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Olimpico
10/12/2011
h.15.00
TORINO - PESCARA 4-2 (1-0)
Torino
: Coppola, D'Ambrosio, Glik, Ogbonna, Parisi, Vasha, Iori, Vives (al 59' Suciu), Stevanovic (al 68' Antenucci), Bianchi, Sgrigna (al 78' Ebagua). A disposizione: Morello, Di Cesare, Zavagno, Verdi. All.: Ventura.
Pescara: Anania, Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano, Gessa (al 61' Verratti), Togni, Cascione, Sansovini (al 60' Soddimo), Immobile, Insigne. A disposizione: Romagnoli, Petterini, Bocchetti A., Maniero. All.: Zeman.
Arbitro: Tommasi di Bassano del Grappa.
Reti: Basha 37' (T), Immobile 48', 92' (P), Vives 53' (T), Sgrigna 64', 68' (T).
Spettatori: 16.637 di cui 8.733 paganti per un incasso di 74.624 euro, più 7.904 abbonati per una quota partita di 42.788 euro.
Note: Ammoniti Brosco e Cascione per gioco falloso, Gessa per proteste, Parisi per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 6-6, recupero 2' pt, 3' st. Brosco e Cascione, diffidati e ammoniti, salteranno per squalifica Pescara-Sampdoria di sabato prossimo. Prime reti in maglia granata per Basha e Vives; s'è rivisto in campo Suciu dopo l'infortunio patito il 30 settembre nel match vinto 2-1 a Marassi contro la Sampdoria. Presenti all'Olimpico una trentina di sostenitori del Pescara.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport dell'11 dicembre 2011]
Fin troppo facile dire che era tutto previsto, che i numeri difficilmente sbagliano, che Torino-Pescara sarebbe stata una partita piena di gol e stranezze. Ma è andata esattamente così: ha vinto la squadra che ha saputo ragionare, ha perso quella che di fare calcoli non ne vuole sapere. Ha vinto la squadra che ha sfruttato gli errori altrui, ha perso quella che ha voluto infierire su se stessa, insistendo in modo testardo, quasi masochistico, sulle proprie debolezze e consegnandosi alla goleada. Perché avere l'attacco più forte non serve a niente se hai una difesa tanto instabile. Le mosse Ci sarà una ragione se il Toro comanda con cinque punti di vantaggio sulla terza e quasi certamente andrà in A. E infatti c'è, anzi ce ne sono almeno due: è solida e rischia pochissimo (lasciamo perdere il finale a partita ormai strachiusa) e ha un allenatore che unisce esperienza e furbizia. Questo 4-2 è il piccolo capolavoro di Ventura, che dopo aver studiato lo Zeman pensiero ha preso le contromisure giuste. E cioè: 1) aspettare il Pescara che gioca altissimo; 2) ripartire in velocità; 3) colpirlo (e affondarlo) con gli inserimenti da dietro. Per questo ha rettificato il modulo, con Vives che spesso si abbassava di una ventina di metri: non più un 4-2-4 puro, non ancora un 4-3-3. I centrocampisti sono stati la chiave della vittoria: per i due gol, per il pressing, per il gran lavoro di copertura. Basha e Vives: bravo il primo a sfruttare la dormita di Brosco, bravo il secondo a centrare la porta vuota dopo la sciagurata uscita di Anania (colpo di testa al limite dell' area..). Poi è arrivata la doppietta di Sgrigna, solo in area sul cross di D' Ambrosio e la seconda volta in netto fuorigioco. Ma anche l' approccio alla gara è stato decisivo: dopo due mesi il Torino è tornato a segnare nel primo tempo. Bocca chiusa L' arbitraggio non è piaciuto a Zeman che alla fine ha scelto il silenzio. Non ha tutti i torti, perchè sullo 0-0 è stato annullato un regolarissimo gol di Immobile. Il quale ha pareggiato all' inizio della ripresa (non benissimo Glik). A quel punto un altro allenatore avrebbe detto più o meno questo: ok, siamo 1-1 sul campo della capolista, fermiamoci, difendiamo il risultato. Un altro, non Zeman. Il Pescara gioca sempre allo stesso modo, l'incapacità di organizzare i pensieri e darsi una calmata è il limite più evidente. Quando poi c'è la fatica, non di correre, ma di creare occasioni, il disastro è completato. Un punto in tre partite: ormai è crisi aperta.