resto il Toro aveva già esaurito le batterie: nel primo tempo c'è spazio per una svirgolata in area di Bianchi, e per una dormita di Colombo che perde tempo a due passi da Bressan e non calcia in porta. A centrocampo i granata presentano piedi discreti ma poca sostanza, e a dominare è nonno Salvetti che ha 35 anni ma vede il gioco come pochi. In casa granata, invece, fra Di Michele e Gasbarroni ne avanza uno: schierarli insieme è un lusso che la squadra apallica di questi tempi non riesce a sorreggere. E quando, in avvio di ripresa, Gas tenta il solito slalom che termina gambe all' aria, Beretta perde le staffe: urla, si dimena, quasi si sfila il giubbotto; ma tarda la sostituzione. In compenso la squadra non tirerà più in porta fino allo scadere, quando la palla d' oro per il pareggio capita sulla testa di Loria. In condizioni normali sarebbe gol certo, non nel Toro di oggi: la palla sfila a lato e all' Olimpico scoppia la contestazione. Sciopero, un quarto d'ora di spalti vuoti a inizio partita e dopo la sconfitta la contestazione si infiamma, i tifosi invadono la tribuna, dove però i vertici granata non ci sono già più. Poi i cori pesanti fuori dallo stadio.