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Olimpico
19/02/2015
h.19.00
TORINO - ATHLETIC BILBAO 2-2 (2-1)
Torino
: Padelli, Maksimovic, Glik, Moretti, Darmian, Benassi, Gazzi, El Kaddouri (al 76' Farnerud), Molinaro, Maxi Lopez (al 72' Amauri), Martinez (al 58' Quagliarella). A disposizione: Castellazzi, Bovo, Masiello, Vives. All.: Ventura.
Athletic Bilbao: Iago Herrerin, De Marcos, Etxeita, Laporte, Auternetxe (al 57' Iraola), San José, Benat, Muniain, Rico, Inaki Williams (al 72' Kike Sola), Viguera (al 57' Gurpegi). A disposizione: Iraizoz, Bustinza, Ibai, Unai Lopez. All.: Valverde.
Arbitro: Koukoulakis (Grecia).
Reti: Inaki Williams 9' (A), Maxi Lopez 18', 42' (T), Gurpegi 73' (A).
Spettatori: 25.725 paganti per un incasso di 727.185 euro.
Note: Ammoniti Benassi, Farnerud, Darmian e Benat, tutti per gioco falloso. Calci d'angolo 4-3 per il Torino, recupero 1' pt, 3' st. Serata fredda ma piacevole, terreno in buone condizioni, presenti all'Olimpico circa 1.200 sostenitori dell'Athletic Bilbao, accolti con simpatia da tutto il pubblico granata. Le due reti subite in questa partita sono le prime incassate tra le mura amiche in questa edizione dell'Europa League.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport del 20 febbraio 2015]
E' stata una Maxi illusione. E per non dire addio all'Europa League fra una settimana, servirà una maxi impresa: già andare in trasferta portandosi in tasca un 2-2 non è il massimo della vita, figuriamoci in una specie di inferno di tifo come sarà il San Mamés. Maxi illusione perché era stato Maxi Lopez, che Ventura aveva tenuto in frigo fino a ieri (prima gara da titolare) proprio per stapparlo in Europa, a rialzare il Toro ferito a sangue e farlo caricare due volte; maxi illusione perché quei colpi non hanno ammazzato l'Athletic, anzi, esattamente come le rinunce del suo allenatore non lo avevano depotenziato. E se il Torino aveva creduto ad una squadra in crisi (due vittorie nelle ultime dieci gare), con la testa più alla Liga che all'Europa League (quattro titolari rimasti in Spagna e altri tre inizialmente in panchina), non ci ha messo molto a scottarsi, come già successo al Napoli lo scorso agosto. Che Muniain. Valverde ha dunque vinto altre due partite a scacchi, dopo quella - un azzardo calcolato - delle sue scelte. La prima cambiando l'abituale sistema di gioco e disegnando un finto 4-3-3, in realtà 4-1-2-3: San José ancorato davanti alla difesa e terzo centrale sulla salita degli esterni, l'incontenibile Muniain "falsissimo nueve" a scorazzare in verticale alternandosi con Benat, entrambi favoriti dai movimenti a fisarmonica dei due teorici esterni, Viguera e Williams, che giocando in faccia a Moretti ha chiuso al Toro il primo serbatoio della manovra (e a quel punto è mancato Bovo, a cui Ventura ha preferito Maksimovic, tra l'altro colpevole dell'1-0). Quei due non a caso sono stati mente e braccio dell'1-0: un gol dopo 9' - altro che giocarsi tutto nel ritorno - il gol che l'Athletic voleva segnare e che il Toro non aveva ancora mai preso in casa nelle gare europee. E non doveva prendere. E Quaglia? Colpito, nel senso di colto di sorpresa, ma non affondato. Nonostante la mossa di Ventura omologa a quella di Valverde (tu lasci fuori Aduriz, 5 degli ultimi 7 gol dell'Athletic? E io lascio fuori Quagliarella, 5 gol nelle ultime 5 partite) non avesse convinto granché: perché Martinez è leggerino, perché Quaglia va più incontro, fa salire di più la squadra, ha più presenza gol. Quella che è toccato a Maxi Lopez garantire, insieme a El Kaddouri: che ha svegliato il Toro dal suo torpore da imbottigliamento in mezzo e lo ha scatenato sulle fasce, indicando a Moretti (di tacco) e a Darmian la strada per mandare in porta l'argentino. A specchio Ma è stato Valverde a indirizzare di nuovo il corso della serata con la seconda partita a scacchi, quella dell'esperienza, che ha poi partorito il pesantissimo gol del 2-2. Segnato di testa da Gurpegi, speso dal tecnico (assieme a Iraola) per fare da perno della nuova difesa a tre e per specchiarsi nel Toro, ostruendogli spazi e idee. Dunque 3-5-1-1 contro un 3-5-2 ormai innocuo e per di più immutabile, se non negli uomini: Quagliarella-Amauri nuova coppia offensiva, ma Ventura ostaggio della stanchezza di El Kaddouri, stremato dopo 75'. E buon per il Toro che la traversa abbia detto no ad un'altra capocciata di Gurpegi: a quel punto al San Mamés non sarebbe bastata neanche una maxi impresa.