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Olimpico |
22/12/2012 |
h.15.00 |
TORINO - CHIEVO 2-0 (2-0) Torino: Gazzi, Darmian, Glik, Rodriguez, Masiello, Gazzi, Vives, Cerci (all'92' Basha), Birsa (all'83' D'Ambrosio), Sansone (all'81' Sgrigna), Bianchi. A disposizione: L.Gomis, Di Cesare, Suciu, Bakic, Meggiorini. All.: Ventura. Chievo: Sorrentino, Dainelli, Andreolli, Sardo, Drame (al 30' Jokic), Guana, Cofie, Rigoni (al 76' Di Michele), Hetemaj, Paloschi (al 54' Pellissier), Thereau. A disposizione: Squizzi, Puggioni, Cesar, Jokic, Coulibaly, Farkas, Papp, Stojan, Moscardelli, Samassa. All.: Corini. Arbitro: Banti di Livorno. Reti: Aut.Sardo 12', Gazzi 26'. Spettatori: 11.019 di cui 8.539 abbonati per una quota partita di 114.515 €, più 2.480 paganti per un incasso di 57.870 €. Note: Ammoniti Hetemaj e Glik per reciproche scorrettezze, Vives, Birsa e Pellissier per gioco falloso, Cerci per condotta scorretta. Calci d'angolo 3-2 per il Chievo, recupero 1' pt, 5' st. Terreno in buone condizioni, giornata fredda, pochissimo il pubblico sugli spalti. Presenti all'Olimpico anche una quindicina di sostenitori del Chievo. Cronaca [Tratto da La Repubblica online del 22 dicembre 2012] Ritrova il gusto del successo il Torino, a oltre quaranta giorni dall'ultima precedente gioia (datata 11 novembre, 1-0 sul Bologna). E lo fa dimostrandosi più forte delle assenze, regolando all'inglese il Chievo (reduce da tre affermazioni di fila) e regalandosi così un sereno Natale, in attesa che l'infermeria si svuoti nell'anno nuovo e magari di qualche regalo del presidente Urbano Cairo nel mercato di gennaio. Il Toro di Ventura più forte delle assenze - Giampiero Ventura aveva chiesto ai suoi una prova di carattere e grande concentrazione, ed è stato accontentato. Dopo il punto di Marassi (con non poche recriminazioni) i granata fanno bottino pieno, per la quarta volta in stagione, e anche in questo caso in un confronto diretto, quei match insomma in cui la posta in palio può valere doppio. Con una lunghissima serie di indisponibili (Brighi, Ogbonna, Santana, Stevanovic, Agostini, Caceres e Verdi) e soli 19 giocatori convocati, il tecnico del Toro non cambia lo spartito (leggi modulo) ma qualche interprete, affidandosi a Sansone come spalla di Bianchi (il capitano festeggia la 300/a presenza ufficiale della propria carriera professionistica in Italia) e preferendo Masiello a D'Ambrosio come laterale sinistro di difesa. Scelte che si rivelano giuste, soprattutto per l'approccio del gruppo a questo match. Chievo sotto tono, quasi già in vacanza - Non altrettanto si può dire dei gialloblù, irriconoscibili rispetto alle ultime uscite. Certo, negli episodi può anche essere stata sfortunata la formazione di Eugenio Corini, ma incappata in una domenica davvero sotto tono. Forse qualcuno con la testa era già in vacanza, e neppure nella ripresa, dopo la strigliata del tecnico negli spogliatoi, si è apprezzata una reazione degna di tal nome, se non un po' di nervosismo nelle fila della compagine veronese, per la quale Torino rimane una trasferta tabù, senza colpi esterni. Comunque 21 punti alla sosta di fine anno non sono davvero male per il piccolo Chievo. Autogol di Sardo, granata subito avanti - E dire che il primo portiere chiamato in causa è stato proprio Gillet, dopo un paio di minuti, da un tiro cross di Hetemaj. Ma già prima del quarto d'ora il match si sblocca. Da un angolo calciato da Sansone, all'altezza del vertice dell'area piccola stacca Glik, contrastato da Sardo, ed è proprio del difensore del Chievo la deviazione aerea che inganna Sorrentino con palla nell'angolo alto alla destra del portiere. Gazzi colpisce di nuovo i gialloblù - La squadra veronese sembra tramortita, barcolla (occasione subito dopo per Sansone), non riesce a riorganizzarsi, e poco dopo metà frazione, senza che gli avversari facciano sfracelli, si ritrova sotto di due reti. Cerci va via sulla destra a Drame, dal fondo mette in mezzo un pallone insidioso, allontanato in qualche modo dalla difesa veneta, al limite calcia di sinistro Gazzi e il suo tiro, deviato col corpo da Andreolli, si insacca alle spalle di Sorrentino. Gillet salva su Hetemaj, non basta Pellissier -Se qualcuno si aspetta un Chievo schiumante rabbia sbaglia di grosso. Solo in avvio di ripresa, dopo che nell'intervallo Corini deve essersi fatto sentire, c'è un timido risveglio gialloblù, ma è da applausi la parata con cui Gillet vola a negare la segnatura al destro da fuori di Hetemaj che poteva riaprire il discorso. Neppure l'ingresso di Pellissier al posto di uno spento Paloschi (in precedenza anche battibecco con Thereau) rivitalizza i veronesi, privi di smalto e idee. Solo sugli sviluppi di una punizione rischia qualcosa la difesa locale, peraltro attenta e aiutata anche dal resto della squadra in copertura. Che accoglienza dai granata per Di Michele - Troppo poco per cambiare l'inerzia della gara, che anzi vede il Toro pericoloso di rimessa almeno in un paio di circostanze. E il finale d'incontro si accende solo per l'accoglienza durissima rivolta dai tifosi granata a Di Michele, ex davvero poco amato da queste parti, ma che non lascia alcun segno nei 20' giocati. Anche Ventura nel finale ricorre a forze fresche, con i tre cambi effettuati nell'ultimo quarto d'ora. E alla fine può fare festa insieme ai suoi uomini, ora la classifica fa un po' meno paura, così come la trasferta di Catania alla ripresa per l'Epifania, quando il Chievo ospiterà l'Atalanta per un altro testa a testa salvezza. |
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