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Olimpico |
12/03/2011 |
h.15.00 |
TORINO - LIVORNO 0-2 (0-0) Torino: Bassi, D'Ambrosio, Di Cesare, Ogbonna, Zavagno (al 74' Garofalo), De Vezze (al 23' Lazarevic), Budel, De Feudis, Gasbarroni (al 64' Gabionetta), Bianchi, Antenucci. A disposizione: Morello, Rivalta, Obodo, Pellicori. All.: Papadopulo. Livorno: De Lucia, Bernardini, Miglionico, Knezevic, Pieri (al 52' Lambrughi), Schiattarella, Barusso, Luci, Belingheri (al 70' Cellerino), Tavano (all'87' D'Alessandro). A disposizione: Mazzoni, Salviato, Prutsch, Galabinov. All.: Novellino. Arbitro: Candussio di Cervignano. Reti: Tavano 56', 81' rig. Spettatori: 8.383 di cui 5.263 abbonati per una quota partita di 46.285 € e 3.120 paganti per un incasso di 43.094 €. Note: Ammoniti Knezevic, Pieri, Schiattarella, Lambrughi, Gasbarroni, Zavagno e Di Cesare per gioco scorretto, Budel per proteste. Calci d'angolo 6-6, recupero 1' pt, 4' st. Nel riscaldamento infortunio per Sgrigna, sospetto stiramento per lui. Esordio in panchina per il nuovo tecnico del Torino Papadopuolo. Per il Torino è la terza sconfitta consecutiva. Cronaca [Tratto da La Repubblica del 13 marzo 2011] La caporetto granata è servita. Il Toro subisce la terza sconfitta consecutiva, rimane la squadra peggiore della serie B nel 2011 (9 punti in 11 partite), e la classifica parla di decimo posto a pari punti con il Piacenza (trascinato dall'ex granata Cofie). Insomma, i playoff sono ormai soltanto una chimera, e sarebbero anche un risultato immeritato, per quanto si è visto finora. Il cambio di allenatore, in casa granata, provoca la scossa al contrario: la squadra si batte bene per venti minuti, poi cala e, alla distanza, crolla. Risultato: il Livorno di Novellino si dimostra molto più compatto e torna a casa con tre punti che, tutto sommato, sono meritati. Lo dimostra anche il conto dei tiri in porta: le uniche due parate di De Lucia non sono stati certo interventi difficili, per il resto si contano tre errori sotto porta (Antenucci e Bianchi nel primo tempo, Lazarevic nella ripresa) che sanno di autolesionismo puro. A quel punto Barusso azzarda un lancio lungo in verticale, la difesa si paralizza come troppo spesso le capita e Tavano ha tutto il tempo per stoppare e infilare Bassi. E' l'11' della ripresa, il Toro va a picco e non si tira più su: anzi, c'è il tempo per la frittata finale. E' il 36', Dionisi serve Cellerino che è in fuorigioco ma si disinteressa dell'azione, l'assistente Giallatini alza la bandierina, poi si accorge che a proseguire l'azione è lo stesso Dionisi e la abbassa. A quel punto Garofalo stende l'attaccante livornese e Tavano si conferma il solito killer granata trasformando il rigore del 2-0 che rappresenta il settimo gol personale segnato al Toro. ''Mi spiace tantissimo essere partito così - dice a fine gara uno sconsolato Papadopulo -. Abbiamo perso una partita ma recupereremo fuori casa e vedrete, il mio Toro non sarà questo''. Il tecnico granata non esclude affatto l'ipotesi ritiro in vista della doppia trasferta Frosinone-Ascoli («vedremo, potrebbe essere una soluzione ») e cerca di scuotere la squadra ma è palese che non si aspettava una débacle di questo tipo: ''La squadra per un'ora mi è piaciuta, poi siamo scomparsi, ma non ricapiterà. Il primo tempo è stato discreto, però dopo l'errore di Lazarevic siamo spariti. E poi il rigore è stato tutto un programma, con la bandierina alzata e poi abbassata. Adesso non ci dobbiamo piangere addosso ma bisogna reagire e non rimarremo con le mani in mano. La società è pronta a tutto pur di svoltare''. Ma quando si cerca di capire cosa sia successo, l'impressione è che Papadopulo abbia già individuato la causa; e non sarebbe un problema di natura fisica: ''La condizione è buona, la tenuta non c'entra nulla, il nostro è stato un black-out mentale: in quelle situazioni bisogna tirar fuori l'orgoglio, invece non l'abbiamo fatto. Io cercherò di farmi seguire da tutti, ma se qualcuno non mi vuole seguire non avrà me a fargli da parafulmine''. Quel che è certo è che la gente del Toro ha smesso di crederci e di appoggiare chi non se lo merita: la Maratona inneggia solo al "bimbo" Lazarevic ma volta le spalle al resto della squadra (''toglietevi la maglia'') e contesta Cairo, fino a lasciare lo stadio in anticipo. ''Io non mi attacco agli infortuni, però ho lavorato tre giorni su un modulo e mi sono trovato costretto a cambiarne tre'' impreca Papadopulo. Già, perché Sgrigna si è infortunato nel corso del riscaldamento e ha lasciato spazio a Gasbarroni che ha dimostrato anche stavolta di avere una autonomia limitatissima. I problemi fisici però rappresentano un capitolo a parte, che coinvolgono inevitabilmente anche le pecche del settore medico. Le ricadute da infortuni sono all'ordine del giorno, solo nell'ultima settimana è capitato a Pratali (a Vicenza) e a De Vezze ieri. Dopo la recidiva al polpaccio dello stopper di lunedì sera, ieri toccava all'ex barese rientrare dopo due settimane di assenza per una elongazione all'adduttore. Ma dopo soltanto un minuto di gioco De Vezze alzava già bandiera bianca per il riacutizzarsi dello stesso problema; al suo posto entrava Lazarevic, con il repentino ritorno al 4-2-4 di lerdianamemoria.In mezzo a tante smorfie granata, c'è spazio anche per i sorrisi di Novellino: ''Un po' di rabbia l'avevo, era ingiusto che uno come me rimanesse fuori per così tanto tempo - gioiva alla fine l'ex allenatore del Toro -. Quello che avete visto stavolta è il Novellino di Genova, non quello di due anni fa a Torino. Cosa non funziona al Toro? Io sono uno del Filadelfia, e a noi del Toro manca la serenità, c'è sempre qualcosa che non va''. E stavolta è davvero impossibile dargli torto. |
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