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Tardini
01/09/2019
h.20.45
ATALANTA - TORINO 2-3 (1-1 )
Atalanta
: Gollini, Toloi, Djimsiti, Masiello, Hateboer, De Roon, Pasalic (al 63' Muriel), Gosens (all'80' Arana), Ilicic, Gomez (al 67' Malinovskyi), Zapata. A disposizione: Rossi, Sportiello, Palomino, Freuler, Ibanez, Barrow. All.: Gasperini.
Torino: Sirigu, Izzo, Djidji, Bonifazi, De Silvestri, Baselli (al 78' Lukic), Rincon, Meite, Aina, Berenguer (all'83' Laxalt), Belotti. A disposizione: Rosati, Gemello, Singo, Millico, Parigini, Bremer, Rauti. All.: Mazzarri.
Arbitro: Doveri di Roma.
Reti: Bonifazi 24' (T), Zapata 38', 54' (A), Berenguer 57' (T), Izzo 66' (T).
Spettatori: 8.182 paganti per un incasso di 45.410 euro.
Note: Partita disputata allo stadio Tardini di Parma, a causa dell'indisponibilità dello Stadio Atleti Azzurri d'Italia, futuro Gewiss Stadium, alle prese con i lavori di ammodernamento e ampliamento. Serata calda e umida, terreno in ottime condizioni, ammoniti Hateboer, De Roon, Berenguer e Laxalt, tutti per gioco scorretto. Calci d'angolo 12-5 per l'Atalanta, recupero 1' pt, 3' st. Presenti al Tardini circa 250 sostenitori granata. Esordio nel Torino per il neo acquisto Laxalt, in prestito con diritto di riscatto dal Milan. La rete del momentaneo 2-1 di Zapata, è la numero 100 segnata dall'Atalanta al Torino, relativamente alle gare di Serie A.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 2 settembre 2019]
Fare come l'Atalanta. Anzi meglio. Da qualche ora, l'hit di fine estate dentro lo spogliatoio granata è cambiata: si parla di una sola partita, ma può bastare a resettare l'amarezza europea e a guardare alla stagione con autostima e ambizione. Fare meglio dell'Atalanta non era cosa facile o scontata perché, contro l'Atalanta, si è presentato un Toro scarico nel motore e ferito nei pensieri. E, invece, dal teatro neutro emiliano è uscita una partita vecchi tempi, nel significato più nobile: cuore e testa, coraggio e gruppo sintonizzato sulle stesse frequenze, dal primo all'ultimo. Solo così si può guardare in faccia una squadra che, in autunno, sfiderà il City di Guardiola in Champions. E solo così si riesce a risollevare il morale dopo aver subito il più letale dei ribaltoni: lo stesso punteggio in altalena racconta del grado di maturità toccato dai granata nella notte fra le più difficili. Bonifazi apre i giochi. L'Atalanta mostra il solito volto da trasferta: giocare in campo neutro per i bergamaschi è diventata un'abitudine, prima l'Europa, adesso il campionato in attesa del nuovo stadio. Il Toro dalla trasferta in Inghilterra è tornato da sole 48 ore per rimettersi in viaggio verso una delle tappe più insidiose di stagione: acciaccati e stanchi, i granata si affidano alla caparbietà del capitano Belotti, assistito da Berenguer come attaccante aggiunto al posto di Zaza. I primi tocchi sembrano dare sostanza alla paura della vigilia: l'Atalanta spinge e lo fa con chirurgica precisione, grazie alle verticalizzazioni per Zapata o alle aperture per Ilicic o Gomez. Tocca a Sirigu il ruolo del protagonista, ma, all'improvviso, il copione cambia: il colpo di testa in quota di Bonifazi manda in fuga il Toro e, pochi istanti dopo, De Silvestri non offre a Belotti la palla del possibile raddoppio. Zapata incontenibile. Regola non scritta, ma abusata in questo mondo, se sbagli, paghi. E i granata pagano il non aver capitalizzato il momento con il colpo del pari di Zapata innescato da Pasalic: un diagonale fin troppo facile per chi di professione sa come metterla dentro. Il Toro fa quello che può e non è poco. Lo schema più utilizzato vede Belotti indietreggiare per dare la possibilità ai compagni di rifiatare o di occupare gli spazi. A volte salgono gli esterni o si cerca il dialogo per vie centrali e se si illumina il capitano la manovra diventa imprevedibile. Il Toro va sotto - bis di Zapata -, ma risorge prima con Berenguer, poi con un altro colpo di testa di un difensore (stavolta è Izzo a sorprendere tutti). Un gol, quello di Berenguer, previsto da Mazzarri pochi istanti prima: allargati e parti dalla fascia, così il tecnico al jolly spagnolo impegnato a trovare la posizione giusta in campo. Finisce nel modo più romantico per una squadra in cerca dell'immediato riscatto. Verrebbe da dire una vittoria da Champions, ma queste sono solo suggestioni. Berenguer e Izzo in gol. La classifica è bella (punteggio pieno con Juve e Inter), ma siamo solo alla seconda giornata. E, oggi, il mercato può fare il resto perchè c'è la ciliegina da cercare, magari Verdi all'ultimo tuffo dopo Laxalt e il portiere Ujkani.