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Olimpico di Roma
19/04/2014
h.15.00
LAZIO - TORINO 3-3 (1-0)
Lazio
: Berisha, Biava, Novaretti, Radu, Cavanda (al 71' Anderson), Ledesma, Biglia, Lulic, Candreva, Mauri (al 71' Postiga), Keita (all'84' Pereirinha). A disposizione: Guerrieri, Strakosha, Ciani, Crecco, Minala, Onazi, Kakuta, Perea. All.: Reja.
Torino: Padelli, Bovo, Glik, Moretti, Maksimovic, Kurtic (al 65' Tachtsidis), Vives, El Kaddouri (al 91' Gazzi), Darmian, Immobile, Meggiorini (all'80' Barreto). A disposizione: Berni, Barreca, Vesovic, Gyasi. All.: Ventura.
Arbitro Guida di Torre Annunziata.
Reti: Mauri 42' (L), Kurtic 52' (T), Candreva 61' rig., 94' (L), Tachtsidis 68' (T), Immobile 89' (T).
Spettatori: 29.142 di cui 23.387 abbonati e 5.755 paganti.
Note: Espulso Novaretti al 79' per doppia ammonizione, entrambe per gioco falloso; Ammoniti Bovo, Lulic e Vives per gioco scorretto, Radu per simulazione e Candreva per proteste. Recupero 1' pt, 3' + 1' st, calci d'angolo 7-4 per il Torino. Giornata di pioggia intervallata da brevi momenti soleggiati, terreno in buone condizioni. Presenti all'Olimpico circa 400 sostenitori del Torino, in un Olimpico desolatamente vuoto nella curva Sud, chiusa al pubblico, e nella nord, nella quale da settimane è in atto la protesta degli ultras laziali nei confronti di Lotito. Il dato degli spettatori è quindi virtuale essendo presenti poco più di 13.000 spetattori. Prime reti in maglia granata per Kurtic e Tachtsidis, ventesima marcatura stagionale per Immobile, capocannoniere del torneo.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 19 aprile 2014]
Gli ultimi istanti, con il Torino, non regalano mai sbadigli. La stagione dei granata balla tutta attorno ai finali di gara, punti che vanno (molti), punti che vengono (pochi). Ne erano arrivati tre in pieno recupero contro il Genoa, ne sfumano due oggi, contro una Lazio disordinata ma volenterosa, capace di fronteggiare la terza inferiorità numerica consecutiva. Doveva essere uno spareggio per l'Europa League, il 3-3 finale non serve a nessuno, con il Milan che mette la freccia e agguanta il Parma al sesto posto, creando ulteriore traffico in una zona di classifica già abbastanza affollata. E' Antonio Candreva, all'ultimo respiro, a mettere il sigillo definitivo su una sfida che tiene ancora aperti i giochi per la qualificazione continentale. Le scelte dei tecnici - Reja ritrova Keita e conferma Mauri centravanti tattico, Ventura deve sostituire lo squalificato Cerci e sceglie Meggiorini, reduce da uno scambio di dichiarazioni proprio con il capitano biancoceleste sulla vicenda calcioscommesse: il numero 6 dei capitolini imita Maxi Lopez e nega la stretta di mano al rivale. Il Toro parte bene, sfruttando qualche leggerezza di troppo sulla corsia destra laziale, che vede Cavanda esterno del 3-4-3: Vives in verticale per Darmian, il terzino va via bene e mette indietro dal fondo, in chiusura c'è il belga-angolano che impegna severamente Berisha, costretto alla risposta in tuffo per evitare l'autogol. Risposta Lazio affidata a Candreva, innescato da un tocco di punta di Keita: l'esterno si presenta a tu per tu con Padelli e calcia sul corpo del portiere. La corsia sinistra romana funziona, ancora Keita ad inventare, stavolta per la testa di Mauri, che da tre metri alza sopra la traversa un pallone difficile da sbagliare. I granata replicano su palla inattiva - incornata a lato di Glik - per poi subire la discesa da sinistra del solito Keita: trenta metri palla al piede e conclusione di esterno destro fra tre difensori ospiti, sfera fuori di un soffio. Il match si addormenta a causa del possesso palla granata, ci si risveglia nel finale di frazione ed è un sussulto non da poco. Il Toro sa reagire -Punizione Toro al 37', il destro tagliato di Bovo scheggia la traversa. E' il momento dei difensori, ci prova anche Radu da lontano: sassata mancina, Padelli in tuffo devia in angolo. Lazio in vantaggio a tre minuti dal duplice fischio. Biglia sfrutta una palla inattiva da destra, andando a pescare sul secondo palo la testa di Novaretti: il centrale fa da torre per l'inserimento di Mauri, il capitano biancoceleste batte Padelli. Il più pericoloso del Torino è Glik: destro al volo in avvio di ripresa su corner da destra, pallone alto di un soffio. Il pari arriva al 7': Meggiorini riceve in profondità, Novaretti e Cavanda sono fermi a guardare e l'ex Novara mette in mezzo rasoterra, trovando Kurtic sul palo opposto. Conclusione comoda, Berisha non può nulla, 1-1. La Lazio non si scompone, Candreva prima spreca su imbeccata di Keita, poi si presenta sul dischetto per il nuovo vantaggio: protagonista ancora lo spagnolo, che scambia con Mauri e si fa atterrare da Padelli in uscita bassa. L'87 laziale realizza il penalty con lo scavetto, Ventura pesca il jolly dalla panchina. Dentro Tachtsidis al 20', il greco è solo su un corner da sinistra e colpisce al volo col mancino, sorprendendo Berisha. Reja vuole la vittoria e richiama in panchina Mauri e Cavanda, inserendo Helder Postiga e Felipe Anderson: è il doppio cambio che mette in crisi la Lazio, sfilacciata ed esposta alle ripartenze granata nell'ultimo quarto di gara. Finale da brivido - Darmian scappa sulla sinistra, Novaretti lo ferma fallosamente poco prima dell'ingresso in area: doppio giallo sacrosanto - ne manca uno ai danni di Bovo, ragione che scatenerà le proteste biancocelesti nel post gara - e Lazio in 10. Pereirinha per Keita è la risposta di Reja, il Toro à lanciatissimo e Ciro Immobile firma la 20esima perla stagionale. Maksimovic per la sponda rasoterra del nuovo entrato Barreto, il centravanti col destro spolvera l'incrocio dei pali e vola sotto il settore ospiti, esultando per quello che sembra un colpo di enorme peso specifico. Non ha fatto i conti con la Lazio, disordinata sì, ma sempre in proiezione offensiva. Quattro minuti di recupero ormai agli sgoccioli, Felipe Anderson ha spazio ai 20 metri: il suo destro è strozzato, finirebbe a lato e non di poco. Lo raccoglie Candreva, tenuto in gioco dall'unica distrazione del pomeriggio di Darmian. Stop, tiro, gol: è un 3-3 che serve soprattutto al Milan, ma Lazio e Torino sono ancora in corsa. Il treno per l'Europa non viaggia ad alta velocità.