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Nagyerdei Stadion |
01/08/2019 |
h.18.30 |
DEBRECEN - TORINO 1-4 (0-2) Debrecen: Nagy, Kusnyir, Szatmari, Pavkovics, Ferenczi, Szecsi, Haris, Tozser, Trujic (al 91' Czosz), Varga (al 64' Zsori), Garba (all'80' Adenijii). A disposizione: Kosicky, Kinyik, Barna, Pinter. All.: Herczeg. Torino: Sirigu, Izzo (all'83' Singo), Nkoulou, Bremer, De Silvestri, Meite, Baselli (al 44' Rincon), Ansaldi, Zaza, Berenguer, Belotti (al 76' Millico). A disposizione: Rosati, Gilli, Bonifazi, Rauti. All.: Mazzarri. Arbitro: Jovic (Croazia). Reti: Zaza 25' (T), Izzo 32' (T), Garba 52' (D), Belotti 69' (T), Millico 92' (T). Spettatori: 15.350 paganti, sconosciuto l'incasso. Note: Pomeriggio caldo, terreno in ottime condizioni, calci d'angolo 8-4 per il Torino. Ammoniti Meite e Pavkovics per gioco scorretto, Garba e Zaza per simulazione. Esordio in maglia granata per Wilfried Singo, difensore ivoriano della Primavera, classe 2000, ed europeo per Vincenzo Millico, che festeggia l'occasione con la prima rete in maglia granata. Presenti al Nagyerdei Stadion di Debrecen circa 180 sostenitori granata. Il Torino scende in campo con la terza divisa stagionale, interamente blu. Cronaca [Tratto da La Stampa del 2 agosto 2019] Servito così, il poker del Toro in Ungheria ha il gusto di un esame superato con lode. In parte lo è perchè in Europa è difficile passeggiare anche contro avversari molto meno tecnici e preparati: il Debrecen, da noi, giocherebbe in serie B, vivacchiando a metà classifica. Detto questo, però, molte sono le sfumature che vanno ad arricchire il bagaglio di esperienza di una squadra che, la sua in Europa, vuole conquistare per restarci non da meteora. Il punto più alto del pomeriggio ungherese è raccontato da chi è andato a segno. Zaza sembra, felicemente, colpito da una voglia di spaccare in due le partite che un anno fa non si notava: molti gli alibi a favore del ragazzo lucano, molte le colpe, ma, ora, il registro è diverso e si vede. Se Zaza è una molla, adrenalinica e utile, Belotti si avvicina a quella perfezione, oggi lontana, ma non lontanissima: il Gallo ha deciso di vivere ogni duello come se fosse una finale e, così li viveva il suo idolo Shevchenko. Ultimo in ordine cronologico, ecco spuntare il colpo di testa del baby Millico, un guizzo in capo ad uno spezzone di gara davvero promettente per caparbietà, coraggio, forza fisica: il Toro è in cerca di un volto nuovo là davanti (Verdi rimane in pole) ed è facile immaginare che, in queste ore, la suggestione legata al futuro del ragazzo siciliano possa gonfiarsi come la rete del Debrecen ieri nel piccolo, ma delizioso, stadio della città. Processo di crescita. Fuori dal campo, sono le riflessioni del tecnico granata Mazzarri ad aggiungere quelle sfumature indispensabili in un processo di crescita. La notizia è che a Mazzarri è piaciuto di più il Toro di Alessandria (3-0 il verdetto) che quello in versione ungherese, inedito per via del nuovo ruolo consegnato a Berenguer, interno di centrocampo con Meite per permettere alla coppia Belotti-Zaza di trovare spazio. "Se il portiere para tanto vuol dire che le mie squadre non hanno fatto quello che dovevano fare fino in fondo. E, ieri, Sirigu ha parato tanto..", sottolinea il tecnico. Per Mazzarri, Sirigu è stato costretto ad intervenire più del dovuto perchè, racconta, "all'inizio della ripresa abbiamo perso l'equilibrio e, se perdi la tua identità, in Europa fai poca strada". Una bacchettata, senza alzare i toni, che suona come l'ennesimo avviso alla compagnia: gol e magie non servono se non a dentro un modo di interpretare i duelli che sia ben conosciuto e sperimentato. Quello del Toro a Debrecen è stato un poker servito con eleganza e maestria, ma accompagnato anche da qualche pausa che Mazzarri non vuole più vedere. A cominciare dall'appuntamento con i bielorussi del Soligorsk giovedì nell'andata a Torino. |
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