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Ciro Vigorito
10/09/2017
h.18.00
BENEVENTO - TORINO 0-1 (0-0)
Benevento
: Belec, Venuti, Antei, Lucioni, Letizia, Ciciretti (all'84' Del Pinto), Memushaj, Cataldi, D'Alessandro (al 67' Lazaar), Iemmello (al 71' Puscas), Coda. A disposizione: Armenteros, Brignoli, Chibsah, Di Chiara, Djimsiti, Gyamfi, Lombardi, Parigini, Viola. All.: Baroni.
Torino: Sirigu, De Silvestri, Nkoulou, Moretti, Molinaro, Rincon, Obi (al 10' Acquah, al 57' Baselli), Iago Falque, Ljajic, Niang (al 73' Berenguer), Belotti. A disposizione: Ichazo, Milinkovic-Savic, Ansaldi, Barreca, Bonifazi, Burdisso, Edera, Lyanco, Sadiq. All.: Mihajlovic.
Arbitro: Abisso di Terni.
Reti: Iago Falque 93'.
Spettatori: 11.416 di cui 3,653 paganti e 7.763 abbonati.
Note: Prima assoluta in Serie A tra Benevento e Torino, dopo l'unico precedente in Coppa Italia nel settembre del 1982. Gara iniziata con 7' di ritardo a causa di un violento acquazzone abbattutosi sul Vigorito; pioggia, a tratti torrenziale, in diversi momenti della partita, terreno comunque in ottime condizioni. Ammoniti Moretti per fallo di mano, Cataldi, Rincon e Memushaj per gioco scorretto. Calci d'angolo 10-2 per il Torino, recupero 1' pt, 4' st. Presenti al Vigorito circa 600 sostenitori granata. Esordio in maglia granata per Niang, presenti in panchina, sebbene non impiegati, anche gli ultimi acquisti Burdisso e Ansaldi.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 10 settembre 2017]
Lo stadio Vigorito porta fortuna al Toro. Il 6 giugno 1999 i granata vi conquistarono la promozione battendo in campo neutro la Fidelis Andria. Stavolta ai granata riesce il colpaccio proprio in extremis. Il cronometro segna 47'19'' quando una combinazione ad altissimo coefficiente di qualità fra Ljajic e Iago Falque permette al sinistro dello spagnolo di portare a casa tre punti preziosissimi al termine di una partita molto sofferta. La puntata serbo-spagnola taglia in due la retroguardia campana e decide la partita; un risultato che punisce eccessivamente i padroni di casa che sono stati lungamente applauditi dal proprio pubblico nonostante la terza sconfitta in altrettante partite. Se alla fine decide la qualità granata, in avvio un suo ruolo lo ha avuto anche la pioggia battente che era iniziata a cadere dieci minuti prima del fischio d'inizio. Talmente abbondante che si parte sei minuti dopo; il prato del Vigorito però regge bene l'impatto e il nubifragio dura un quarto d'ora senza incidere sul prosieguo di partita. Nel primo tempo si vede più Benevento che Torino: i padroni di casa giocano con il cuore e con la testa e mettono spesso alle corde i granata che faticano a condurre le operazioni. Le occasioni da gol sono il risultato aritmetico di quanto visto in campo: i giallorossi sfiorano il vantaggio con Ciciretti prima e con Coda poi. Il Toro ringrazia super-Sirigu ma dalla cintola in su non riesce mai ad impensierire Belec che soltanto a fine tempo viene chiamato in causa da Ljajic. Nella ripresa il Toro non riesce a sfondare nemmeno quando, dopo un'ora di gioco, Mihajlovic gioca la carta del 4-2-4: con Iago Falque a destra, Ljajic a sinistra e la coppia Belotti-Niang di punta la spinta si fa costante, ma i granata concedono praterie alle ripartenze. E Niang? Il Toro si affida al suo estro con continuità e non è un caso se proprio da una sua puntata sulla sinistra sorge l'occasione migliore: è l'11' della ripresa, dal cross c'è il tocco ravvicinato di Antei che rischia l'autogol evitato dal guizzo di Belec. Poi, nel finale, ecco il lampo di Iago Falque che decide la partita; anche se, sul piano del gioco, i granata devono ancora crescere.