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Olimpico
18/04/2011
h.20.45
TORINO - REGGINA 1-1 (0-1)
Torino
: Rubinho, D'Ambrosio (all'82' Cavanda), Di Cesare, Pratali, Zavagno, Pagano (al 60' Sgrigna), De Vezze, De Feudis, Gasbarroni (al 60' Iunco), Antenucci, Bianchi. A disposizione: Bassi, Budel, Garofalo, Gabionetta. All.: Lerda.
Reggina: Puggioni, Colombo, Adejo, Cosenza, Acerbi, Costa, Danti (al 61' Castiglia), Montiel (al 46' De Rose), N.Viola (al 90' Bernardi), Rizzato, Campagnacci. A disposizione: Kovacsik, Giosa, Sarno, A.Viola. All.: Atzori.
Arbitro: Ciampi di Roma.
Reti: Danti 22' (R), Bianchi 88' (T).
Spettatori: 19.159, di cui 13.896 paganti per un incasso di 153.014 €m più 5.263 abbonati per una quota partita di 46.285 €.
Note: Ammoniti De Vezze, Campagnacci,Montiel, Pratali, Cosenza e De Rose; calci d'angolo 8-4 per il Torino, recupero 1' pt, 4' st. Allo scadere del recupero del secondo tempo, in seguito a un accenno di rissa tra i giocatori, l'arbitro ha fischiato il termine della partita con qualche secondo d'anticipo. Record di presenze stagionali all'Olimpico per questa stagione.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 19 aprile 2011]
L'illusione di mettere in caldo i playoff con sei giornate d' anticipo è restata un'utopia. Ma questoè un pareggio che vale perché conquistato da un Toro che vale, finalmente. Non ci possono essere rimpianti, la Reggina ha giocato la partita perfetta e ha rischiato di vincerla fino a un amen dalla fine e al sedicesimo gol di Bianchi. Non avrebbe meritato di perderla, per quanto i granata abbiamo cercato di vincerla fino all'ultimo dei 240 secondi di recupero: è questo spirito, è questa capacità di reazione, è questa fiducia nelle risorse del proprio gioco che mettono ottimismo, anche dopo un risultato un po' così. Verranno partite più fortunate, in cui i talenti non si perderanno per strada come è successo ieri: alla lunga, il Toro ha imposto la forza del gioco, più che quella dei suoi teorici campioni. E questo conta, pesa. E' stata una partita tatticamente splendida che, se non fosse stata di serie B (con tutti i limiti del caso, quindi), sarebbe stata meravigliosa in tutto. Atzori ha dimostrato di essere molto bravo ridisegnando la sua giovanissima Reggina con una specie di 3-6-1 (o, a seconda delle fasi di gioco, 3-3-3-1 o 5-4-1) che ha costretto il Toro a una partita forse inattesa e senz' altro complicata perché, in quell'ingolfamento di spazi e con dieci giocatori dietro la linea della palla, era quasi impossibile sfruttare l' uno contro uno, ovvero la migliore risorsa granata, visto che il raddoppio sul dribblatore era sistematico e la neutralizzazione conseguente. Servivano, allora, ritmi molto alti (e quelli non sono mai mancati) abbinati peròa una precisione nell' impostazione che invece si è sovente slabbrata, un po' per le caratteristiche di De Feudis e Devezze, più mediani che registi, e molto per via della luna storta di Antenucci, che ha provocato l'aborto di molte azioni. La Reggina, costretta a giocare a palla radente dall' assenza di Bonazzoli, ha interpretato il compito in maniera esemplare ed esemplare è stato il gol del vantaggio, scandito da un taglio di Colombo, da un perfetto cross di Rizzato e infine dal geniale colpo di tacco di Danti, davvero imprevedibile per la difesa. Fin lì, il Toro aveva attaccato nel modo giusto, creato due buone occasioni (Gasbarroni e Pagano intorno al 20') e alimentato speranze, ma la squadra di Lerda s'è poi fatta raggelare dallo svantaggio: ha mantenuto i ritmi, ma aumentato l' imprecisione. Dallo 0-1 all'intervallo c'è stata soltanto una gran punizione di Bianchi, respinta da Puggioni. Nella ripresa la Reggina ha cominciato a sbagliare, nonostante Atzori avesse sostituito il più impreciso dei suoi centrocampisti, Montiel, che in teoria avrebbe dovuto essere anche il più tecnico. Però il Toro non è riuscito a sfruttare l'errore più grave (di Cosenza, per il resto impeccabile) perché Bianchi se divorato un gol a tu per tu con Puggioni. Lerda aveva appena cambiato gli esterni inserendo Sgrigna e Iunco e passando di fatto al 4-2-4: la pressione granata è stata assillante, ma la difesa della Reggina strenua e soprattutto estremamente lucida. I miglioramenti (lievi, però) di Antenucci hanno rinvigorito l'attacco, sono arrivate occasioni per Bianchi, Sgrigna e Antenucci, ma in definitiva il Toro ha faticato a imporre il peso delle sue individualità, perdendo nel tempo smalto e fiducia ma non la voglia di provarci e riprovarci fino al 43', quando Bianchi è andato a incornare l'ennesimo cross di Sgrigna. Il pubblico aveva dimostrato di gradire comunque: in altri tempi avrebbe vomitato fischi, ieri ha trascinato e s'è lasciato trascinare. Qualcosa è cambiato, sul serio.