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Olimpico
09/12/2012
h.15.00
TORINO - MILAN 2-4 (1-1)
Torino
: Gillet, Darmian, Di Cesare, Ogbonna, Masiello,Basha, Gazzi, cerci (al 46' Birsa), Bianchi, Meggiorini (al 69' Sansone), Santana (al 71' Verdi). A disposizione: L.Gomis, Agostini, Rodriguez, D'Ambrosio, Suciu, Stevanovic, Sgrigna, Vives. All.: Ventura.
Milan: Amelia. Abate, Yepes, Mexes, De Sciglio, Nocerino, De Jong (al 21' Ambrosini), Emanuelson, Robinho, Pazzini (all'80' Bojan Krkic), El Shaarawy (al 79' Flamini). A disposizione: Abbiati, Gabriel, Zapata, Antonini, Mesbah, Strasser, Niang. All.: Allegri.
Arbitro: Romeo di Verona.
Reti: Santana 27' (T), Robinho 39' (M), Nocerino 53' (M), Pazzini 61' (M), El Shaarawy 76' (T), Bianchi 81' (T).
Spettatori: 20.126 di cui 8.539 abbonati e 11.587 paganti.
Note: Terreno in buone condizioni, giornata fredda ma soleggiata, calci d'angolo 3-3, recupero 1' pt, 4' st. Ammoniti Darmian e Abate per gioco falloso, Masiello per proteste. Infortunio per De Jong, per il quazle si sospetta la frattura del tendine d'achille.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 9 dicembre 2012]
All'Olimpico va in scena la commedia degli errori. Esalta un Milan in crescita, ma anche furbo. Chi esige concentrazione, e non la vede, rischia addirittura di rimetterci la salute. E' il succo concentrato di Torino-Milan (2-4), condizionata da errori tecnici di giocatori e arbitro. Ne fa le spese, più d'ogni altro, l'allenatore Giampiero Ventura, vittima di un malore tra il primo e il secondo tempo (problema di pressione). Ma anche il Milan non sorride per motivi di salute. La stagione è probabilmente finita per De Jong che, a metà del primo tempo - in piena solitudine - chiede il cambio. Rottura del tendine d'Achille per lui: come accadde a Beckham. Nella prima parte di gara sembra di rivedere Milan-Zenit. I rossoneri a girar palla con rapidità, movimento dei reparti, sostenuti sui lati da un efficace De Sciglio (annulla Cerci e si fa rincorrere) e un Abate deciso a riprendersi il suo ruolo di titolare. Il Torino sta sulle sue, come vuole Ventura: umile, dietro alla linea del pallone, attento dietro. Quando segna Santana su una scelleratezza di Robinho, servizio all'indietro per Nocerino pressato, e una follia del mediano (alla cieca passaggio dietro sulla trequarti dove non c'è nessuno), la comparazione con il match di martedì scorso sembra perfetto. Il Milan perde pure De Jong, grave infortunio, si sospetta rottura del tendine d'Achille (così fosse stagione finita), il gioco pare fatto. Perché il Toro chiude ogni varco. Invece, errore numero 2 e arriva il pareggio. Palla persa sulla destra, dove il Milan fa più male, De Sciglio in corridoio premia lo scatto di Robinho, finta alla Baggio (Italia '90, prego rivedere gol nel girone di qualificazione del Divin Codino), Di Cesare va al bar e il brasiliano infila l'incrocio con la punta del piede sinistro. Ventura è una bestia. Ma la prima parte finisce senza ulteriori danni per i granata. La commedia degli errori attende altri protagonisti. Dopo otto minuti sale in cattedra Giullet che smanaccia un bel cross di ElShaarawi, destinato a lui, con un plateale volo. Assist del portiere per Nocerino che riscatta l'errore del primo tempo. L'attenzione tattica a questo punto è andata a farsi benedire. Ventura non s'arrabbia più rimane seduto in panchina, col medico vicino. E dire che i suoi fanno di tutto per agitarlo. Loro (che portano tropppo la palla, quelle rare volte che possono giocarla) e pure l'arbitro che solo 8' più tardi, al 61' - concedendo a Pazzini di spingere via Masiello - regala al Milan l'allungo decisivo. Tre a uno: anche su questo gol, nulla togliendo alla scelta del Pazzio, c'è lo zampino di Gillet uscito a prendere gol sul palo vicino. Finita? No. Esce Meggiorini, che l'Olimpico elegge ingiustamente a capro espiatorio (che dire di Cerci? E dello stesso Santana?). Sansone non sposta l'equiklibrio, come non lo aveva fatto il pur vivace Birsa. Il Milan ora ha spazio, anche se ha poco da Abate mentre De Sciglio ricama una prestazione da migliore in campo. Su un traversone messo da Abate, destinato ancora alle mani di Gillet, il portiere s'impapera ancora, perde la sfera su cui s'avventa ElShaarawi, ottimo anche come opportunista, poker in scivolata. Ventura pensa alle sue pulsazioni, il Milan può addirittura concedersi dieci minuti di distrazione. Non è finita: anche Yepes s'iscrive al club privèe dei distratti, dimenticandosi Bianchi a due metri da Amelia (all'80'). Colpo di testa e due a quattro, il conto è chiuso. Finisce con la contestazione dei tifosi granata e con una scenata di Robinho a Mexes. Chissàperché.. ("Meglio così - dira poi Allegri - quando siamo piatti prendiamo dei gol così").