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Marassi
20/05/2018
h.15.00
GENOA - TORINO 1-2 (0-1)
Genoa
: Perin, Biraschi, El Yamiq, Izzo (al 38' Omeonga), Pereira, Bessa (al 58' Rossi), Veloso (al 46' Pandev), Bertolacci, Laxalt, Medeiros, Lapadula. A disposizione: Lamanna, Cofie, Oprut, Rigoni, Rossettini, Salcedo, Zima, Zanimacchia. All.: Ballardini.
Torino: Milinkovic-Savic, Bonifazi, Nkoulou, Moretti (al 69' Molinaro), De Silvestri, Rincon, Baselli (al 76' Acquah), Ansaldi, Iago Falque (al 64' Edera), Berenguer, Belotti. A disposizione: Sirigu, Ichazo, Valdifiori, Niang, Burdisso, Obi, Ferigra. All.: Mazzarri.
Arbitro: Illuzzi di Molfetta.
Reti: Iago Falque 30' (T), Baselli 58' (T), Pandev 80' (G).
Spettatori: 21.034 di cui 3.457 paganti per un incasso di 51.715 euro e 17.577 abbonati per una quota partita di 173.875 euro.
Note: Pomeriggio soleggiato, terreno in ottime condizioni, esordio stagionale in campionato per il portiere granata Milinkovic-Savic. Espulso Ansaldi all'84' per doppia ammonizione, entrambe per gioco scorretto, ammoniti Nkoulou e Omeonga per gioco scorretto; Calci d'angolo 7-3 per il Genoa, recupero 3' pt, 3' st.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 21 maggio 2018]
Che siano sfizi o sassolini, al Toro non fa differenza. L'ultima partita di un campionato deludente, iniziato con ambizioni europee e chiuso con lo stesso piazzamento dell'anno scorso (9° posto a 10 punti dal 6°, sempre occupato dal Milan), è l'occasione giusta per tracciare la rotta futura, regolare qualche conto in sospeso e anche prendersi una vittoria che qui mancava dal 1981. La grande festa del Genoa per il ritorno di Criscito e l'addio a Perin dopo dieci anni in rossoblù viene rovinata dai granata, mai così cinici e letali: due tiri e due gol, con Iago Falque e Baselli a segnare in azioni fotocopia nei due tempi. "E' questa la mentalità che vorrei sempre vedere - sorride Walter Mazzarri, per altro ex sampdoriano fischiatissimo - bisogna sempre dare il massimo. Dispiace solo che questo spirito si sia visto un po' in ritardo". Il Toro ha fatto sette punti nelle ultime tre partite, quando l'obiettivo principale era ormai sfumato, a conferma di quel sentimento diffuso di una stagione sprecata per le troppe occasioni perse. "C'è delusione - spiega il ds Gianluca Petrachi - puoi fare buone cose nel mercato, però se manca l'unione del gruppo è un problema. E quando si sostituisce un allenatore questo la dice lunga, ma adesso si riparte". Con un allenatore che ha battuto Mihajlovic nel confronto indiretto: in un girone di ritorno ha fatto più punti (29 contro 25), più vittorie (8-5), più gol (29-25) e subito meno reti (19-27). Da questo equilibrio ricomincerà il Toro nel ritiro di Bormio (8-22 luglio), anche se sarà diverso nell'anima e nella filosofia. "Servono solo giocatori motivati - dice Mazzarri - e questa squadra dovrà sempre avere la voglia di prevalere sull'avversario, dando il cento per cento in ogni allenamento". I messaggi sono sempre più chiari, ma ieri sono stati esplicitati anche dalla società con particolare forza. "Quando hai tanti giocatori e tutti vogliono essere titolari - riflette Petrachi - molti pensano all'io e non al noi. Il gruppo deve essere al di sopra di tutto e il discorso vale a maggior ragione per Belotti, che è il capitano: deve essere lui l'esempio della coesione del gruppo". Chissà quanto fischieranno le orecchie al Gallo, che adesso proverà a rilanciarsi in Nazionale nelle prossime tre amichevoli con il nuovo ct Mancini e poi dovrà decidere il suo futuro. Senza Mondiale, la telenovela di mercato durerà poco e Mazzarri ha bisogno di certezze su chi ripartire. "Voglio solo giocatori motivati - ribadisce il tecnico - e chi lo sarà potrà presentarsi al raduno del 6 luglio". Patti chiari, amicizia lunga. "La motivazione è fondamentale - rincara il ds granata - Andrea resterà al Toro se ha voglia di restare, a maggior ragione lui che è Capitano.