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Olimpico
07/10/2012
h.15.00
TORINO - CAGLIARI 0-1 (0-0)
Torino
: Gillet, Darmian, Glik, Ogbonna, D'Ambrosio, Gazzi, Brighi (al 76' Sansone), Cerci, Sgrigna (al 52' Meggiorini), Bianchi, Stevanovic (al 61' Vives). A disposizione: L.Gomis, Rodriguez, Basha, Di Cesare, Santana, Caceres, Agostini. All.: Ventura.
Cagliari: Agazzi, Pisano, Astori, Ariaudo, Avelar, Ekdal, Conti, Dessena (al 69' Thiago Ribeiro), Nainggolan (all'88' Eriksson), Ibarbo (all'81' Sau), Nené. A disposizione: Avramov, Larrivey, Murru, Del Fabbro. All.: Pulga e Lopez.
Arbitro: Celi di Bari.
Reti: Nené 74' rig.
Spettatori: 14.746 di cui 6.207 paganti per un incasso di 139.340 € più 8.539 abbonati per una quota di 114.515 €.
Note: Ammoniti Darmian, Conti ed Ekdal per gioco falloso, Nené per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 10-4 per il Torino, recupero 1' pt, 4' st. Presenti nel settore ospiti una cinquantina di sostenitori del Cagliari.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del7 ottobre 2012]
Aveva ragione Giampiero Ventura a non fidarsi del Cagliari. I sardi, saliti all'Olimpico a secco di vittorie e con soli due punti all'attivo, giocano infatti un bello scherzetto al Torino, sgambettandolo davanti al proprio pubblico così da infliggergli il secondo stop stagionale, dopo quello sempre casalingo contro l'Inter. Pulga-Lopez, esordio con il botto - Comincia dunque nel migliore dei modi il nuovo ciclo dei sardi, con il duo Pulga-Lopez a gestire lo spogliatoio dopo l'esonero di Massimo Ficcadenti deciso dal presidente Cellino a seguito del ko interno con il Pescara. I rossoblù danno un fondamentale segnale di vitalità nonostante alcune pesanti assenze, come quelle di Rossettini in difesa, del fantasista Cossu e dell'attaccante Pinilla: per la prima volta non incassano gol e riassaporano il gusto dei 3 punti dopo 12 partite di digiuno (il Cagliari non vinceva fuori casa dal 4 dicembre 2011, 1-0 a Catania). lasciando così anche la scomoda ultima posizione in classifica. La tanto attesa inversione di tendenza c'è dunque stata, in un avvio di torneo da dimenticare per il Cagliari, segnato anche dalle vicende del nuovo stadio che hanno portato alla sconfitta a tavolino con la Roma in attesa però del pronunciamento sul ricorso presentato dalla società isolana. Toro sottotono, che scivolone - Fallisce invece quella che una verifica importante il Toro, che da matricola voleva arrivare alla sosta per gli impegni della Nazionale di slancio, per cullare qualche sogno. Un brusco ritorno alla realtà dopo il roboante 5-1 di Bergamo inflitto all'Atalanta, anche se poi a vedere gli uomini in campo non c'erano grandi differenze. Non sono mai stati capaci di alzare le cadenze i padroni di casa e mettere in apprensione gli avversari, rovinando con una prova sottotono quanto di buono raccolto nelle sei precedenti uscite. E Ventura, che a Cagliari ha lavorato in due occasioni, è un boccone amaro da digerire. Agazzi, 200/a da professionista tranquilla -In un primo tempo avaro di emozioni, in cui i sardi sono attenti a non scoprirsi, l'unico tiro dei granata è il colpo di testa di Bianchi, che non crea patemi ad Agazzi, in grado di festeggiare la 200esima partita da professionista con un bel successo e un pomeriggio tutto sommato tranquillo. La prima vera occasione del match è infatti di marca Cagliari, con un diagonale di Avelar deviato in corner da Gillet. Mano di Glik, Nenè non sbaglia dal dischetto - Ventura prova a scuotere i suoi, ma neppure i cambi portano gli effetti sperati a un Toro abulico e poco lucido. Così i sardi sfiorano il vantaggio con Nainggolan, poi vedono premiato il loro coraggio (a metà ripresa il duo Pulga-Lopez inserisce un attaccante come ThiagoRibeiro al posto del centrocampista Dessena). L'episodio chiave prima della mezz'ora quando Glik ferma con il braccio la conclusione in area di Astori, non ha esitazioni Celi a indicare il dischetto: è Nenè a trasformare il rigore, di potenza, che può essere la svolta del campionato rossoblù. Il palo e Gillet negano il 2-0 ai sardi - La reazione granata è solo orgoglio, ma in contropiede il Cagliari va vicinissimo al raddoppio (palo pieno di Ibarbo, poi Gillet nega il 2-0 a Nené). L'unico dei padroni di casa a non arrendersi, da buon capitano è Bianchi, che di testa la metterebbe anche dentro sullo spiovente da fermo di Vives, ma partendo in fuorigioco. Quindi in pieno recupero il centravanti tenta una soluzione volante, con palla di poco a lato. Ora la squadra del presidente Cairo avrà due settimane per leccarsi le ferite e ritrovare il giusto spirito in vista della trasferta a Palermo, mentre i sardi ospiteranno il Bologna a Is Arenas.