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Olimpico
30/04/2011
h.15.00
TORINO - PIACENZA 1-1 (0-1)
Torino
: Rubinho, D'Ambrosio, Pratali, Di Cesare, Garofalo, Gabionetta (al 75' Iunco), De Vezze, Budel (all'86' Pellicori), Pagano (al 52' Sgrigna), Antenucci, Bianchi. A disposizione: Bassi, Cavanda, Chiosa, Obodo. All.: Lerda.
Piacenza: Cassano, Zenoni, Rickler (al 75' Conteh), Gervasoni, Anaclerio, Avogadri (al 60' Marchi), Cofie, Catinali, Bianchi, Guzman (al 79' Piccolo), Cacia. A disposizione: Donnarumma, Tremolada, Volpi, Guerra. All.: Madonna.
Arbitro: Nasca di Bari.
Reti: Guzman 37' (P), Bianchi 48' rig. (T).
Spettatori: 10.194 di cui 4.958 paganti per un incasso di 54.442 € più 5.236 abbonati per una quota partita di 46.285 €.
Note: Ammoniti Catinali, Di Cesare, Guzman, Gervasoni, Anaclerio, D'Ambrosio e Pratali, espulso Cacia al 57', per una manata a Pratali a palla lontana. Dopo l'espulsione è insorta contro l'arbitro la panchina del Piacenza provocando l'espulsione anche del ds De Falco. Terzo 1-1 consecutivo per il Torino, accompagnato all'uscita del campo da bordate di fischi da parte del pubblico. Recupero 1' pt, 5' st.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 1maggio 2011]
Il Toro leggero, senza nerbo, abulico di ieri è una squadra che merita tutti i fischi ricevuti al termine del terzo pareggio consecutivo che impedisce ai granata di fare un passo importante verso i playoff. Una squadra che ha irritato i tifosi, tanto che meriterebbe forse il massimo dell'ignominia granata: non salire a Superga per celebrare, mercoledì 4 maggio, il Grande Torino. Ma non solo: il più infuriato è il presidente Urbano Cairo che dopo aver visto la partita in televisione ha decisione: tutti in ritiro, da ieri sera, in punizione a Leinì, a tempo indeterminato. Tutti coloro che hanno visto la partita hanno compreso la gravità del pareggio per 1-1 con il Piacenza che aveva un ruolino di cinque sconfitte nelle ultime sei gare: perché rappresenta un' altra brusca frenata in classifica, ma soprattutto per l'atteggiamento al cloroformio manifestato durante tutti i novanta minuti. Tanto che, a livello di prestazione, quella di ieri merita la palma di peggiore dell'anno. E l'approdo ai playoff dove - per il momento - entrerebbero ancora per il rotto della cuffia (sono al sesto posto con il Pescara che si è fatto sotto ad una lunghezza) appare più a rischio Per capire che si tratta di un pomeriggio storto, bastano pochi secondi: difesa svagata, centrocampo lento, squadra sfilacciata, lontana dal top della condizione fisica (ma cosa combinano alla Sisport durante i blindatissimi allenamenti settimanali ? ) e poco propensa al movimento senza palla, tanto che Cacia metteva i brividi a Rubinho già dopo 32 secondi di gioco. L'immagine sbiadita di una prima mezzora di gioco davvero sciapa arrivava al 27': Budel calcia stancamente sugli stinchi di Avogadri una punizione da buona posizione, sulla respinta Garofalo mette in mezzo un pallone senza cognizione. Ed ecco perché il gol piacentino, tutto sommato, (dopo un'azione di Antenucci che si fa mezzo campo da solo e invece di passare tira a lato) è anche meritato: è il 36', Cacia parte in contropiede sulla destra, ruba a Pratali cinque metri nello scatto, mette in mezzo per Guzman che si beve Di Cesare e mette dentro. Di reazione manco l'ombrae al riposo il conteggio di tiri in porta dei padroni di casa è imbarazzante: zero. Con l'aggravante che il Piacenza dei carneadi Ricklere Gervasoni vanta il poco encomiabile primato di avere la peggior difesa del campionato, con 57 gol subiti. In avvio di ripresa il Toro si ritrova in mano tutte le carte per far girare la partita: due minuti e Gabionetta inventa un missile di sinistro respinto da Cassano, interviene Bianchi ma Gervasoni tocca con la mano. Il fiscalissimo arbitro Nasca fischia il rigore e Bianchi fa 1-1. Passano dieci minuti e l'assistente Stallone pesca Cacia con le mani nella marmellata, mentre dà una manata a Pratali. Risultato: capitano piacentino espulso, Toro in superiorità numerica e partita che sembrerebbe in discesa. A complicare la vita ai granata è lo stesso Torino: che si siede di nuovo e non combina più nulla di buono per portare a casa il bottino pieno. Finisce 1-1, con le parole del tecnico ospite Madonna (''l'1-1 ci sta stretto'') che fotografano meglio di ogni altra cosa il pomeriggio sconcertante di una squadra che continua ad essere un mistero e che continua ad aggrapparsi alla speranza.