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Olimpico
08/12/2013
h.15.00
TORINO - LAZIO 1-0 (1-0)
Torino
: Padelli, Darmian, Glik, Moretti, D'Ambrosio, Vives, Basha (all'68' Brighi), Farnerud (all'80' Masiello), Pasquale, Cerci, Immobile (al 52' Meggiorini). A disposizione: Gomis, Berni, Maksimovic, Rodriguez, Scaglia, Bellomo, Gazzi, El Kaddouri, Barreto. All.: Ventura.
Lazio: Marchetti, Konko, Cana, Dias, Pereirinha (al 46' Keita), Biglia (al 60' Floccari), Candreva, Onazi, Hernanes (al 74' Ederson), Lulic. A disposizione: Berisha, Strakosha, Cavanda, Ciani, Biava, Novaretti, Vinicius, Ledesma, Felipe Anderson. All.: Petkovic.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Reti: Glik 19'.
Spettatori: 14.166 di cui 8.780 abbonati per una quota partita di 110.841 € più 5.386 paganti per un incasso 81.946 €.
Note: Ammoniti Basha, Glik, Biglia e Perea per gioco scorretto, Cerci per proteste. Calci d'angolo 15-1 per la Lazio, recupero 2' pt, 3' st; giornata soleggiata ma fredda, terreno scivoloso sul finire della gara quando all'Olimpico sono stati accesi anche i riflettori. Prima della partita osservato un minuto di silenzio in memoria di Nelson Mandela. Presenti all'Olimpico un centinaio di sostenitori della Lazio.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 8 dicembre 2013]
Certezze e insicurezze sono state le protagoniste di una non trascendentale edizione di Torino-Lazio. Vince la squadra che poggia sulla serenità psicologica, perde chi - a dispetto dell'andamento della gara e della qualità individuale, sembra aver smarrito ogni convinzione. E così il Toro risale ancora, e così continua la discesa agli inferi di una Lazio che fa la partita dall'inizio alla fine ma non sfonda, limitata com'è non solo dalle assenze di peso, ma anche psicologicamente indifesa. Solo nei minuti iniziali assistiamo a un'autentica altalena di emozioni. Poi comincia un monologo ospite, che diventa addirittura assedio nei minuti finali. Decide una dimenticanza, così importante in questo calcio monotono, rigorosamente tattico, che fa delle nostra partite sfide a "torello" allargato, con pochissime emozioni e giocate d'autore.Petkovic rinuncia a un centravanti classico come Floccari e da fiducia a Perea. Decisivo. Decisivo ma in negativo perché al minuto 18 dimentica la copertura su D'Ambrosio e si fa superare da un calcio piazzato, l'esterno mette in mezzo e Glik si fa trovare pronto a una facile deviazione sotto porta. D'Ambrosio - il separato in casa - è l'uomo chiave. Entra a freddo, non doveva giocare. Dicono si sia promesso a un grande club. Non ci pensa. Si fa trovare pronto quando El Kaddouri avverte un dolore nel riscaldamento. Il gioco granata latita, è vero, ma l'adattamento è quasi istantaneo. Non c'è il filtro abituale tra i reparti, ma il mutuo soccorso vale tre punti, brutti, sporchi ma di quelli che piacciono ai tecnici. La Lazio domina a centrocampo, cambia modulo in corsa, passando dal 4-1-4-1 al 4-2-3-1 e poi anhe al 4-3-3, ma - pur con tanti fuoriclasse - le manca il colpo di genio. Un'altra prova incolore per Hernanes, ancora nessuna alternativa al tiro dalla distanza. In un'ora di forcing a volte ossessivo non abbiamo visto una sola vera occasionissima davanti a un buon Padelli. La Lazio domina la scena in mezzo.. Ma è vero che si scopre al contropiede granata, la sola nota stonata della giornata torinista, la mancanza del killer istinct, soprattutto nel suo giocatore simbolo - Cerci - che gestisce male diverse situazioni di superiorità numerica e con tanto spazio. Vince il Toro con un "Glik", insomma, mentre la Lazio scatta molte istantanee, ma va ancora in bianco.