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Romeo Menti
12/09/2011
h.20.45
VICENZA - TORINO 0-1 (0-0)
Vicenza
: Frison, Martinelli, Augustyn, Bastrini, Pisano, Rossi (al 55' Soligo), Paro, Botta, Misuraca, Alemao (al 64' Paolucci), Abbruscato. A disposizione: Acerbis, Zanchi, Minieri, Rigoni, Danti. All.: Baldini.
Torino: Coppola, Darmian, Di Cesare, Ogbonna, Parisi, Stevanovic (all'83' Ebagua), Basha, Iori, Guberti (al 64' Verdi), Bianchi, Sgrigna (al 68' Antenucci). A disposizione: Morello, D'Ambrosio, Glik, Vives. All.: Ventura.
Arbitro: Gallione di Alessandria.
Reti: Bianchi 94'.
Spettatori: 7.018 di cui 2.733 paganti per un incasso di 31.742 euro, più 4.285 abbonati per una quota partita di 26.382 euro.
Note: Ammoniti Basha e Martinelli per gioco scorretto, espulso per proteste l'allenatore del Vicenza Baldini all'85. Calci d'angolo 9-3 per il Vicenza, recupero 2' pt, 3' st. Durante il recupero del secondo tempo, un leggero infortunio di Parisi ha costretto l'arbitro Gallione ad allungare di ulteriori 30 secondi il recupero, periodo durante il quale Bianchi ha trovato la rete del vantaggio. Serata afosa, tipicamente estiva, terreno in buone condizioni, presenti al Menti un centinaio di sostenitori del Torino che nell'occasione scende in campo con un'inedita divisa azzurra coniata per i 150 anni dell'unità d'Italia.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 13 settembre 2011]
Rolando Bianchi fa il miracolo. Prende palla in area all'ultimo secondo del recupero e di destro infila nell'angolo alla destra di Frison. Vittoria forse bugiarda, per quanto si era visto fino a quel momento. Il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, ma come spesso capita la classe, la qualità, la dote tecnica possono fare la differenza, soprattutto in una serie B ricca solo di quantità. Il Toro vince 1-0, pur senza entusiasmare, dimostrando tutto il cinismo che raramente aveva dimostrato negli ultimi anni. Dopo la vittoria di Ascoli, il Toro sfata il tabù di Vicenza e torna a casa con tre punti che esaltano il centinaio di tifosi giunto fino in Veneto più per il risultato che per il gioco messo in mostra. Anzitutto perché negli ultimi anni la trasferta di Vicenza per i granata era stata inesorabile: tre sconfitte nelle ultime tre uscite. Con i tre punti di ieri sera, invece, il Toro torna in vetta alla classifica accanto a Brescia e Padova; e la prossima settimana, nel posticipo di lunedì, all' Olimpico arriva proprio il Brescia. Nulla di entusiasmante sul piano del gioco, dicevamo; al Menti il Toro cerca di controllare, sfiora anche il gol in un primo tempo giocato a ritmi alti e a viso aperto, ma rischia anche di andare sotto. Risultato: una traversa per parte (errori di posizione di Coppola e Frison) e punteggio tutto sommato giusto. Nella ripresa i ritmi si abbassano, la lucidità se ne va in fretta e alla fine le due squadre dimostrano di preferire un punto sicuro al rischio di perdere anche quello. Fino alla giocata di Bianchi, che manda tutti a casa. Episodi a parte, l'impressione sempre più accreditata del Torino è di una squadra compatta, difficile da superare, che non ammazzerà alcun campionato ma potrà dire la sua fino alla fine in chiave promozione. E che allunga l'imbattibilità dei pali di Coppola: adesso sono 186 i minuti trascorsi dall' ultimo gol subito dal Toro. Ha un'anima, questa squadra rifondata un'altra volta da Cairo; merito di Ventura, che lavora duro su mentalità e convinzione. I giocatori si aiutano, pungono di fioretto ma sono pronti anche a sfoderare la sciabola quando occorre. Ovvio però che se alla fine della fierai migliori in campo, in casa granata, sono Darmian e Di Cesare, è evidente che risulta molto difficile dominare anche in avanti. Dalla cintola in su il Toro commette ancora qualche errore di troppo: sbaglia sulle fasce dove Stevanovice Guberti faticano a saltare l'uomo, sbaglia in mezzo dove Bianchi e Sgrigna incrociano ma fanno più movimento che paura. In mezzo al campo, invece, Iori fatica quandoi ritmi si alzano per tornare protagonista appena si può ragionare. Il peso del centrocampo grava spesso soprattutto su Basha che non si limita al lavoro sporco ma cui tocca il rispetto degli equilibri di squadra. Ma poi ci pensa Bianchi e mette tutti d'accordo.