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Marassi
21/05/2017
h.15.00
GENOA - TORINO 2-1 (1-0)
Genoa
: Lamanna, Biraschi (al 74' N'tcham), Burdisso, Gentiletti, Lazovic, Cofie, Veloso, Rigoni (al 63' Munoz), Laxalt, Palladino, Simeone (al 59' Pandev). A disposizione: Zima, Rubinho, Hiljemark, Beghetto, Morosini, Pinilla, Pellegri, Cataldi, Ninkovic. All.: Juric.
Torino: Hart, De Silvestri, Rossettini, Moretti, Avelar, Acquah (al 61' Maxi Lopez), Baselli (al 17' Lukic), Iturbe (al 64' Iago Falque), Ljajic, Boyé, Belotti. A disposizione: Padelli, Cucchietti, Molinaro, Castan, Carlao, Gustafson, Valdifiori, Obi, Barreca. All.: Lombardo.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
Reti: Rigoni 32' (G), Simeone 52' (G), Ljajic 89' (T).
Spettatori: 26.106 di cui 18.041 abbonati per una quota partita di 156.185 euro e 8.065 paganti per un incasso di 64.639 euro.
Note: Ammoniti Rigoni, Veloso, Rossettini, , Acquah, Lukic e Ljajic, tutti per gioco scorretto; calci d'angolo 5-4 per il Torino, recupero 2' pt, 4' st. Pomeriggio di caldo quasi estivo, terreno in buone condizioni anche se scivoloso nella fascia sotto la tribuna coperta dal sole. Con questo successo il Genoa raggiunge matematicamente la salvezza. Nel Torino siede ancora in panchina il vice Lombardo, in sostituzione dello squalificato Mihajlovic. Presenti a Marassi circa 1.200 sostenitori granata.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 21 maggio 2017]
Valgono molto di più le motivazioni genoane per restare in A, piuttosto del rischio granata di farsi un'altra settimana in ritiro. Il Genoa batte il Toro, strappa i tre punti che vogliono dire salvezza matematica e può far festa: a Marassi finisce 2-1 e i gol della salvezza vengono firmati da Rigoni subito dopo la mezz'ora del primo tempo, prima del bis di Simeone in avvio di ripresa. La punizione finale di Ljajic arriva invece a giochi ormai finiti. Il Genoa scaccia così anche le streghe, visto che sui rossoblù gravava la cappa del ricorso storico, ma alla rovescia. Le reminiscenze erano legate alla sfida del 24 maggio 2009, quando era in programma la penultima di campionato e il Torino si giocava in casa il tutto per tutto per strappare la salvezza, contro il brillante Genoa che presentava in campo l'attuale tecnico Juric e che inseguiva il sogno di un posto in Champions League. Quel giorno finì 3-2 per i rossoblù, con una rissa che dimezzò i granata in vista dell'ultima di campionato, quando il Toro fu battuto a Roma dai giallorossi e scese in B. Stavolta si giocava a motivazioni invertite; ecco perché l'ambiente, a Marassi, è bollente, e la Gradinata Nord spinge i rossoblù fin dall'avvio. "Noi siamo il Genoa e chi non è convinto posi la borsa e si tolga le scarpe" recita lo striscione che domina sulla curva genoana. Eppure, nonostante l'atmosfera di grande attesa, per mezz'ora la montagna partorisce il classico topolino, con gara in equilibrio e nessuna occasione da gol. Poi, al 32', Veloso calcia dalla destra una punizione che Rigoni, tenuto in gioco da Avelar, mette dentro da due passi. E' la svolta, che permette al Genoa di giocare sul velluto per poi raddoppiare alla prima occasione della ripresa, quando Lazovic approfitta della svista della difesa granata e, grazie ad un rimpallo, serve a Simeone il pallone del comodo 2-0. E il Toro? Sfodera un'altra prestazione imbarazzante che rischia di macchiare tutta la stagione granata. Tanto da non produrre nulla sottoporta: l'unico intervento di Lamanna è una uscita di pugno che arriva nel recupero del primo tempo. Poi, nel finale, Ljajic segna su punizione deviata da Veloso: troppo poco, anche per una squadra che aveva poche motivazioni al cospetto di chi doveva salvarsi.