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Grande Torino
28/04/2019
h.20.30
TORINO - MILAN 2-0 (0-0)
Torino
: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Moretti, De Silvestri, Lukic, Rincon (all'87' Aina), Ansaldi, Meite, Belotti, Berenguer (al 73' Parigini, al 93' Bremer). A disposizione: Ichazo, Rosati, Damascan, Iago Falque, Millico, Singo. All.: Mazzarri.
Milan: G.Donnarumma, Conti (al 71' Castillejo), Musacchio, Romagnoli, Rodriguez, Kessie, Bakayoko, Paqueta (al 63' Piatek), Suso (al 62' Borini), Cutrone, Calhanoglu. A disposizione: A.Donnarumma, Reina, Abate, Bertolacci, Biglia, Caldara, Laxalt, Mauri, Zapata. All.: Gattuso.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
Reti: Belotti 58' rig., Berenguer 69'.
Spettatori: 26.476 di cui 15.423 paganti per un incasso di 413.222 euro e 11.053 abbonati per una quota di 166.796 euro.
Note: Espulso Romagnoli all'81' per applauso irriguardoso nei confronti dell'arbitro, in precedenza era già stato ammonito per gioco falloso; allontanato anche Mazzarri, al 53', sempre per proteste. Ammoniti Conti, Moretti, Kessie, Paqueta e Suso per gioco falloso, Parigini per comportamento non regolamentare, G.Donnarumma per proteste; calci d'angolo 9-4 per il Milan, recupero 1' pt, 4' st, poi diventati 5' in seguito alla sostituzione di Parigini con Bremer. Serata gradevole, terreno in buone condizioni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 aprile 2019]
La grande bellezza, a volte, si trova anche così: equilibrio, aggressività e gestione, dei momenti e, poi, delle possibili vertigini. Il Toro sale al quinto posto e a due punti dal sogno Champions (per una notte almeno) perchè ha un portiere che confeziona prodezze, una difesa che allontana i pericoli, un centrocampo che sa usare la spada e il fioretto ed un attacco che segna. Tutto insieme, tutto di fronte ad un Milan messo al tappeto per la prima volta dal 2001 e costretto ad interrogarsi, ora che l'incubo si è materializzato a tal punto da travolgere la stessa panchina di Gattuso, traballante come mai. La grande bellezza, però, non nasce mai per caso. E, per caso, non è nata la serata più bella degli ultimi anni granata: l'ha studiata così l'architetto Mazzarri e l'hanno realizzata così i suoi ragazzi. Il Toro entra nella settimana delle emozioni come nemmeno il più capace dei registi avrebbe immaginato: Europa, derby e, sabato, la commemorazione per i 70 anni dalla tragedia di Superga. Mazzarri, sesta espulsione. L'anima rossonera si vede nel modo in cui i ragazzi di Gattuso cercano il pallone. Un'anima guerriera se è vero che, in un quarto d'ora, Suso, Conti e Paqueta finiscono nel taccuino di Guida al capitolo cattivi: tre gialli in un niente. Merito di un Toro da subito dentro la sfida perchè la via indicata da Mazzarri è chiara: impedire che il Milan ragioni e che non possa farlo a cominciare dalla propria metà campo. L'immagine dall'alto è nitida e racconta di marcature ad uomo, quasi asfissianti, come quella di Lukic su Bakayoko e di Meite su Kessie, con Belotti e Berenguer a dar fastidio a Romagnoli e Musacchio. I rossoneri cercano un argine all'intensità del Toro e lo trovano dopo qualche minuto di sofferenza grazie ad una manovra non bella, ma efficace: palla lunga per sfruttare la velocità di Cutrone. Il copione della prima metà del duello resta fra i piedi di Belotti e soci, anche se i pericoli (due) cadono dalle parti dell'attento Sirigu perchè il Toro fa tutto bene fino all'area di rigore di Donnarumma. Salvini: "Vergogna rossonera". La seconda parte della notte d'Europa è la storia di una sfida vibrante dove gli episodi si incrociano. In sequenza: il Toro chiede un rigore per il contatto Musacchio-Belotti, Mazzarri va incontro alla sesta espulsione stagionale (record) per un fallo fischiato a Nkoulou su Cutrone e il rigore arriva dopo una spinta tanto plateale nella sua gestualità quanto inutile di Kessie su Izzo. Risultato? Belotti va a segno dal dischetto e lo stadio sobbalza. Intensità e precisione. Qualità e colpi ad effetto come quello del raddoppio di Berenguer: dopo lo spavento per la traversa che trema (testa di Bakayoko), il folletto spagnolo va in gloria. Il Milan finisce in dieci per il rosso a Romagnoli, il Toro sale dove non era mai salito prima, a questo punto del cammino da quando si gioca la Champions. Questa sera, tv accesa sulle sorti dell'Atalanta, c'è in palio il quinto posto. E, il Milan? I rossoneri devono ripensare ancora una volta se stessi. E prendersi le scudisciate del Ministro dell'Interno (tifoso) Matteo Salvini: "Vergogna, il nostro Milan non c'è più. Non c'è notizia nè della squadra nè della società. Fate giocare la Primavera.