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Castellani
19/05/2019
h.15.00
EMPOLI - TORINO 4-1 (1-0)
Empoli
: Dragowski, Dell'Orzo, Silvestre, Maietta (al 77' Veseli), Pajac, Bennacer, Di Lorenzo, Traore (al 92' Capezzi), Acquah (al 65' Brighi), Caputo, Farias. A disposizione: Provedel, Ucan, Nikolaou, Oberlin, Rasmussen, Pasqual, Perucchini. All.: Andreazzoli.
Torino: Sirigu, Moretti, Nkoulou, Izzo, Aina (al 53' Iago Falque), Meite (al 68' Zaza), Rincon, De Silvestri, Berenguer, Baselli (al 78' Lukic), Belotti. A disposizione: Ichazo, Rosati, Damascan, Bremer, Millico. All.: Mazzarri.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo.
Reti: Acquah 27' (E), Iago Falque 56' (T), Brighi 65' (E), Di Lorenzo 70' (E), Caputo 88' (E).
Spettatori: 10.244 di cui 6.525 abbonati e 3.719 paganti.
Note: Ammoniti Farias e Berenguer, entrambi per gioco falloso, calci d'angolo 7-3 per l'Empoli, recupero 0' pt, 4' st, poi diventati 5'. Giornata inizialmente piovosa, sprazzi di sole nel secondo tempo, terreno complessivamente in buone condizioni; presenti al Castellani poco meno di 3000 sostenitori del Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 maggio 2019]
Sgonfio in avvio, ridondante per poco più di venti minuti, goffo sul calar del pomeriggio: il Toro stecca sul più bello ed esce dalla corsa per l'Europa dopo un cammino, mai come questa volta, ricco di suggestioni. Subito il poker sul terribile campo (mai un successo in campionato) di Empoli immediata è la corsa a sottolineare come "una sconfitta, sebbene pesante e decisiva, non possa cancellare quanto di straordinario è stato fatto fino ad ora.." (Mazzarri dixit). Sarà anche così, anzi in gran parte lo è, ma il modo in cui i granata si sono afflosciati dentro ad una partita da vincere richiede un perchè. Il primo motivo parte dalla testa, o meglio, dalla tv: accesa mercoledì sera sulla finale di Coppa Italia Lazio-Atalanta e accesissima, sabato sera, nel ritiro a pochi chilometri dallo stadio empolese su Sassuolo-Roma. Risultato? Un successo, quello laziale, ed un pareggio, quello dei giallorossi, che hanno tolto, senza volerlo, un po' di adrenalina. "Sì, la vittoria della Lazio ha influito: da quel momento il settimo posto non valeva più per l'Europa..", così De Silvestri. "Il giorno dopo la finale di Roma - racconta il tecnico granata Mazzarri - ho riunito i ragazzi nello spogliatoio per una chiacchierata che, di solito, non faccio: mi sono raccomandato di pensare soltanto ai nostri risultati, ma, inconsciamente, qualcuno non è riuscito ad isolarsi da quello che era accaduto, o poteva accadere, sugli altri campi..". Cattiva gestione. Un tira e molla infinito, dunque. Il gruppo non è riuscito ad isolarsi e se i pensieri corrono, le gambe ne risentono. La pesante sconfitta di Empoli, però, trova una spiegazione anche su un processo di crescita che, sebbene veloce e produttivo, deve arricchirsi di nuovi passaggi. "Con quattro attaccanti in campo, i due centrocampisti dovevano fermarsi là in mezzo e, invece, siamo andati all'arrembaggio nel momento in cui pensavamo di poter ribaltare il pareggio..", dice Mazzarri. L'illusione che il Toro potesse scappare via dopo il pareggio di Iago Falque c'è stata, ma la troppa frenesia e la mancanza di equilibrio nel momento chiave della sfida hanno restituito il copione in mano all'Empoli. La caduta rovinosa di ieri ha detto che quando l'asticella sale, il rischio di vertigini è reale. Campanelli d'allarme ci sono stati durante il percorso (vedi il ko al Grande Torino contro il Bologna), in Toscana è accaduto di nuovo: saper gestire i momenti è condizione indispensabile per toccare i traguardi più nobili. Caputo e Farias, coppia d'attacco empolese, sono scaltri e veloci, ma non irresistibili se non davanti a praterie inattese come quelle che la difesa granata gli ha concesso: colpa di quegli equilibri saltati. Acquah, l'ex, ha dato il primo colpo. Poi, dopo il pari di Iago, Brighi, Di Lorenzo e Caputo hanno sigillato il duello. "Senza Europa le nostre strategie non cambiano", sottolinea il patron Urbano Cairo. L'Europa non ci sarà, a meno di clamorosi ribaltoni nelle aule di tribunale sportivo e che potrebbero coinvolgere il Milan deferito dall'Uefa per i parametri sul fair play finanziario non rispettati. Ma questa è un'altra storia.