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Grande Torino
03/03/2019
h.12.30
TORINO - CHIEVO 3-0 (0-0)
Torino
: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Moretti, De Silvestri, Lukic (al 51' Zaza), Meite (all'82' Rincon), Baselli, Ansaldi, Iago Falque (al 62' Berenguer), Belotti. A disposizione: Ichazo, Rosati, Bremer, Djidji, Parigini, Singo. All.: Mazzarri.
Chievo: Sorrentino, Jaroszynski (al 74' Andreolli), Barba, Bani, Schelotto (al 18' Depaoli), Diousse, Rigoni, Leris, Giaccherini, Meggiorini (al 64' Stepinski), Djordjevic. A disposizione: Semper, Caprile, Cesar, Grubac, Kiyine, Piazon, Pucciarelli, Rossettini, Vignato. All.: Di Carlo.
Arbitro: La Penna di Roma.
Reti: Belotti 76', Rincon 92', Zaza 93' .
Spettatori: 25.269 di cui 11.184 abbonati e 14.085 paganti.
Note: Pomeriggio soleggiato, temperatura quasi primaverile, terreno in buone condizioni. Ammoniti Lukic, Diousse, Rigoni e Bani, tutti per gioco falloso. Calci d'angolo 7-4 per il Torino, recupero 2' pt, 4' st. Presenti all'Olimpico Grande Torino una trentina di sostenitori del Chievo. Per la sesta gara consecutiva il Torino non subisce reti, con Sirigu che porta a 557' la propria imbattibilità, superando il precedente record di Castellini. Seconda rete in campionato anche per Zaza che, curiosamente, non segnava dal girone d'andata proprio dalla gara contro il Chievo.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport online del 3 marzo 2019]
Ci pensa il Gallo a stapparla, e il Toro può cominciare la manovra di decollo verso l'Europa. La missione è compiuta, il Chievo è battuto, nel recupero i granata addirittura dilagano chiudendo sul tre a zero grazie a Rincon e Zaza (due gol in campionato, entrambi al Chievo). Mazzarri aspettava il Gallo da mesi, il gol è arrivato nel momento più importante: Belotti si è sbloccato 64 giorni dopo il suo ultimo acuto in campionato (il 29 dicembre in Lazio-Torino), a novantuno giorni dalla sua ultima volta all'Olimpico Grande Torino (il 2 dicembre in Torino-Genoa). Il Toro fa festa in una domenica da record: per la sesta partita consecutiva la difesa di Mazzarri non ha subito gol, come mai accaduto in un solo campionato di Serie A a girone unico nella storia del club. Applausi a scena aperta per Salvatore Sirigu, che sale a 557' d'imbattibilità, diventando il portiere della storia del Toro con la più lunga striscia senza prendere gol in un solo torneo di Serie A staccando il precedente primato di Castellini (di 521'). La sofferenza - Per metà gara il Toro è la fotocopia irriconoscibile di sé stesso, il Chievo si limita a un'ordinata fase di attesa. Ne perde lo spettacolo, il grande assente nella parte iniziale in un Olimpico che ribolle di aspettative e di entusiasmo con oltre ventimila spettatori. Non è sicuramente il Torino feroce e determinato che Mazzarri si aspettava, spesso bloccato e frenato (forse) dall'ossessione di dover vincere a tutti i costi contro la cenerentola del campionato per rincorrere l'Europa. Poche idee, gioco manco a parlarne, e nessun tiro nello specchio della porta da parte di Belotti e compagni. L'unica volta in cui si affaccia dalle parti di Sorrentino è con una conclusione dalla distanza di Ansaldi (7') fuori bersaglio. Troppo poco. Non sembra nemmeno la stessa squadra che appena sei giorni fa ha piegato, con una prestazione convincente, l'Atalanta sempre al Grande Torino. Il Chievo fa quel che può, gioca un primo tempo di disciplina tattica, non regala nulla e, anzi, al 45' fa annotare sul tabellino l'unico tiro in porta, con Djordjevic, di questo primo tempo. Mazzarri perde nel riscaldamento Aina per infortunio, al suo posto dentro subito Ansaldi sulla sinistra, e all'intervallo rientra chiaramente contrariato negli spogliatoio. La gioia del Gallo - In avvio di ripresa ti aspetti la veemenza del Toro, arriva la più grossa occasione del Chievo quando Djordjevic si ritrova a tu per tu con Sirigu: il portiere granata firma un doppio miracolo e blinda il suo record d'imbattibilità (al 3'). Segnali di Toro due minuti dopo, quando Izzo di testa impegna Sorrentino: è la prima occasione per la squadra di Mazzarri che, a questo punto, si gioca tra il quinto e il quarto d'ora prima la carta Zaza (per Lukic) e poi Berenguer (per Iago Falque). Di Carlo risponde inserendo Stepinski al posto di Meggiorini. Il Toro è pericoloso con Belotti (21'), ma sottoporta non aggancia una palla scodellata su punizione da Berenguer. La gara si fa spigolosa, diventa un continuo duello uno contro uno, l'agonismo sale. Si vive di fiammate, come quando Sorrentino mette i guantoni sul match opponendosi a un bel calcio di punizione di Zaza (30') dalla distanza. E' il preludio del vantaggio granata: perché un minuto dopo Belotti scarica un destro potente dai venticinque metri che s'insacca dritto nell'angolo alla sinistra di Sorrentino. Alla festa granata si aggiungono, nel recupero, anche Rincon con un missile dritto all'incrocio e Zaza con un diagonale preciso. Soffre, vince e nel finale dilaga: è un Toro d'Europa.