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Olimpico
12/03/2012
h.20.45
TORINO - HELLAS VERONA 1-4 (0-2)
Torino
: Benussi, Darmian, Di Cesare, Ogbonna, Parisi (al 65' Pratali), Stevanovic, Vives (al 76' Basha), Iori, Oduamadi (al 46' Sgrigna), Bianchi, Antenucci. A disposizione: Morello, De Feudis, Surraco, Meggiorini. All.: Ventura.
Hellas Verona: Rafael, Abbate (al 46' Cangi), Mareco, Maietta, Scaglia, Jorginho, Tachtsidis, Hallfredsson, Gomez, Lepillier (al 72' Berrettoni), Ferrari (al 79' Pichlmann). A disposizione: Frattali, Ceccarelli, Esposito, Russo. All.: Mandorlini.
Arbitro: Pinzani di Empoli.
Reti: Gomez 24', 56' (V), Ferrari 37' (V), Maietta 75' (V), Sgrigna 84' (T).
Spettatori: 21.453 di cui 7.904 abbonati per una quota partita di 42.788 € più 13.549 paganti per un incasso di 183.448 €.
Note: Ammoniti Abbate, Di Cesare e Pratali, tutti per gioco scorretto. Prima sconfitta stagionale interna per il Torino che in un colpo solo perde l'imbattibilità interna e lo scettro di miglior difesa sia interna che del campionato. Mai in questo campionato aveva subito quattro reti in una sola partita. Serata fresca, temperatura quasi primaverile, terreno in buone condizioni anche se in alcuni punti scivoloso, presenti all'Olimpico circa 1.100 sostenitori del Verona. Record di presenze e incasso per questa stagione.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport del 13 marzo 2012]
Un capolavoro tattico di Andrea Mandorlini firma la prima sconfitta casalinga del Torino (resisteva dal 29 maggio 2011: 0-2 con il Padova) e riapre la corsa alla promozione diretta. Quella del Verona è la vittoria esterna numero 100 del torneo e vale il terzo posto a -2 dalla A. Con i sentiti ringraziamenti del Pescara, adesso capolista solitario, e anche del Sassuolo, che resta in corsa nella scia dell'Hellas. Chi piange è soltanto Ventura, allibito di fronte al peggior Torino della stagione, impacciato nel primo tempo e - malgrado i quasi 20mila tifosi - disorientato nella ripresa. Destino capovolto Era l'occasione per chiudere il torneo e guardare avanti, per il Toro. La settimana scorsa Cairo ha iniziato a pianificare i rinnovi di Ventura e del d.s. Petrachi (o tutti e due, o nessuno: questa la loro condizione), battendo il Verona sarebbe potuta anche arrivare la firma. Tutto rimandato. La storia è capovolta, la festa è tutta dei 1.500 tifosi gialloblù, che non vedevano un successo esterno dal 3 dicembre. In 28 partite l'Hellas è riuscito a vincere per la terza volta a sul campo granata: la prima, 2-1 nel 1984-85, era coincisa con lo scudetto. E la seconda (1999-2000), sempre in A, ricorda questa nelle dimensioni: 3-0. La chiave Se l'arbitro Pinzani è un portafortuna del Verona (3 direzioni, 3 successi), il vero motivo della vittoria è tutto nell'impostazione scelta da Mandorlini. Con il greco Tachtsidis (di proprietà del Genoa) piazzato davanti alla difesa e artefice dei primi due gol: sul primo si è inserito in area e di tacco ha smarcato Gomez, bravo di piatto a piazzarla sul palo lontano; sul secondo ha pescato in area Ferrari, che ha potuto fare gol grazie soprattutto all'indecisione tra Ogbonna e Benussi. Per la cronaca, sull'1-0 hanno sfiorato il gol anche Lepiller (deviazione di Benussi) e Ferrari (a lato di poco). Davanti a Tachtsidis, i quattro uomini scelti da Mandorlini andavano a pressare e a chiudere, pronti a ripartire e attaccare senza mai lasciare solo Ferrari. Il poker Importante anche il segno di maturità trasmesso dal Verona nella ripresa, quando era prevedibile una reazione del Toro, sotto di due gol e con Sgrigna al posto di Oduamadi. Invece l' Hellas non solo s'è ripresentato compatto e sicuro, ma ha trovato la terza rete: punizione di Lepiller, colpo di testa vincente ancora di Gomez, sbucato a centroarea in beata solitudine. Con il Toro alla deriva, è arrivato il poker: prima Cangi ha colpito il palo esterno, poi Maietta con una rapida ripartenza ha beffato Benussi fuori dai pali. Un segnale: se anche un buon difensore come Maietta (zero gol in carriera, già tre quest'anno) segna reti del genere.. Toro bloccato Allucinante invece l' approccio alla gara del Torino, lento e pasticcione. In fase d' impostazione i raddoppi veronesi impedivano di fare tre passaggi consecutivi e, a parte qualche fiammata iniziale di Antenucci e Stevanovic, il buon Rafael ha trascorso una serata serena. Sul gol di Sgrigna l'ha beffato solo la deviazione di Scaglia. Un brutto passo indietro per la squadra di Ventura. Che sabato non ha di certo una trasferta comoda in quel di Castellammare di Stabia: attenzione.