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Sardegna Arena
26/11/2018
h.20.30
CAGLIARI - TORINO 0-0
Cagliari
: Cragno, Srna, Ceppitelli, Romagna, Lykogiannis, Dessena, Cigarini (all'85' Bradaric), Barella, Ionita, Joao Pedro (al 79' Sau), Pavoletti (al 62' Cerri). A disposizione: Rafael, Andreolli, Aresti, Farias, Klavan, Pajac, Pisacane. All.: Maran.
Torino: Sirigu, Djidji, Nkoulou, Izzo, Ansaldi (al 74' Parigini), Baselli (al 76' Lukic), Meite, De Silvestri, Soriano (al 69' Zaza), Belotti, Iago Falque. A disposizione: Ichazo, Rosati, Berenguer, Bremer, Damascan, Edera, Lyanco, Moretti. All.: Frustalupi.
Arbitro: Pasqua di Tivoli.
Reti: -
Spettatori: 15.804 di cui 10.570 abbonati e 5.234 paganti.
Note: Nel Torino siede in panchina il vice Frustalupi al posto di Mazzarri rimasto a Torino dopo il malore che lo ha colpito in settimana. Serada fredda, sprazzi di pioggia e vento forte a condizionare le traiettorie della palla. Ammoniti Joao Pedro per proteste e Ceppitelli per gioco falloso. Calci d'angolo 4-3 per il Torino, recupero 4' pt, 4' st. Presenti alla Sardegna Arena un centinaio di sostenitori del Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 novembre 2018]
Incompiuto quando l'Europa fa l'occhiolino alla classifica granata. E' accaduto ancora una volta a Cagliari e dentro ad una partita vissuta con troppa ansia da errore in avvio e poca lucidità nei momento in cui l'inerzia della sfida sembrava girare dalla parte giusta, La notte sarda ha detto che, a questo Toro, serve una scintilla che non c'è e che, guardando al bicchiere mezzo pieno, potrà esserci quando accanto a Belotti si muoverà, forse, il miglior Zaza: troppo ragionata appare la manovra, troppo facile da prevedere se non si illumina Iago Falque (non può farlo ad ogni tappa) e se non si crea la superiorità numerica sulle fasce. Di buono c'è da conservare una nuova fatica lontano dal Grande Torino senza macchia: la serie, compresa la scorsa stagione, si allunga a nove gare (quest'anno solo la Juve èl'altra squadra imbattuta in trasferta) in sette mesi. Il messaggero, o inviato, di Mazzarri dentro alla piccola Sardegna Arena è il team manager granata Santoro: sembra esserlo, o lo è, perchè ogni volta che scatta dalla panchina per avvicinarsi a Frustalupi qualcosa cambia. "Devi dire a Meite di stare più alto", così il tecnico per una notte a Belotti ed è l'istantanea di una prima parte di gara a dir poco incolore. Il Toro c'è, ma è rintanato nella propria metà campo: Baselli è il regista per l'occasione, Soriano si annuncia ancora una volta indecifrabile per ruolo e movimenti, Belotti e Iago Falque non si trovano. I ragazzi di casa ci mettono quell'aggressività che serve ora che la parte meno nobile della classifica ha subito una piccola scossa con i successi dell'Empoli sull'Atalanta e dell'Udinese sulla Roma: il Cagliari fa la partita che deve ed affida al vivacissimo (non è una novità) azzurro Barella le chiavi per provare fortuna in avanti. La prima metà del duello finisce senza nemmeno un tiro nello specchio delle due porte e se non è un record poco ci manca. Fa freddo e piove a vento: così ad aver vinto, sembrano essere quegli spettatori con il biglietto in tasca, ma rimasti sul divano. Niente tiri, nessuna occasione: Sirigu e Cragno, in ordine di gerarchie di Nazionale, fanno gli spettatori, tranne quando il portiere granata è costretto ad osservare la parabola della traiettoria di Barella sul finire del primo tempo. Più alto deve giocare il Toro, ma non lo fa: il baricentro scelto non favorisce le ripartenze perchè la squadra è slegata e Belotti isolato in mezzo a Romagna e Ceppitelli. Più coraggio chiede Mazzarri, via intermediari, ai suoi, perchè così è difficile far venire i brividi a Cragno. Il coraggio, il Toro, cerca di darselo spostando di qualche metro Soriano in modo da trasformare l'ex Villareal in un trequartista puro dietro Belotti e Iago Falque. Risultato? Alla metà della ripresa uno degli acquisti più suggestivi dell'ultimo mercato scompare in panchina e, al suo posto, tocca a Zaza. Si fa male Baselli (gli cede il ginocchio), entra Lukic e proprio sui piedi di Zaza capita il momento da non fallire: l'attaccante prende la mira, ma centra Cragno quando lo specchio della porta appariva enorme. L'assalto, nel finale si spegne con l'ultimo dei cinque tentativi della ripresa grazie ancora a Belotti che si vede respingere da Cragno il tiro dal limite dell'area. I granata fanno un piccolo passo avanti raggiungendo Fiorentina ed Atalanta. Non il Parma, da solo al sesto posto.