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Mecchia |
26/02/2011 |
h.15.00 |
PORTOGRUARO - TORINO 0-1 (0-1) Portogruaro: Rossi, Esposito, Madaschi, Franceschini, Cibocchi (al 61' Cardin), Tarana, Schiavon, Scozzarella, Cunico (al 52' Gerardi), Scarpa (al 72' Memushaj), Altinier. A disposizione: Furlan, Giacobbi, Scapuzzi, Pisani, Rossi. All.: Agostinelli. Torino: Rubinho, D'Ambrosio, Di Cesare, Ogbonna, Zavagno, Lazarevic, De Vezze (all'82' Budel), De Feudis, Sgrigna (al 74' Pellicori), Antenucci, Bianchi (al 64' Pagano). A disposizione: Bassi, Cavanda, Zanetti, Stevanovic. All.: Lerda. Arbitro: Stefanini di Prato. Reti: Bianchi 19'. Spettatori: 2.620 di cui 120 abbonati e 2.500 paganti. Quota abbonati e paganti non comunicata. Note: Recupero 1' pt, 4' st, calci d'angolo 8-4 per il Torino; prima assoluta sul campo del Portogruaro tra queste due formazioni, presenti una quarantina di sostenutori del Torino: la trasferta era vietata ai residenti in Piemonte. Ammoniti Cunico, Esposito e Pellicori per gioco scorretto, D'Ambrosio per comportamento non regolamentare. Cronaca [Tratto da La Repubblica del 27 febbraio 2011] Dopo il Pescara, il Portogruaro: è il bis del Toro operaio, quello che suda e lavora sodo, anche se non esalta e allo specchio ieri si è riscoperta al livello di un avversario mediocre come la squadra di Agostinelli. Il campionato però adesso è entrato nella fase decisiva, le rivali corrono, e non è certo questo il momento di badare al sottile: ora più che mai contano soltanto punti e sostanza, ecco perché Lerda può sfoderare un sorriso, per quanto sofferto. "Potevamo chiuderla e non patire fino alla fine, è vero. Ma stavolta era fondamentale soltanto portarla a casa, e ci siamo riusciti", è il proposito raggiunto da Lerda. E ora avanti con la capolista Atalanta, mercoledì al Comunale: "Sarà una partita completamente diversa. Comunque le vittorie fanno sempre bene: siamo più sereni e aiutano anche a recuperare meglio sotto l'aspetto fisico". Soprattutto quando i successi arrivano con il contagocce, come quelli del Toro in trasferta: la terza vittoria lontano da Torino arriva 75 giorni dopo il colpaccio di Trieste. "Festa granata", dice la maglietta celebrativa di una giornata che, per i tifosi del Portogruaro, è storica. Tanto che lo stesso Cairo è stato accolto da un applauso - il primo dell' anno - dagli sportivissimi tifosi di casa. Di certo memorabile non lo è stata la partita, giocata in uno stadio che sembra un Ruffini in versione mignon. Ma neppure quel disastroso campo sabbioso basta a spiegare tutti gli errori in appoggio. "Il gioco? Su un terreno del genere non si può giocare a calcio", taglia corto Lerda. Ecco perché in una giornata caratterizzata da tanta pochezza, è fondamentale capitalizzare al massimo la giocata del 20' del primo tempo: Zavagno inventa l'assist per la zuccata decisiva di Bianchi. Non di potenza, stavolta, ma un colpo di testa piazzato nell'angolino che fa 1-0 e risponde a tutto e a tutti. A chi accusa la squadra di non essere cinica, anzitutto; e poi a chi ha accusato il capitano per il gesto anti-Lerda della scorsa settimana. La festa del bomber, stavolta, è più sobria e utile al gruppo: un cenno ai tifosi, poi l'abbraccio con il resto della squadra. "Preferisco far parlare i miei compagni", è l'altro contributo di Bianchi allo spogliatoio; parole da capitano, come dire "io parlo con i gol", che adesso sono sei in otto gare dell' anno nuovo. E stavolta non preoccupa nemmeno la sostituzione, in alcun senso: Bianchi aveva preso una botta al polpaccio nel primo tempo, il cambio è stato un atto di prudenza in vista della partitissima di mercoledì. E' il 18' della ripresa, fuori Bianchi, dentro Pagano; il capitano passa di fianco all'allenatore, i due parlottano, poi il capitano si accomoda in panchina. La tregua (pace?) viene confermata anche da Lerda ("per me era chiusa già prima, sono felice, ha segnato un gol pesante; le mie scelte sono finalizzate solo al bene comune")e ratificata da Cairo: "Bianchi l'ho visto bene, come tutti gli altri: ho visto un Toro cattivo e tignoso". Insomma, il gruppo davanti a tutto e tutti è il concetto presidenziale: "Portogruaro era un crocevia importante, l'abbiamo superato; mercoledì ne abbiamo un altro, ancor più importante. Affrontiamolo con la testa giusta: vincere dà mentalità". Occhi puntati sulla concentrazione, dunque, tutto il resto può passare in secondo piano: anche quell' intesa fra Bianchi e Antenucci, che stenta a decollare. "Hanno fatto passi avanti, hanno giocato più vicini, mi son piaciuti di più. Però il loro affiatamento può e deve ancora migliorare", sancisce Lerda. "E' una bella coppia, li ho visti bene, l'intesa sta crescendo", Cairo dixit. Poi ci sono le note in chiaro-scuro che giungono da Rubinho: perché quando il portiere è il migliore in campo, è il segno che qualcosa non funziona come dovrebbe. Ma la crescita del portiere - che Sta molto bene dal punto di vista fisico, come garantisce il preparatore Di Fusco - rappresentano un segnale importante per una squadra che fra i pali quest'anno non aveva mai avuto grandi sicurezze. "Io faccio il mio, di certo la parata sul colpo di testa di Gerardi nel finale è stata la più difficile: se fosse stata due centimetri più avanti quella palla mi superava". Meglio non pensarci, per Rubinho, che poi sorride al pensiero di quel passaggio arretrato da brividi di Budel: "Ci ha provato", ride stavolta il brasiliano triste. Ma oggi si lavora duro; mercoledì c'è l'Atalanta. |
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