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San Paolo
17/02/2019
h.20.30
NAPOLI - TORINO 0-0
Napoli
: Ospina, Malcuit, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj, Callejon (al 69' Mertens), Allan, Ruiz (al 69' Verdi), Zielinski, Insigne, Milik. A disposizione: Meret, Karnezis, Chiriches, Diawara, Ghoulam, Luperto. All.: Ancelotti.
Torino: Sirigu, Moretti, Nkoulou, Izzo, Aina, Ansaldi (al 78' Parigini), Rincon (al 55' Meite), Lukic, De Silvestri, Berenguer (al 63' Baselli), Belotti. A disposizione: Ichazo, Rosati, Bremer, Damascan, Iago Falque, Ferigra, Zaza. All.: Mazzarri.
Arbitro: Fabbri di Ravenna.
Reti: -
Spettatori: 21.830 tra paganti e abbonati, per un incasso di 325.444 euro.
Note: Serata tiepida, temperatura quasi primaverile, terreno di gioco in discrete condizioni; ammoniti Rincon e Insigne per reciproche scorrettezze, Moretti, Koulibaly, Allan, Aina e Malcuit per gioco falloso, Hysaj per proteste. Al 94' ammonito Allan per fallo su Belotti, con conseguente espulsione per doppia ammonizione, poi ritirata per scambio di persona con Malcuit. Rincon, diffidato e ammonito, salter&agfrave; per squalifica Torino-Atalanta di sabato prossimo. Calci d'angolo 15-4 per il Napoli, recupero 2' pt, 4', poi diventati 5', nel secondo tempo.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 febbraio 2019]
Dichiarare le proprie intenzioni prima ancora che il duello prenda forma è quanto fatto dal Toro nella casa del Napoli. I granata hanno portato in gita sotto il Vesuvio Zaza e Iago Falque per costruirsi novanta minuti di fatica e sudore: alla fine il verdetto (0-0) premia una squadra che vede l'Europa a tre punti di distanza, alla vigilia dell'appuntamento con l'Atalanta, una delle dirette rivali per un posto oltre confine. Il Napoli, invece, frena nuovamente e finisce a -13 dalla capolista Juventus. La lettura dei numeri fa un po' arrossire i ragazzi di Mazzarri perché raccontano di un Napoli al tiro ben diciotto volte, dieci nello specchio compreso il palo di Insigne contro un solo tentativo del Toro (nove le parate di Sirigu). La novità tattica individuata dal tecnico granata per l'occasione ha visto Belotti unica punta, con Berenguer a fare da elastico e Ansaldi nuovamente in mezzo a fare da cernier con Rincon e Lukic: una scelta che, come detto, non poteva trasformare il Toro in un gruppo d'assalto e contenimento, ma solo per quest'ultima variabile. Il San Paolo è quasi deserto perchè la città ha messo l'Europa League al centro di una stagione dove la corsa scudetto non c'è mai stata e dove la Coppa Italia è già volata via. In avvio, il Toro dà segnali di coraggio, ma è un'illusione: in un attimo il disegno di Mazzarri si svela e la squadra comincia a consegnare metri di campo agli azzurri. Così il pallottoliere delle occasioni si colora in favore degli uomini di Ancelotti che vanno ad un niente dal bersaglio grosso almeno quattro volte in mezz'ora e trovano in Sirigu un guardiano fin troppo attento: Insigne e Milik sbandano sul più bello, il portiere granata fa il resto. Il Toro si affida a ripartenze soltanto accennate, con assoli, spuntati, del contropiedista di turno e un po' avventato: Belotti ed Ansaldi provano a spezzare l'inerzia della notte, Berenguer viene richiamato all'ordine perchè l'imperativo è non perdere l'equilibrio là dietro. Il Napoli attacca ma lo fa dimenticando il ritmo dei tempi migliori. Il Toro va in apnea senza, però, dare la sensazione di uscire dal confine di una partita studiata proprio in questo modo: contenere le idee azzurre e cercare una via d'uscita rapida e letale per pungere dalle parti di Ospina. Mazzarri, per portare a termine la missione, ha scelto una formazione inedita e prudente, forse oltre le sue aspettative. Una strategia, quella granata, che, evidentemente, ha messo in preventivo la possibilità di soffrire, o meglio, di offrire il fianco all'avversario. Sirigu non smette di opporsi ai tentativi di Milik e soci, il giallo di Rincon pesa (gli costerà la squalifica) e il venezuelano è richiamato in panchina per evitare guai peggiori e per dare spazio al suo sostituto di sabato prossimo con l'Atalanta, Meite. Il Toro vorrebbe, ma non può: davanti alla difesa azzurra si annunciano attacchi leggeri ed isolati. Il Napoli aspetta l'attimo per accendersi, ma, l'attimo, non arriva. Dentro ad un San Paolo quasi deserto, per una volta, Napoli e Torino hanno spento la giostra del gol: gli azzurri si sono fermati al palo di Insigne e hanno tirato verso la porta di Sirigu senza soluzione di continuità, i granata hanno pensato a difendere il difendibile e, alla fine, non sono caduti. L'ultima volta che il Toro non subì reti per quattro gare di fila come adesso fu nell'aprile del 1988: a Napoli ha subito quasi venti tiri senza capitolare.