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Olimpico |
15/05/2012 |
h.20.45 |
TORINO - SASSUOLO 3-0 (1-0) Torino: Benussi, Darmian, Ogbonna, D'Ambrosio, Parisi, Vives (all'83' De Feudis), Basha, Surraco, Meggiorini (all'85' Sgrigna), R.Bianchi (al 21' Antenucci). A disposizione: Morello, Pratali, Oduamadi, Guberti. All.: Ventura. Sassuolo: Pomini, Marzoratti, Terranova, Gazzola, Valeri, Cofie (al 77' Magnanelli), T.Bianchi (al 46' Troianiello), Longhi (al 77' Consolini), Missiroli, Sansone. A disposizione: Bassi, Bianco, Boakye, Bruno. All.: Pea. Arbitro: Pinzani di Empoli. Reti: D'Ambrosio 31', Basha 52', Meggiorini 79'. Spettatori: 23.361 di cui 7.904 abbonati per una quota di 42.788 €, più 15.457 paganti per un incasso di 206.173 €. Note: Nel riscaldamento il difensore del Torino Di Cesare, causa un risentimento muscolare, si infortuna lasciando il posto da titolare a Darmian; problemi muscolari anche per Rolando Bianchi che lascia il terreno di gioco dopo soli 21 minuti. Al 68' Sansone fallisce un calcio di rigore tirandolo alto sopra la traversa di Benussi. Ammoniti Terranova, Piccioni, Valeri, Cofie, Iori, Sansone, Basha e Magnanelli per gioco scorretto, Parisi per proteste. Recupero 3' pt, 3' st, calci d'angolo 6-6. Primo successo del Torino contro il Sassuolo tra le mura amiche, nei precedenti, tutti in Serie B più uno nei playoff, un pari e due successi degli emiliani. Record stagionale di presenze all'Olimpico, superata l'affluenza registrata contro il Verona di 21.453; presenti all'Olimpico una trentina di sostenitori del Sassuolo. Cronaca [Tratto da La Repubblica del 16 maggio 2012] Il Toroè a un sospiro della serie A, finalmente e giustamente. Ha vinto alla grande, e da grande, la partita che valeva un anno intero, mollando tre sberle al Sassuolo, esaltando la sua gente innamorata e dando un senso alla colonna sonora sparata dagli altoparlanti già prima dell' inizio e poi dopo ciascuno dei tre gol granata: ''The final countdown''. Il conto alla rovescia, dunque: alla promozione mancano due punti appenae questo che significa che la squadra di Ventura finirà di scontare il purgatorio se domenica all' ora di pranzo batterà il Modena. Intanto è di nuovo in testa, da solo, davanti al Pescara. Il Torino ha reagito bene a una serata cominciata malissimo con l'infortunio di Di Cesare nel riscaldamento, che ha costretto Ventura a inserire D'Ambrosio e a inventarsi Darmian centrale (mancavano anche Glik e Pratali, passato dalla tribuna alla panchina, non stava benissimo), e quello di Bianchi (probabile stiramento alla coscia) dopo una ventina di minuti. Senza il capitano, i granata hanno dovuto correggere in corsa un copione che prevedeva, stavolta, non il solito paziente possesso palla ma un coinvolgimento più sbrigativo delle punte, anche con quei lanci lunghi che l'allenatore di solito aborre. Il programmino stava funzionando, e ha funzionato anche dopo, grazie soprattutto alla vivacità di Surraco ai cross di Parisi e ai movimenti imprevedibili di Vives, ora mezzapunta e ora rifinitore, in certi momenti persino centravanti puro. Un gigante. Il Sassuolo lo ha patito assai, ed è stato proprio l'ex leccese il primo a scuotere la partita, con uno splendido destro dal limite che ha violentemente timbrato il palo (24'). Ma il Toro c'era, ha approfittato dell' atteggiamento troppo remissivo degli emiliani, bravi a giocare sporco e a organizzare il pressing ma troppo cauti per inseguire l'unico risultato che servisse davvero, la vittoria. A forza di insistere, e pur in assenza di occasioni clamorose (ma la spinta è stata continua, a tratti ossessiva) il Toro è passato al 31' , grazie a una perentoria incornata di D'Ambrosio sul corner da sinistra di Vives. L' uomo che non doveva giocare ha lasciato il segno, certe volte succede. Come sempre, di questi tempi, il Toro non è stato serenissimo nella gestione del risultato e anche ieri sera ha passato un brutto quarto d' ora, prima dell' intervello, spaventandosi al 35' per un tocco di Piccioni in mischia, sfilato prima sul braccio di Ogbonna (vicinissimo al corpo, però: il Sassuolo ha protestato assai, ma senza troppe ragioni) e poi a un amen dal palo. Passato quell' attimo di buio, però, tutto è tornato nella norma. Dopo il riposo, il Toro ha così potuto giocare la partita che voleva, costringendo piuttosto il Sassuolo a fare quello che non sa: attaccare negli spazi stretti. Di conseguenza, tutto è andato secondo logica, in particolare dopo il raddoppio del 7', che ha davvero spalancato ai granata le porte del paradiso. Anche stavolta il gol è arrivato su palla inattiva, una punizione di Parisi ribadita in gol da Basha. Nella bollente bolgia dell'Olimpico, il Toro ha trovato le condizioni ideale per chiuderla una volta per tutte con le paure, le ansie, i pericoli: i contropiedi di Surraco, Vives e Meggiorini sono stati il preludio alla bellezza che sarebbe arrivata. Stavolta anche il cielo ha fatto l'occhiolino, oppure da calamita, perché ha attirato a sé l'unico rischio di cambiamento: è successo al 23' quando Sansone ha ciabattato in Maratona il calcio di rigore fischiato per una trattenuta di Basha a Valeri: Benussi non ha neanche dovuto fare quel miracolo, tutta la sua fatica s' è risolta a gestire qualche mischia e il trionfo ha sconfinato nell' apoteosi con il terzo gol di Meggiorini (36' st), magistralmente assistito da Vives, il migliore in campo, uscito poco più tardi accompagnato da un' ovazione che era soprattutto di gratitudine. Adesso manca un passo, uno solo: il Torino può soltanto rovinarsi da sé, a questo punto, ma tutto lascia credere che stavolta non lo farà, non adesso, non più. |
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