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Euganeo
03/12/2011
h.15.00
PADOVA - TORINO SOSPESA al 76' sull'1-0
Padova
: Perin, Legati (al 16' Donati), Renzetti, Schiavi, Trevisan, Bovo, Marcolini, Milanetto, Osuji, Cacia (al 72' Lazarevic), Ruopolo. A disposizione: Cano, Franco, Italiano, Cutolo, Hallenius. All.: Dal Canto.
Torino: Coppola, D'Ambrosio, Glik, Ogbonna, Zavagno, De Feudis, Iori, Stevanovic, Antenucci (al 57' Verdi), Bianchi, Sgrigna (al 57' Ebagua). A disposizione: Morello, Di Cesare, Pagano, Suciu, Oduamadi. All.: Ventura.
Arbitro: Calvarese di Teramo.
Reti: Ruopolo 50'.
Spettatori: 10.851 di cui 6.364 paganti per un incasso di 71.572 euro, più 4.487 abbonati per una quota partita non comunicata.
Note: Partita sospesa per black-out al 46', poco prima del fischio d'inizio del secondo tempo il cui inizio è posticipato di otto minuti, al 67' per altri 7 minuti e in maniera definitiva al 76', sul punteggio di 1-0 per il Padova, per un guasto all'impianto di illuminazione. In un primo momento la Lega Calcio Serie B ha disposto il proseguimento dei 14 minuti mancanti, più eventuale recupero, per domenica 04.12.2011 alle ore 14.30, salvo poi rettificare la propria decisione in seguito al ricorso del Torino FC, prontamente accettato. L'eventuale proseguimento è quindi subordinato alla decisione del Giudice Sportivo entro 15 giorni. Ammoniti Schiavi, Iori, D'Ambrosio e Marcolini, tutti per gioco scorretto; calci d'angolo 5-1 pre il Padova, recupero 2' pt. Presenti all'Euganeo 266 sostenitori del Torino.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 4dicembre 2011]
Tutti in campo alle 14,30 in punto, per gli ultimi 14 minuti e 14 secondi: chiuso in vantaggio per 1-0 il primo round, il Padova dà appuntamento al Toro per oggi pomeriggio. Anzi no. Alla fine il club granata cambia idea, presenta una riserva scritta, preannuncia ricorso e, in serata, alla Lega non resta che dare il triplice fischio: ''Non essendoci la disponibilità da parte granata, il presidente della Lega di B deciderà - come da regolamento - la data della ripresa della gara entro quindici giorni''. E' l'esito ambiguo di un pomeriggio imbarazzante: il big-match della serie B è stato sospeso definitivamente al 38' della ripresa, dopo dieci minuti blackout che si sono ripetuti dal primo pomeriggio fino a tarda serata. E' bastata una centralina elettrica saltata e lo stadio di Padova ha vissuto la sua Waterloo; sconcertante, per un impianto che non è neppure maggiorenne, che venne costruito fra il 1993 e il 1994, e che costò la bellezza 120 miliardi di vecchie lire. Quanto basta per capire la figuraccia di ieri pomeriggio, che nasconde anche le pecche di un Torino piuttosto brutto, che nel primo tempo ha giocato poco e male. Il non gioco in campo lascia però la ribalta alla burocrazia e alla interpretazione dei regolamenti, con il Toro che prima accetta di giocare, poi ci ripensa e se ne va: ''Ci sentiamo danneggiati, è una partita falsata, abbiamo giocato ad intermittenza'' sono le parole inconfutabili del diesse Gianluca Petrachi, che nell'intervallo era rimasto pure lui prigioniero dell'ascensore bloccato. ''I calciatori non sono robot; anch'io ho giocato, ma una roba del genere non mi è mai accaduta. Ricorso? Vedremo, è prematuro parlarne''. Tutto ciò accade alle 18, minuto più minuto meno. Passa un'ora e il Toro rompe gli indugi: il rischio è di subire danni e beffe, e quindi ecco che la palla passa alla Lega. Anche perché su una cosa il diesse del presente (Petrachi) e quello del passato (Rino Foschi, oggi al Padova) sono perfettamente d'accordo: ''Ricominciare ventiquattro ore dopo è un vantaggio per il Padova''. Il perché lo spiega proprio Foschi: ''Eravamo in difficoltà, avevamo corso molto più del Toro, la pausa permette di rimetterci in quadro - dice Rino -. Ecco perché io, fossi stato nel Toro, avrei insistito per giocarla fino alla fine, invece anche loro insistevano per sospenderla''. Negli spogliatoi, poi, si gioca anche la partita delle responsabilità: ''Non dipende dallo stadio né dal Padova, la colpa è dell'Enel'' dicono i dirigenti veneti. Ma l'Enel replica a stretto giro di posta, facendo sapere di non aver registrato alcun disservizio sui propri impianti. Palese che in una circostanza del genere i pareri legali contino più dei tiri in porta; e quindi avanti con la giurisprudenza. Il primo caso che viene in mente è un recente Benevento-Taranto che andò quasi nella stessa maniera; seppur a singhiozzo la partita venne però conclusa e il ricorso degli ospiti fu respinto. Altro precedente il match di Promozione fra Avis Ripatransone e Monteluponese: vinceva l'Avis, l'arbitro sospese il match, ma gli ospiti hanno vinto il ricorso per 3-0 proprio un mese fa. Risultato: oggi non si gioca, e salta anche l'accordo amichevole fra le due società per lavare le maglie. In serata Foschi perde le staffe, il Torino torna a casa e alle 20 lo stadio Euganeo - adesso sì beffardamente illuminato- viene abbandonato anche dagli ultimi granata Iori ed Ebagua. Il Toro ripartirà sabato prossimo dal Pescara sconfitto ieri in casa dal Grosseto. Per i tre punti dell'Euganeo se ne riparlerà; ad aver perso, stavolta, è il calcio.