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Tombolato |
09/01/2010 |
h.15.30 |
CITTADELLA - TORINO 2-0 (2-0) Cittadella: Villanova, Manucci, Pesoli, Cherubin, Marchesan, Volpe, Dalla Bona (all'84' Musso), Carteri (al 91' Castiglia), Pettinari (al 78' Bellazzini), Iunco, Ardemagni. A disposizione: Pierobon, Teoldi, Curiale, Pisani. All.: Foscarini. Torino: Sereni, Rivalta, Loria, Ogbonna, Rubin, Gorobsov (al 78' Loviso), Zanetti, Säumel, Belingheri (al 53' Gasbarroni), Pià (al 46' Leon), Bianchi. A disposizione: Calderoni, Benedetti, Bottone, Arma. All.: Beretta. Arbitro: Banti di Livorno. Reti: Ardemagni 19', Pettinari 32'. Spettatori: 2.693 di cui 975 paganti per un incasso di 11.229 euro, più 1.718 abbonati per una quota partita di 6.678,90 euro. Note: Ammoniti Loria, Rubin, Cherubin, Manucci e Leon, tutti per gioco falloso. Calci d'angolo 8-1 per il Torino, recupero 2' pt, 3' st. Cronaca [Tratto da La Repubblica del 10 gennaio 2010] Aveva ragione il nuovo direttore sportivo in pectore Gianluca Petrachi quando ha detto, un paio di giorni fa: ''Adesso si rischia la retrocessione''. Il Toro va giù a piombo, perde anche contro il Cittadella e a pagare, tanto per cambiare, dovrebbe essere l'allenatore. Il futuro granata di Beretta, infatti, è più che mai in forse: il tecnico potrebbe essere messo alla porta 41 giorni dopo il suo arrivo (compresi 8 giorni di ferie natalizie), quasi un record mondiale, una perla in più al rosario di Cairo. E' vero, Beretta non ha portato risultati: solo una vittoria, un pareggio e 3 sconfitte. Ma va detto che finora ha fatto il pompiere e lo psicologo, mai l'allenatore. Cairo, ieri, non è sceso negli spogliatoi durante l'intervallo (una sua consuetudine) e ha lasciato la tribuna cinque minuti prima della fine della partita seguito da Petrachi. I vertici granata sono andati nello spogliatoio, pochi minuti in silenzio con la squadra, poi via, insieme in macchina a caccia di ispirazione. Telefono staccato e nessuna voglia di parlare, per Cairo; poco di più invece il direttore sportivo: ''La posizione di Beretta? Al momento non c' è nulla da dire - risponde Petrachi - . E le nostre considerazioni le teniamo per noi''. Parole che parlano di un Beretta pressoché disarcionato; ma alle 21 Colantuono, il principale candidato alla sostituzione, non era ancora stato contattato, mentre le alternative sono l' ex capitano Asta (oggi alla guida della Primavera) e Zeman, un nome che piace parecchio a Petrachi. Per Cairo sarebbe l' ottavo cambio in panchina in quattro anni e quattro mesi di gestione, la seconda rivoluzione in una settimana, dopo le dimissioni di Foschi. Mentre si consuma l'ormai consueto balletto della panchina, va però detto che la squadra non c' è proprio più. Ieri il Toro si è sciolto contro il mediocre Cittadella sotto i colpi di una settimana tremenda. E questo lo sa bene chiunque debba riprendere gli allenamenti granata da domani in poi. Soprattutto perché ieri la squadra ha dato fondo alle residue energie nervose prim'ancora che fisiche: ha combattuto, ci ha provato, ma è finita nell'angolo alla prima difficoltà. I granata, che prima di iniziare si erano radunati davanti alla panchina cercando quella compattezza che è ormai saltata per aria insieme a tante altre cose, hanno cercato di fare qualcosa per un quarto d' ora, poi non hanno opposto ai veneti nulla più di uno sterile possesso palla. E così, mentre il Cittadella gioca e corre con la testa vuota e le gambe piene, i granata confermano quanto sarebbe stato facile immaginare alla vigilia, ossia muscoli flaccidi e idee sempre più confuse. Anche se, in verità, le difficoltà granata partono da più lontano: perché il Toro ha vinto soltanto una volta negli ultimi 78 giorni, e nelle ultime 16 partite ha conquistato 15 punti. In questi casi, se di mezzo ci si mette anche la malasorte, il destino è segnato: è il 16' quando Gorobsov calcia benissimo una punizione dai 25 metri. La palla si schianta sul palo, Bianchi è il più lesto a mettere dentro ma il guardalinee Ponziani annulla per fuorigioco. Potrebbe essere il segnale della riscossa, invece è l'avvisaglia della fine. Tre minuti dopo ci si mette anche Banti: l'arbitro di Livorno stoppa - involontariamente, è ovvio - la ripartenza del Torino, regala palla a Iunco che mette in mezzo, Marchesan fa la sponda e Ardemagni beffa Sereni. Il Toro prova a reagire ma è annichilito da quel cazzotto inatteso. E quando Loria esce per farsi medicare la tempia ferita da una tacchettata fortuita di Pettinari, arriva il colpo del k.o. E' il 32', ed è proprio Pettinari che calcia di destro rasoterra alle spalle di Sereni una palla vagante in area. La partita del Toro finisce lì anche se prima del riposo i granata potrebbero sprofondare non fosse per la gran parata di Sereni (su Ardemagni). Nella ripresa la piccola Maratona itinerante teme il crollo del Toro maldestro e pure sfortunato. E invece al 20' Bianchi potrebbe riaprire la partita, ma il suo colpo di testa finisce anche stavolta sul legno. E' il segno. La settimana più brutta della storia granata non può che concludersi con una sconfitta. E adesso (mentre Vantaggiato va al Padova) è il caso di buttar l'occhio allo specchietto retrovisore: la serie C, stavolta, non è lontana. |
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