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Hrvatski vitezovi, Dugopolje |
21/08/2014 |
h.20.30 |
RNK SPLIT - TORINO 0-0 RNK Split: Vukovic, Glumac, Rugasevic, Galovic, Rog (al 71' Vojnovic), Dujmovic (all'87' Kvesic), Vidovic, Ibriks, Bilic, Bagaric, Belle (al 63' Roce).A disposizione: Zagorac, Vrgoc, Radotic, Glavina. All.: Matic. Torino: Padleli, Molinaro, Bovo, Moretti, Glik, Darmian, El Kaddouri, Vives, Nocerino (al 62' Benassi), Larrondo, Barreto (al 68' Quagliarella). A disposizione: Gillet, Maksimovic, Silva, Vesovic, Martinez. All.: Ventura. Arbitro: McLean (Scozia). Reti: - Spettatori: 4.522 paganti. Note: Serata fresca, terreno in pessime condizioni, molle e insidioso per la copiosa pioggia caduta nell'arco del pomeriggio. Ammoniti Glik, Bagaric, Moretti, Rugasevic, e Vidovic per gioco falloso, El Kaddouri per proteste. Calci d'angolo 8-3 per il Torino, recupero 1' pt, 3' st. Si gioca nel piccolo ma omologato per le competizioni europee, Hrvatski vitezovi di Dugopolje, privo di curve. Presenti circa 550 sostenitori del Torino, rumorosissimi per tutto l'arco della partita. Per la prima volta dopo sei incontri, il Torino non subisce reti contro una squadra croata. Cronaca [Tratto da La Repubblica del 22 agosto 2014] Il Torino avrebbe potuto, e dovuto, risolvere la faccenda già in Croazia e prendere subito la scorciatoia per l'Europa, invece è rimasto inchiodato a un pericoloso e precario 0-0 senza violare questo stadiolo incastonato tra capannoni e outlet sulle colline di Spalato: non il più ameno dei luoghi e neanche il migliore dei prati, al punto che le pessime condizioni del terreno (qui, abitualmente, gioca una squadra di serie B) sono la scusa migliore che i granata possano sfoderare. Di sicuro hanno sfoderato poca concretezza, faticando a trasformare in superiorità un controllo del gioco pressoché totale. Però il Toro ha giocato in maniera un po' troppo scolastica, recitato lo spartito ma senza interpretarlo davvero, senza metterci pathos, lasciandosi impantanare dal fango sotto le zolle. Ventura troverà conforto nella capacità della sua squadra di non perdere mai di vista la situazione: allo Split sono stati concessi solamente una punizione nel primo tempo e un'incursione sulla destra nella ripresa, entrambe del centravanti Bilic ed e entrambe disattivate da Padelli, ma d'altronde i croati sono apparsi inferiori al Toro, anche se non dei totali sprovveduti. Il risultato, insomma, lascia aperta qualunque soluzione, introduce una settimana di incertezza e farà accorrere al botteghino i tifosi, numerosissimi anche in questo paesello che si chiama Dugopolje: sembrava che in casa giocassero gli italiani. L'occasione di chiudere il discorso il Torino l'ha avuta a più riprese, ma non ha affondato i denti. Dei croati ha patito un po' di pressing e un po' di fisicità: poco, quindi avrebbe dovuto approfittarne. Invece al momento buono i granata si sono come rammolliti, perdendosi negli ultimi quindici metri anche se il portiere croato, decisivo almeno quattro volte, a gioco lungo è risultato il migliore in campo per via delle parate su Larrondo (uscita bassa, 18'), Barreto (respinta con il corpo, 43') , Quagliarella (con la punta delle dita, 31' st) e Benassi (parata con la faccia, 32' st), ma un minimo di freddezza nel cuore dell'area avrebbe reso normale quell'eroe tra i pali, applaudito con affetto dai timidissimi tifosi croati. Il Toro ha talora giocato sotto ritmo, e anche qui può esserci una giustificazione: la stagione non permette ancora partite che strapazzino le gambe. Un po' troppo compassata, la squadra granata è rimasta prigioniera della sua ricerca della perfezione denunciando, più che l'assenza di Cerci (ormai gli schemi non prevedono un giocatore con le sua caratteristiche) , la forma imperfetta di Quagliarella, che non è partito dall'inizio e ha rischiato un'ammonizione per simulazione. Nel finale, poteva starci un rigore per fallo di Vukovic su Larrondo. |
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