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Olimpico
20/12/2015
h.15.00
TORINO - UDINESE 0-1 (0-1)
Torino
: Padelli, Bovo (al 70' Maxi Lopez), Jansson, Moretti, Zappacosta, Benassi (al 63' Acquah), Vives, Baselli, Molinaro (al 57' Avelar), Belotti, Quagliarella. A disposizione: Castellazzi, Ichazo, Glik, Prcic, Pryima, Gazzi, Silva, Amauri. All.: Ventura.
Udinese: Karnezis, Wague, Danilo, Felipe, Widimer, Badu, Lodi (all'89' Iturra), Fernandes, Edenilson (al 75' Adrian), Di Natale (al 66' Piris), Perica. A disposizione: Romo, Meret, Domizzi, Marquinho, Pasquale, Insua, Guilherme, Santana. All.: Colantuono.
Arbitro: Gavillucci di Latina.
Reti: Perica 41'.
Spettatori: 15.624 di cui 3.593 paganti per un incasso di 71.145 euro e 12.031 abbonati per una quota partita di 143,401 euro.
Note: Espulso Wague al 64' per doppia ammonizione, entrambe per gioco falloso; ammoniti Bovo e Danilo per gioco scorretto, Maxi Lopez per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 7-7, recupero 1' pt, 4' st. Pomeriggio freddo, terreno in discrete condizioni, presenti all'Olimpico circa 200 sostenitori dell'Udinese. Nell'ultima interna dell'anno, clima di contestazione da parte dei tifosi dopo lo 0-4 patito in Coppa Italia contro la Juventus. Fischi alla squadra al suo ingresso in campo e al termine della gara.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 20 dicembre 2015]
Quando la classifica si fa dura, i duri devono darci dentro. Adattiamo l'ormai noto luogo comune a immagine e somiglianza della domenica dell'Udinese. Brutta, sporca e cattiva (e non fraintendete: brutta perché è stata meno bella di altre volte, tipo con l'Inter) la squadra di Colantuono ha bisogno di tre punti vitali e li strappa, a morsi, in casa di un Torino ancora "in hangover" da derby. Giocasse sempre sotto la Mole, la squadra di Colantuono sarebbe a punteggio pieno. E' la quarta vittoria esterna, di una squadra da trasferta, evidentemente. Come detto, il film in bianco e nero del Torino, resta di genere horror. Le quattro sberle di coppa subite dalla Juventus hanno lasciato il segno. Contestato infatti dopo il derby di coppa per la figuraccia, il Toro fatica a ritrovare subito la coerenza di campionato. Merito di un'Udinese mai vista così determinata. Colantuono ha parlato in settimana di una classifica menzognera, e deve aver instillato nei suoi il germe della praticità, basta con gli svolazzi, bisogna reagire e fare punti è il comandamento. Lo si capisce subito, nell'approccio. Di Natale, titolare, si abbassa sulla trequarti per rifinire, davanti c'è il giovane Perica. Ma è Totò ad aprire il cinema Paradiso con una bordata dalla distanza che Padella vola a respingere. Le repliche granata non hanno profondità, la sola conclusione arriva a metà tempo quando Benassi si inserisce all'ala e di testa innesca Belotti, girata in bello stile, Karnezis si allunga e respinge. La rigorosa attenzione reciproca nella fase difensiva si rompe quando a 4' dal riposo - Zappacosta viene affrontato e abbattuto al limite dell'area friulana, Lodi innesca la ripartenza, palla in diagonale per l'accorrente Perica che, favorito da un malinteso evidente tra Moretti e Molinaro (si scontrano e liberano il corridoio al giovane attaccante ospite), può calciare indisturbato in diagonale trovando l'1 a 0. Stavolta va bene al talentino ventenne di Zara che, poco prima, aveva avuto una comoda palla al limite dell'area, calciando però debolmente. Al riposo, insomma, il "complesso bianconero" non sembra affatto risolto in casa Ventura. E all'Olimpico lo sottolineano con molto vigore. Nella ripresa ti aspetti la reazione granata. Che c'è, ma è la sola nota positiva di una domenica da dimenticare. Giro palla lento, attacco agli spazi prevedibile, nessuna soluzione alternativa al traversone dai lati. L'Udinese invece, quando riparte, va più vicina al doppio vantaggio di quanto rischi di essere raggiunta. Karnezis fa gli straordinari solo in una circostanza: una girata di Belotti, che festeggia (male) il suo compleanno. La diga ospite non crolla neppure quando Wague rovina una splendida prova personale con una trattenuta (vistosa) su Quagliarella, al limite dell'area, che gli costa l'inevitabile secondo giallo. Colantuono corre ai ripari, fuori Di Natale (tra gli applausi di tutti), dentro Piris. Il fortino trema ma non crolla mai. Perica è il match winner, il giovane croato sfiora anche il secondo gol personale con un tiro, in bello stile, al limite che sibila appena sopra l'incrocio. Anche Widmer manca una buona occasione. Insomma, il Toro frastornato abbassa la testa e attacca dissennatamente, Udine si difende con i denti, ma riparte chirurgicamente: alla fine merita i tre punti.