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Olimpico |
23/10/2010 |
h.15.00 |
TORINO - FROSINONE 1-2 (1-2) Torino: Rubinho, D'Ambrosio, Pratali, Ogbonna, Garofalo (all'80' Scaglia), De Vezze, Obodo, Lazarevic (al 51' Gasbarroni), Iunco (al 73'Pellicori), Sgrigna, Bianchi. A disposizione: Bassi, Zavagno, Rivalta, Zanetti. All.: Lerda. Frosinone: Sicignano, Catacchini, Terranova, Bocchetti, Ben Djemia, Cariello (al 67' Di Tacchio), Bottone, Grippo (all'81'Gucher), Lodi, Sansone, Santoruvo. A disposizione: Frattali, Faccioli, Basso, Calil, Di Carmine. All.: Carboni. Arbitro: Velotto di Grosseto. Reti: Sansone 16' (F), Lodi 18' (F), Pratali 27' (T). Spettatori: 8.601 di cui 3.338 paganti per un incasso di 43.899 € più 5.263 abbonati per una quota partita di 46.285 €. Note: Ammoniti D'Ambrosio, Sansone, Grippo, Ogbonna e Garofalo; recupero 3' pt, 4' st. Cronaca [Tratto da La Repubblica del 24 ottobre 2010] E' allo sbando, il Torino. Lo è dal punto di vista societario, con il contestatissimo Cairo che abbandona lo stadio a dieci minuti dalla fine per evitare guai peggiori. Lo è dal punto di vista della guida tecnica, con un Lerda abbandonato a se stesso e alla sua panchina che traballa come non mai. Lo è dal punto di vista della squadra, che subisce la sesta sconfitta in undici partite e si trova due punti sopra la zona playout. E scatta la contestazione. Trecento tifosi si sono fermati a sfogare la rabbia che nel finale si scatena anche contro la squadra; troppo brutto il Toro visto in campo per salvarlo da una protesta che coinvolge tutto e tutti e non salva nessuno, dopo aver avuto nel mirino per novanta minuti il presidente. Non solo: una delegazione di sette ultras è entrata nello spogliatoio per un faccia a faccia con la squadra, con l'allenatore Lerda e con il diesse Petrachi. Scontata la richiesta di massimo impegno e di onorare la maglia. Il confronto limitato ai giocatori all'interno dello spogliatoio va avanti anche quandoi tifosi lasciano lo stadio: Lerda esce per rispondere alle domande soltanto un'ora abbondante dopo la fine della partita. Adesso rischia anche lui l'esonero, come tutti i suoi predecessori, la panchina traballa e già si fanno i nomi dei possibili sostituti da Mandorlini a Camolese, fino a Cagni e al sogno proibito Ballardini. Il pullman della squadra, invece, lascia l'Olimpico soltanto alle 18,35, quando in corso Agnelli è rimasta una decina di tifosi che si limitano ad urlare "sveglia". All'interno dello stadio, invece, Lerda e Petrachi proseguono nel loro confronto per un'altra mezzora. Fin qui il convulso dopo-gara; ma non è che la partita abbia fornito spunti più allegri. Perchè l'impressione ieri è stata davvero del vuoto: societario, anzitutto, con il presidente che abbandona la barca che affonda, il diesse che non mette la faccia di fronte ai taccuini e l'allenatore abbandonato a se stesso, unico a cercare di spiegare l'inspiegabile visto il silenzio stampa della squadra. Una squadra, va detto, che in campo si è sciolta e che in questo modo si è come deresponsabilizzata dopo una settimana in cui ha potuto lavorare nella massima tranquillità, visto che tutte le pressioni erano legate all'assetto societario. Insomma, il Toro è ridotto ai minimi termini sotto ogni punto di vista; e quell'Olimpico più vuoto che mai è il segnale inequivocabile che il gradimento per Cairo ha toccato i minimi storici. "Vendi il Torino" è il coro più gettonato di una contestazione continua, che ha ricompattato anche la tifoseria: stavolta nessuno contesta i contestatori, stavolta nessuno difende Cairo, sempre più un uomo solo al comando. Ecco perché se lo sceicco Mansour ieri si è visto in tv la partita del Toro si sarà convinto che il rilancio granata sarebbe davvero la scommessa più grande della sua vita. Curiosità: il Toro è abbonato ai 2-1. E' la quinta volta di fila che finisce così con i granata in campo, ma per tre volte il Toro ha perso. Proprio come ieri, con il Frosinone che è partito sparato, ha messo subito i brividi a Rubinho e lo ha forato due volte in due minuti, con Sansone e Lodi, attorno al quarto d'ora. Insomma, contro il piccolo Frosinone che finora aveva vinto due volte e solo in casa, il Toro è evaporato subito, come lo si è visto decine di volte in questi anni, annaspare alla prima difficoltà. La reazione granata è tutta nel gol casuale di Pratali che al 26' si trova il pallone buono in area e lo scaraventa sotto la traversa. Per recuperare ci sarebbe ancora un'ora abbondante, ma non succede più nulla, se non l'infortunio agli adduttori di Bianchi che non vuole il cambio e adesso rischia di privare i granata anche dell'unica credibile bocca da fuoco. Finisce con la Maratona che urla "vergognatevi" e con Lodi e Santoruvo che sfiorano nel finale anche il gol del 3-1. A questo punto, con il Novara capolista lontanissimo, non resta che una domanda: chi salterà per primo fra Cairo, Petrachi o Lerda? Tradotto: venderà la società Cairo? O toglierà la fiducia a Petrachi e/o a Lerda? |
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