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Olimpico
08/11/2015
h.12.30
TORINO - INTER 0-1 (0-1)
Torino
: Padelli, Silva, Glik, Moretti, Bruno Peres (al 78' Zappacosta), Benassi, Vives, Baselli (all'82' Amauri), Molinaro, Quagliarella, Belotti (al 63' Maxi Lopez). A disposizione: Castellazzi, Ichazo, Acquah, Gazzi, Martinez, Pryima, Prcic. All.: Ventura.
Inter: Handanovic, Murilo (al 94' Ranocchia), Miranda, Juan Jesus, D'Ambrosio, Felipe Melo, Medel, Kondogbia, Nagatomo, Icardi (al 68' Perisic), Palacio (al 76' Ljajic). A disposizione: Carrizo, Jovetic, Biabiany, Telles, Montoya, Santon, Gnoukorry, Brozovic, Manaj. All.: Mancini.
Arbitro: Irrati di Pistoia.
Reti: Kondogbia 31'.
Spettatori: 25.868 di cui 13.837 paganti per un incasso di 267.794 euro e 12.031 abbonati per una quota partita di 143.401 euro.
Note: Giornata di sole, temperatura primaverile, terreno apparentemente in ottime condizioni ma che lascia spazio in diversi punti del campo a rimbalzi irregolari del pallone. Ammoniti Glik, Medel e Bruno Peres, tutti per gioco falloso; calci d'angolo 5-2 per il Torino, recupero 2' pt, 6' st. Presenti all'Olimpico circa 3.000 sostenitori nerazzurri tra il settore ospiti, gremito, e sparsi per tutto lo stadio. Esordio stagionale per il granata Amauri.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online dell'8 novembre 2015]
Il manifesto del pragmatismo. L'Inter di Roberto Mancini inizia a diventare un'anomalia statistica, infilando il settimo 1-0 in dodici giornate, il terzo consecutivo, l'undicesima partita in cui non riesce ad arrivare a quota due gol. Aspettando la Fiorentina, i nerazzurri possono godersi qualche ora di vetta solitaria, frutto dell'ennesimo successo di misura. Un colpo, quello dell'Olimpico, che ha un solito sospetto in Samir Handanovic e un protagonista inatteso. Geoffrey Kondogbia firma una vittoria pesante contro un Torino che sonnecchia per un tempo prima di svegliarsi nella ripresa, andando però a sbattere contro il muro sloveno. Avrebbe meritato almeno il pari, l'undici di Ventura, ma le parate del gigante di Lubiana confermano il momento non esaltante dei granata, a secco di vittorie dal 27 settembre. La zampata del francese - Stavolta non è un tiro da fuori a risolvere la pratica per i nerazzurri, bensì un calcio piazzato. Nagatomo mette in mezzo da sinistra, la testa di Palacio prolunga sul secondo palo, Molinaro si dimentica Kondogbia che col mancino al volo batte Padelli. Basta e avanza per far sorridere Mancini, che stupisce tutti ancora una volta con la sua formazione. L'Inter si mette "a specchio", 3-5-2 con Jovetic, Perisic e Brozovic che si accomodano in panchina. Centrocampo tutto polmoni con Melo, Medel e il suddetto Kondogbia, si rivede Juan Jesus nel terzetto arretrato, confermati D'Ambrosio e Nagatomo dopo la prova del fuoco contro la Roma. Ventura risolve l'emergenza difensiva scegliendo Gaston Silva, davanti Belotti la spunta su Maxi Lopez. Il primo tempo è un costante duello uno contro uno che rischia di fiaccare soprattutto la resistenza degli spettatori. A cavallo della mezz'ora il Toro va vicinissimo al vantaggio col destro a giro di Benassi, parte alta della traversa a salvare Handanovic. L'Inter bussa un minuto più tardi e i granata provano la reazione immediata, con Belotti protagonista. Girata su cross di Quagliarella che non inquadra i pali, contatto con Murillo che fa urlare al rigore il pubblico granata: Irrati lascia proseguire. Handanovic in cattedra - Dagli spogliatoi escono le stesse squadre dal punto di vista degli uomini, non da quello dell'atteggiamento. Il Toro va subito all'arrembaggio, girata al volo di Quagliarella, tenuto in gioco da D'Ambrosio: la conclusione è centrale e Handanovic respinge, Belotti parte in evidente fuorigioco ma il guardalinee non sbandiera, serve una risposta super dello sloveno per negare al "Gallo" il tap-in del pari da due passi. Minuto 5, Felipe Melo lancia involontariamente Quagliarella, stavolta l’assistente di Irrati segnala il fuorigioco ma l'arbitro lascia correttamente correre, il diagonale dell'attaccante fa il solletico ad Handanovic. Il Toro non sfonda, Maxi Lopez per Belotti è la soluzione scelta da Ventura, l'argentino chiede subito il penalty per un presunto tamponamento di Juan Jesus, bravo Irrati nel non fischiare. L'Inter rischia grosso solo nel finale, prima con un sinistro velenoso di Quagliarella - ancora bravissimo Handanovic - e poi con un bell'inserimento di Vives, sventato in uscita proprio dal portiere interista. I sei minuti di recupero non bastano al Torino, Roberto Mancini continua a guardare tutti dall'alto.