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Grande Torino
23/02/2019
h.15.00
TORINO - ATALANTA 2-0 (1-0)
Torino
: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Moretti, De Silvestri, Lukic, Meite (al 66' Ansaldi), Baselli (al 90' Millico), Aina, Iago Falque (all'81' Berenguer), Belotti. A disposizione: Ichazo, Rosati, Bremer, Damascan, Ferigra, Parigini, Zaza. All.: Mazzarri.
Atalanta: Berisha, Masiello, Djimsiti, Mancini, Gosens (al 18' Kulusevski, al 71' Barrow), Freuler, Pasalic, Castagne (al 79' Reca), Hateboer, Ilicic, Zapata. A disposizione: Gollini, Ibanez, Palomino, Pessina, Rossi, Toloi. All.: Gasperini.
Arbitro: Orsato di Schio.
Reti: Izzo 42', Iago Falque 47'.
Spettatori: 21.062 di cui 11.184 abbonati e 9.878 paganti per un incasso di 210.620 euro.
Note: Pomeriggio freddo, cielo coperto, terreno ion discrete condizioni. Ammoniti Castagne, Nkoulou e Berenguer, tutti per gioco scorretto. Esordio in serie A per il giovane granata Millico, classe 2000, bomber della Primavera di Coppitelli. Calci d'angolo 4-4, recupero 1' pt, 3' st. Presenti all'Olimpico Grande Torino oltre 1.300 sostenitori dell'Atalanta.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 24 febbraio 2019]
Gettare il campionato con una squadra del genere sarebbe come compiere il delitto perfetto. Se lo sono detto i giocatori al chiuso dello spogliatoio quando gli alti e i bassi sembravano diventare consuetudine e da quelle riflessioni è uscita una squadra più blindata del solito. Il Toro sente il profumo d'Europa come non accadeva da tempo ed ora l'Atalanta è al tappeto la classifica apre interessanti prospettive. Doppio play in mezzo (Lukic pi&utgrave; Baselli), Meite sulla stessa lunghezza d'onda di Iago Falque e il solito Belotti generoso oltre ciò che dovrebbe: il resto lo ha fatto una difesa che si regge sulle certezze di Sirigu, sulla forza di Izzo, sull'eleganza di Nkoulou e sulla freschezza del senatore Moretti. L'Atalanta non restava a secco in attacco da dall'ottobre dello scorso anno e i granata non restavano senza macchia la dietro per cinque partite di fila da trentaquattro anni: il prodotto è un 2 a 0 che toglie qualche sicurezza ai ragazzi di Gasperini e da credibilità ad un progetto Mazzarri arrivato al suo punto più alto. Il Toro è questo, si dice da un po'. Squadra solida, ma incline a piccole follie che costano punti e arrabbiature. Quel Toro è diventato un gruppo che oltre a far giocare peggio del solito chi si trova davanti, ha imparato a gestire i momenti e disinnescare l'ansia: ieri, sul doppio vantaggio i granata non hanno perso un duello e, soprattutto, non hanno smesso di presidiare il campo come si fa quando la partita è ancora tutta da decifrare. Dentro al successo sulla squadra che va più di moda in questi mesi ci sono storie da raccontare. Quella di Izzo parla di un ragazzo che sente la maglia come pochi: "Sono fatto così. E so che per fare qualcosa di grande bisogna avere fame: io ne ho..", dice. Iago Falque, per restare aggrappati ai due uomini gol di giornata, non si nasconde quando sottolinea come "da due anni e mezzo, il mio tempo qua a Torino, aspettavo una partita come questa. Può essere la svolta". La svolta, forse definitiva, per il tecnico toscano Mazzarri arriverà solo prima della sosta di metà marzo e se dalle prossime tre partite con Chievo, Frosinone e Bologna il Toro riuscirà ad ottenere quanto valori tecnici e forza mentale fanno pensare. "Il difficile viene ora", così un allenatore che ha cominciato a disegnare formazioni diverse e, per certi versi, inaspettate da una settimana all'altra. La lavagna tattica di Mazzarri si sta rivelando più camaleontica del previsto perchè sullo sfondo di concetti base non mancano le variazioni al tema: a Napoli, spazio a Berenguer dietro a Belotti, con l'Atalanta fermo per squalifica Rincon, via libera ad un centrocampo meno fisico, ma con maggiore qualità. Il pomeriggio al Grande Torino ha visto il suo copione finire fra le mani nerazzurre in avvio, con i bergamaschi più abili nel far girare il pallone, ma meno lucidi del solito perchè con la testa alla semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina di mercoledì. Poi, il doppio colpo granata: prima Izzo con un tap-in vincente in area, poi Iago Falque con una precisa traiettoria da pochi metri spostavano l'inerzia della sfida dalla parte del Toro a cavallo dell'intervallo. La difesa ha retto l'urto di Zapata dopo averlo fatto con Icardi, Lautaro, Milik e Insigne nell'ultimo mese. Così si sente il profumo d'Europa.